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SOTTO-TSIPRAS - L’EUROPA BACCHETTE ATENE E LE SUE RIFORME: “VANNO NELLA DIREZIONE SBAGLIATA” - MA TSIPRAS SE NE FREGA E VOLA A MOSCA DA PUTIN CHE POTREBBE CONCEDERGLI PRESTITI E SCONTI SUL GAS

Giuseppe Bottero per “la Stampa”

 

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Una strigliata in piena regola. Quando mancano poco più di 24 ore al pagamento della rata da 458 milioni di euro al Fondo Monetario Internazionale - la prima scadenza del complicatissimo aprile greco - l’Europa mette da parte la diplomazia e sferza Atene.

 

Le misure della lista presentata ai creditori per sbloccare gli aiuti stanno andando «nella direzione sbagliata», dicono fonti comunitarie, perché «non sono abbastanza mirate ai più vulnerabili» e aprono «la porta anche ad altri beneficiari». Insomma, la stretta, solo annunciata, non basta. Mentre l’atteggiamento del governo ellenico continua ad essere poco collaborativo. «Non ci sono stati molti sviluppi in queste settimane», spiegano da Bruxelles, e restano «molte domande senza risposte».

VIGNETTA VAURO - MERKEL TSIPRAS VIGNETTA VAURO - MERKEL TSIPRAS

 

LE DUE PARTITE DI TSIPRAS

Difficile che, a stretto giro, possano fornirle il premier e il ministro delle Finanze di Atene, che stanno giocando una partita fuori dai confini europei. Dopo l’incontro con il direttore del Fmi Christine Lagarde, il titolare delle Finanze elleniche Yanis Varoufakis ha visto i rappresentanti del Tesoro statunitense. Ha rassicurato tutti, e le Borse si sono fidate. Eppure, una volta rimborsato Washington, pagare stipendi e pensioni sarà un’impresa.

 

Il primo ministro Alexis Tsipras, invece, oggi decolla per Mosca dove, oltre al premier Dmitri Medvedev e al patriarca Kirill, vedrà Vladimir Putin. Un summit programmato, che preoccupa Bruxelles: il premier, che cerca una sponda, potrebbe cercare di fare fronte comune contro le sanzioni economiche imposte alla Russia. «Sono una strada verso il nulla», ha detto nei giorni scorsi Tsipras, candidando il suo Paese a un ruolo da ponte con l’Occidente.

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LE MIRE DEL CREMLINO

Ieri, in ogni caso, i portavoce della Commissione Ue hanno allontanato la possibilità di un patto anti-europeo tra Tsipras e Putin: «Futuri accordi bilaterali sullo stop al bando per i prodotti agricoli greci sono, per il momento, speculazioni. La politica commerciale è una competenza esclusiva dell’Ue», ha ricordato Bruxelles, spiegando che gli «Stati devono parlare con una voce sola».

 

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Secondo quando anticipato ieri dal quotidiano finanziario russo Kommersant, Mosca potrebbe offrire alla Grecia uno sconto sul gas (il 57% delle forniture di Atene provengono dalla Russia) e nuovi prestiti. Anche se il ministro delle Finanze russo Anton Siluanov ha spiegato che, da parte di Tsipras, non è arrivata nessuna richiesta. Sul tavolo dovrebbero inoltre finire le infrastrutture che Atene è costretta a cedere per fare cassa: al Cremlino, non è una novità, guardano con molta attenzione al processo di privatizzazione ellenico, in particolare - dice l’economista Vasily Kolashov - alla rete ferroviaria e al porto del Pireo.

 

CAOS SUI DANNI DI GUERRA

VLADIMIR PUTIN AL CREMLINOVLADIMIR PUTIN AL CREMLINO

Difficilmente, invece, ad Atene vedranno i risarcimenti per l’occupazione nazista durante la Seconda guerra mondiale, che il viceministro greco delle Finanze Dimitris Mardas calcola «ufficialmente» in 278,7 miliardi di euro. Per Berlino, però, la questione è definitivamente chiusa: «Daremo una mano alla Grecia per consentirle di restare nell’euro, anche se come farlo non mi è ancora chiaro», ha detto il ministro tedesco dell’Economia Sigmar Gabriel, ma quello sui danni «è un dibattito stupido». La porta resta sbarrata.

 

 

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