DAGOREPORT - ED ORA, CHE È STATO “ASSOLTO PERCHÉ IL FATTO NON SUSSISTE”, CHE SUCCEDE? SALVINI…
Gianluca Di Feo per www.repubblica.it
Il generale Pietro Serino ha fama di essere un grande organizzatore e forse è questa la dote che l'ha fatto preferire agli altri candidati per la nomina a comandante in capo dell'Esercito. La forza armata più numerosa, poco più di 96 mila donne e uomini, ha davanti una fase di trasformazione a tappe serrate. Il primo impegno sarà contribuire alla vaccinazione di massa, trasformando parte dei "drive through" allestiti per i tamponi: una mobilitazione che dovrà scattare nell'arco di settimane, non di mesi.
Ma tutto l'Esercito dopo un ventennio concentrato sulla gestione delle missioni all'estero, che comportavano lo schieramento di contingenti limitati e ben addestrati per fronteggiare la guerriglia fondamentalista, adesso sta cambiando pelle: la situazione internazionale torna a proporre anche in Europa scenari da Guerra Fredda, dove contano mezzi quasi dimenticati durante le operazioni contro il terrorismo islamista come i carri armati e l'artiglieria. Al generale Serino toccherà guidare questa trasformazione, che dovrà declinare in chiave futura strumenti e schieramenti del passato. E che, per la prima volta dal crollo del Muro di Berlino, prevede un aumento degli organici dell'Esercito.
Proprio le capacità organizzative hanno portato Serino alla poltrona di capo gabinetto del Ministero della Difesa, chiamato dalla "tecnica" grillina Elisabetta Trenta e poi confermato dal Pd Lorenzo Guerini, che ieri ha proposto al governo Draghi la sua promozione. In precedenza, per conto della ministra Roberta Pinotti aveva coordinato l'implementazione del Libro Bianco, che ha ridefinito le linee strategiche della nostra Difesa. Gli altri candidati erano Luciano Portolano, numero uno del Comando Operativo Interforze, il quartiere generale di tutte le missioni, con una lunga esperienza all'estero fino alla guida delle forze Onu in Libano e Francesco Figliuolo, responsabile del comando logistico su cui sono ricadute molte delle attività nella lotta al Covid.
Serino, 61 anni, è nato a Roma ma ha iniziato la vita militare a 15 anni entrando nel collegio della Nunziatella. Poi ha fatto parte del 160mo corso dell'Accademia di Modena, lo stesso da cui proviene il neo comandante generale dei carabinieri Teo Luzi. Ha frequentato il War College negli Stati Uniti e poi è stato addetto militare per l'Esercito a Washington. Oltre al tifo per la Lazio, di lui si conosce un'altra grande passione: le moto Harley Davidson.
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