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DAGOREPORT - ALTA TENSIONE TRA IL MONDO FINANZIARIO AMERICANO E KING TRUMP - PRIMA DI DICHIARARE…
Fabio Sottocornola per "il Mondo"
L'hanno definito il «piccolo fratello», o l'uomo che sta dietro Beppe Grillo. Ma Gianroberto Casaleggio ha sempre preferito collocarsi (parole sue) «di fianco» al leader del MoVimento 5 Stelle, la formazione politica di cui è cofondatore. E che sembra lanciata verso un sorprendente successo alle prossime elezioni parlamentari.
Così, almeno, dicono i sondaggisti che distribuiscono cifre e percentuali. Eppure, se queste ultime sono in crescita, ben altri numeri vanno a picco. Quelli della Casaleggio Associati, la società fondata e presieduta dal guru milanese che ne controlla il 28,5% (stessa quota in capo al figlio Davide).
Nel 2011, per la prima volta nella sua storia, a parte l'anno di start-up 2004, il bilancio di esercizio va in rosso. L'ultima riga del conto economico espone infatti una perdita di 57.800 euro. Un bel balzo indietro rispetto all'utile da 87 mila euro di un anno prima. Per non guardare addirittura quando (2007) superava i 660 mila euro. Curioso: mentre il grillismo si è imposto come fenomeno politico da prima pagina, il business del suo spin doctor si è fermato.
Da statuto, la società si occupa di realizzare e vendere software, hardware, produzioni editoriali e multimediali come dvd, per esempio quelli di Grillo o Marco Travaglio. Casaleggio Associati fornisce anche «servizi di consulenza per la ricerca e il marketing politico abbinato al web».
Impossibile sapere quanta parte del fatturato derivi dalla vendita (anche al dettaglio) e quanto dal consulting. Di certo, il giro d'affari è calato di molto: i ricavi nel 2011 si sono fermati a 1,4 milioni contro 1,6 del biennio precedente. Naturalmente, gli affari andavano ancora meglio anni prima con il fatturato a 2,5 e 2,7 milioni (rispettivamente nel 2007 e 2006). Poi la crisi è arrivata per tutti.
Tra le curiosità del bilancio, figurano 38 euro di «titoli diversi» della Telecom Italia, storico bersaglio polemico di Grillo alla voce attività finanziari. Inoltre, la Casaleggio ha azzerato il deposito bancario (da 68.700 euro) alla Banca popolare di Milano come pure quello con il Bancoposta che passa da 7 mila a 850 euro. Per coprire le perdite, i soci hanno deciso di usare parzialmente il credito vantato nei confronti della società per utili da distribuire. Che si riducono da 86 a 28 mila euro.
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