1. VELTRONI PUNTA AL DOPO-NAPOLITANO CON L’APPOGGIO DI RENZIE, MA TROVA DURO NEL PD. AL LAVORO LE DIPLOMAZIE INTERNE. MENTRE CON FARSA ITALIA NON CI PROVA NEPPURE 2. UOLTER MIRA ANCHE SUI GRILLINI. LA CHIAVE DI VOLTA E’ UN INCONTRO CON CASALEGGIO 3. IL TEMPO A DISPOSIZIONE, PER L’UOMO CHE VOLEVA RITIRARSI IN AFRICA, NON E’ MOLTO. BELLA NAPOLI SLOGGERÀ ALLO SCOCCARE DEI 90 ANNI, OVVERO NELL’ESTATE DEL 2015 4. DALLA CORSA SI RITIRA IL CICLISTA PRODI, IMPALLINATO DALLA CARICA DEI 101 TRADITORI 5. IL PROFESSORE BOLOGNESE HA PUNTATO APERTAMENTE ALLA POLTRONA DI BAN KI-MOON, PRESIDENTE DELL’ONU, CHE SI LIBERERA’ A FINE 2015. MORTADELLA PUO’ C0NTARE SU AMICIZIE IN FRANCIA E REGNO UNITO E SUI VOTI DELL’AFRICA, RUSSIA E CINA

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DAGOREPORT

Per il Colle bocce ferme fino al 29 giugno dell'anno prossimo. Quel giorno non è soltanto la festa patronale della Capitale, ma anche la scadenza "biologica" che si è dato Giorgio Napolitano per il suo secondo, faticoso, mandato da capo dello Stato. Conta di "mettere in sicurezza l'Italia" entro quella data e poi, al compimento dei novant'anni, ritirarsi a vita privata con la moglie Clio. Per paura di un'ulteriore avanzata grillina, e fidandosi poco della maturità del Pd (dice proprio così, "maturità"), Re Giorgio non consentirà elezioni anticipate e quindi il suo successore sarà scelto dalle attuali Camere.

Se nel centrodestra il campo è annebbiato dalle incognite sulla successione familiare di Silvio Berlusconi, nel centrosinistra chi si sta muovendo con determinazione è Walter Veltroni, detto l'Africano per via di quella volta, tanti ma tanti anni fa, che giurò di ritirarsi in quel continente. Mentre Romano Prodi ambisce a qualcosa di ancora più grande,e che passa sempre anche dall'Africa, come il posto da segretario generale dell'Onu.

Nelle scorse settimane, quando ha presentato a Roma il suo film su Enrico Berlinguer, il sempre giovane Uòlter (58 anni) ha schierato con leggerezza un parterre di potentume vario e avariato da far rizzare le antenne a tutti i possibili rivali. E' convinto di avere già in tasca l'appoggio del partito di Repubblica e, fondamentalmente, di non essersi mai guadagnato quelle inimicizie imperiture che il suo alter ego D'Alema è invece un maestro nel cementare. Però Veltroni sa di non essere amato né nel Pd né in Forza Italia. E allora si sta dando da fare.

Per prima cosa sta stringendo un solido rapporto con Matteo Renzi, il quale ha prontamente messo il cappello sopra il "progetto Veltroni presidente" e in qualche modo, tutto ciò, si è saputo. Il risultato è che le quotazioni di Uòlter nel partitone sono ulteriormente scese e allora sono al lavoro tutta una serie di ambasciatori dell'ex sindaco di Roma che stanno cercando di risalire la china, avvicinando e "curando" uno a uno i singoli deputati piddini.

Su Forza Italia, per Veltroni la partita è persa anche perché a Hardcore lo considerano, sotto sotto, un nemico di Mediaset con un infantile innamoramento per la Rai. Con i Cinque Stelle invece "si può fare", dicono i veltroniani, e si sta tentando da tempo un abboccamento con il para-guru Casaleggio per sondare il terreno. Preclusioni di principio su Veltroni, in casa grillina, non ce ne sono. Anche perché finché circolano ancora nomi di assoluta continuità come quello di Giuliano Amato, i pentastellati sono pronti a ingerire svariati rospi.

L'altro "flaccido imbroglione" della coppia, per usare una greve metafora che Massimo D'Alema ha tentato più volte di smentire, si è invece tirato indietro. Romano Prodi, tradito in modo plateale da 101 compagni di partito alle elezioni per il Quirinale di un anno fa, in realtà non aveva riposto del tutto l'idea di farsi nuovamente chiamare a salvare la Patria. Ma ora pensa a New York e al Palazzo di Vetro.

Il secondo mandato di Ban Ki-moon scade a fine 2016 e difficilmente il politico sudcoreano chiederà di farne un terzo. All'epoca, l'ex presidente della Commissione Ue avrà 76 anni, ma se si mantiene in questa forma strepitosa, tra una corsa podistica e una missione nel Continente nero per conto dell'Onu, può farcela ampiamente.

Prodi sta tessendo con cura la sua tela per avere, al momento opportuno, i voti che gli servono per succedere a Ban Ki-moon. Oltre agli storici rapporti, anche d'affari, con Francia e Gran Bretagna, l'ex premier ha molti estimatori in Africa, è di casa a Pechino e ha legami con la Russia di Putin che sono molto meno chiacchierati, ma più solidi, di quelli che ha il suo arcinemico Berlusconi. Certo, in un mondo perfetto avremmo Veltroni in Africa e Prodi direttamente ai vertici di una banca d'affari anglosassone. Ma forse non avremmo neppure un pm antimafia come seconda carica dello Stato e un pregiudicato che guida l'opposizione da casa.

 

IL MATRIMONIO DI CASALEGGIO RENZI E NAPOLITANOnapolitano renzi Marina Maccanico Giorio Napolitano e la moglie Clio UMBERTO VERONESI GIORGIO NAPOLITANO E WALTER VELTRONI DALEMA E AMATO foa14 walter veltroni walter verini clio napolitanoWALTER VELTRONI GIOCA A CALCIO prodi dalema veltroni ciampi visco festeggiano l'ingresso nell'Euro