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DAGOREPORT - LA BATTAGLIA PER LE SUPPLETIVE NEL COLLEGIO DI ROMA-1 HA UN CONVITATO DI PIETRA: NICOLA ZINGARETTI. IL PRESIDENTE DELLA REGIONE PER IL “SUO” SEGGIO AVREBBE VOLUTO UN CANDIDATO A TEMPO COME CONTE. MA LA SICUMERA DI LETTA HA FATTO NAUFRAGARE L’OPERAZIONE. E ORA LA FEDELISSIMA DI ZINGA, CECILIA D’ELIA, RISCHIA CONTRO MATONE E IL RENZIANO CASINI, PRIMO DEGLI ELETTI NELLA LISTA CALENDA AL CAMPIDOGLIO…
Dagonews
La battaglia per le suppletive nel collegio di Roma-1 ha un convitato di pietra: Nicola Zingaretti. Il presidente della Regione per il “suo” seggio lasciato vacante da Roberto Gualtieri aveva pensato a un candidato “a tempo”. L’identikit di Giuseppi Conte era perfetto. L’Avvocato sarebbe stato eletto in virtù dell’accordo Pd-M5s ma non avrebbe messo radici nel collegio.
Il perfetto candidato “di passaggio” che alle prossime elezioni avrebbe potuto scegliere per essere eletto qualsiasi altro seggio. Saltata l’opzione Conte per la sicumera di Letta che non ha convinto Calenda, Zinga ha preteso un candidato debole come la responsabili donne Pd, Cecilia d’Elia. Ma ora che insieme all’ex magistrata (e vicesindaca mancata) Simonetta Matone in corsa per il centrodestra, c’è anche il candidato di Renzi, Valerio Casini, primo degli eletti al Campidoglio nella lista Calenda, la fedelissima di Zingaretti rischia…
RENZI
Dal profilo Instagram di Matteo Renzi
Sul collegio vacante di Roma 1 il Pd non ha voluto non solo trovare ma neanche cercare un accordo. Non è un caso che il Pd abbia candidato una propria dirigente che quando noi portavamo il Pd al 41% e facevamo le battaglie riformiste era contro di noi, contro il Pd, da un’altra parte. Tutta un’altra storia, davvero.
E allora, se il Pd vuole cancellare il riformismo e si affida a persone che con la storia riformista non hanno nulla a che vedere, noi ci candidiamo col nostro simbolo, Italia Viva, e il nostro Valerio Casini, già primo degli eletti a ottobre nella lista Calenda.
"Ma chi ve lo fare di mettere il simbolo?", ci dicono i politici che vivono di sondaggi ma non si presentano mai alle elezioni. "Chi ve lo fare se i sondaggi dicono che rappresentate il 2%?" Bene, andiamo a vedere quanto rappresentiamo. In politica contano i voti, non i sondaggi. Il 16 gennaio alle suppletive vedremo se davvero Italia Viva vale solo il 2%. Come dicono tutti. Intanto, Conte - quello che ha il 106% di consenso, secondo Casalino - ha rinunciato a metterci la faccia anche stavolta. Sono tutti bravi coi sondaggi degli altri. Chi ha amici o conoscenti che stanno su Roma 1 si prepari: sarà una grande battaglia e vedremo quanto vale Italia Viva alle politiche nello scenario del bipopulismo con Pd e Cinque Stelle da una parte e Destra unita dall’altra.
NICOLA ZINGARETTI
ZINGARETTI GUALTIERI
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