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“FONDAMENTALE RIMANE LA PARTECIPAZIONE ALLE INIZIATIVE DELL'UE E DELLA NATO” – IERI IL CONSIGLIO SUPREMO DI DIFESA, PRESIEDUTO DA MATTARELLA, HA MANDATO UN MESSAGGIO CHIARO AL FILOPUTINIANO SALVINI. NON SI PARLA ESPRESSAMENTE DI ACQUISTARE ARMI AMERICANE DA DESTINARE AGLI UCRAINI, ATTRAVERSO IL PROGRAMMA "PURL" CHE NASCE SU INPUT DI TRUMP NELL'AMBITO DELL'ALLEANZA ATLANTICA, MA L'INTERPRETAZIONE DEL COMUNICATO È UNANIME. SE NATO E UE ADOTTERANNO NUOVE FORME DI SOSTEGNO A KIEV NESSUNO SI TIRERÀ INDIETRO. DIFFICILE CHE MELONI, LA QUALE NON HA MAI PUBBLICAMENTE SCONFESSATO GLI ATTACCHI DI SALVINI A ZELENSKY, SI SFILI - OGGI MACRON E STARMER INCONTRERANNO MERZ A BERLINO (E MELONI NON CI SARA')

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Ilario Lombardo Ugo Magri per la Stampa - Estratti

 

MATTARELLA MELONI CONSIGLIO SUPREMO DI DIFESA 1

Tre ore intorno al tavolo per discutere delle minacce alla sicurezza nazionale: è la spia che di carne al fuoco ce n'era parecchia al Consiglio supremo di difesa che ieri pomeriggio ha riunito al Quirinale il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, i principali ministri, il Capo di Stato Maggiore e il sottosegretario e autorità delegata ai servizi di sicurezza Alfredo Mantovano.

 

Ciò che viene stabilito fa sintesi delle varie posizioni e riassunto nel comunicato diffuso al termine, dove ogni parola è scolpita nella pietra e a cui si attengono anche gli staff dei singoli partecipanti.

 

SALVINI PUTIN

Il testo reso noto dal Colle conferma «il pieno sostegno italiano all'Ucraina nella difesa della sua libertà». Chiarisce che «in questo senso si inquadra il dodicesimo decreto di aiuti militari» e aggiunge una postilla che guarda al futuro.

 

«Fondamentale», c'è scritto, «rimane la partecipazione alle iniziative dell'Unione Europea e della Nato». Non si parla espressamente di acquistare armi americane da destinare agli ucraini, attraverso il programma "Purl" che nasce su input di Donald Trump nell'ambito dell'Alleanza Atlantica, ma l'interpretazione del comunicato è unanime tra chi ha avuto modo di parlare con i presenti.

 

MATTARELLA MELONI CONSIGLIO SUPREMO DI DIFESA 4

La partecipazione al meccanismo messo in piedi da Washington resta al momento congelata, per via delle elezioni e per placare la campagna leghista contro Volodymyr Zelensky, ma – confermano fonti di governo – è difficile che alla fine Meloni si sfilerà, anche solo per non provocare uno sgarbo all'amico Trump.

 

La scelta delle parole è cauta, per non alimentare scontri dentro la maggioranza, e non dare leve al leader della Lega Matteo Salvini, né provocare palpitazioni pre-elettorali alla premier. Viene tuttavia escluso in modo netto – e alla presenza del numero due del Carroccio, il ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti – che l'Italia intenda dissociarsi dalle iniziative alleate. Se Nato e Ue adotteranno nuove forme di sostegno a Kiev – questo il senso – nessuno si tirerà indietro. Vale per il Libro Bianco dell'Europa, che contiene i progetti di finanziamento della Difesa comune, e per gli impegni presi a livello nazionale.

MATTEO SALVINOV - MEME

Guido Crosetto ha vissuto la giornata di ieri come una rivincita dopo il botta e risposta con il segretario della Lega che aveva paventato lo stop al sostegno militare dopo l'inchiesta per corruzione su alcuni ministri di Zelensky.

 

È soprattutto sul Decreto Ucraina, quello che annualmente dà l'autorizzazione al governo per gli aiuti senza ripassare dall'Aula, che si era spostata la minaccia di sabotaggio della Lega. Ebbene, a quanto filtra dal governo, il Consiglio supremo ha spianato la strada sul testo che si voterà a gennaio rispetto a eventuali ostacoli posti da Salvini.

 

Resta la fotografia di una maggioranza che sembra andare in ordine sparso sull'Ucraina. Meloni non ha ancora mai pubblicamente sconfessato gli attacchi di Salvini a Zelensky. Nemmeno dopo che ieri La Stampa ha raccolto le dichiarazioni del leghista Stefano Candiani sulla necessità di cambiare la classe dirigente di Kiev. Dopo l'articolo, in cui veniva anche riportata la scelta di Zelensky di non passare dall'Italia, nel suo tour tra Atene, Parigi e oggi Madrid, il Pd ha chiesto un chiarimento.

MATTARELLA MELONI CONSIGLIO SUPREMO DI DIFESA 1

 

 

Di certo la portata degli aiuti militari di Francia e Regno Unito si stanno dimostrando immensamente superiori a quelli italiani. Oggi il presidente Emmanuel Macron e il primo ministro britannico Keir Starmer si troveranno a Berlino con il cancelliere Friedrich Merz in un vertice nel formato E3. Meloni, salvo sorprese, non è prevista. Nel faccia a faccia tra Merz e Macron che precederà la riunione a tre, si discuterà del futuro della sovranità digitale europea.

 

SALVINI CON LA MAGLIA DI PUTIN

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