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CI VOLEVA IL PD MASSIMALISTA A TRAZIONE SCHLEIN PER TAGLIARE FUORI I DEM DAL SUMMIT DELLA SINISTRA RIFORMISTA INTERNAZIONALE – A 25 ANNI DALL’AVVIO DELLA "TERZA VIA" BY CLINTON-BLAIR, AL CONCLAVE DI MONTREAL DEI PROGRESSISTI CON L’EX PREMIER BRITANNICO, IL PRIMO MINISTRO CANADESE TRUDEAU, L’EX PREMIER NEOZELANDESE JACINDA ARDEN E LA BONAZZA FINLANDESE SANNA MARIN, ASSENTI I BIG DEL PD CHE CON ELLY E’ SEMPRE PIU' CONDANNATO ALL’IRRILEVANZA – LA CHICCA: IL CALZINO DI TRUDEAU, UNA VIA DI MEZZO TRA QUELLI DI OSCAR GIANNINO E QUELLI DI BEPPE SALA...

Enrico Franceschini per “la Repubblica” - Estratti

 

I partiti progressisti possono sperare di battere la destra soltanto se riusciranno a «collegare meglio i propri nobili ideali con i problemi quotidiani della gente».

 

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È il messaggio con cui il primo ministro canadese Justin Trudeau ha concluso il Global Progress Action Summit, una riunione internazionale di leader di centrosinistra del passato e del presente che si è tenuta lo scorso fine settimana a Montreal. Tra gli assenti, però, i big del Pd italiano.

 

La data dell’appuntamento non era casuale: venticinque anni fa Bill Clinton e Tony Blair si allinearono sulla Terza Via, la teoria riformista che contribuì a portare il centrosinistra al potere in Nord America e in gran parte d’Europa.

 

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Il vertice era organizzato da Canada 2020, maggiore think tank progressista canadese, e dal Center for American Progress Action Fund, un istituto progressista di studi politici negli Stati Uniti, con il sostegno del Tony Blair Institute for Global Change, la fondazione diretta dall’ex premier laburista, diventata negli ultimi tre anni un laboratorio di programmi per il Labour nel Regno Unito.

 

Su invito dei promotori, al simposio hanno partecipato rappresentanti di più di quindici Paesi: oltre a Trudeau e a Blair, tra gli altri vi hanno preso parte il leader laburista britannico Keir Starmer, il primo ministro norvegese Jonas Store, l’ex premier neozelandese Jacinda Ardern, l’ex premier finlandese Sanna Marin, l’ex premier svedese Magdalena Andersson, l’ex vicepresidente della Commissione europea e candidato premier in Olanda Franz Timmermans, la vicepremier e ministra delle Finanze canadese Chrystia Freeland, l’ex ministro degli Esteri britannico David Miliband, l’ex governatore della Banca d’Inghilterra Mark Carney, l’ex vice consigliere per la sicurezza nazionale della Casa Bianca Ben Rhodes e il segretario esecutivo del Pse Giacomo Filibeck.

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I media britannici descrivono il vertice come «un conclave della sinistra»; gli organizzatori dicono che è stato il più ampio summit di leader progressisti in quasi due decenni. Mancavano tuttavia, per questioni di agenda, i maggiori rappresentanti del centrosinistra italiano.

 

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Quale può essere, allora, la strategia vincente per la sinistra internazionale?

«La promessa progressista di un mondo migliore e più giusto è troppo aspirazionale per conquistare chi lotta per i bisogni primari», ha affermato Trudeau nel suo intervento. «Occorre dare ai cittadini ottimismo sul futuro ma anche rispondere alle sfide del presente, presentando programmi progressisti come un’economia inclusiva e la lotta al cambiamento climatico in termini di soluzioni accessibili».

 

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elly schlein