renzi meloni

“TANTI MILITANTI DEL PD MI DICONO: “DOBBIAMO MANDARE A CASA LA FASCISTELLA”. PAROLE DURE, MA COME LO DEFINISCI UN GOVERNO CHE SPIA GIORNALISTI E ATTIVISTI? VANNO MANDATI A CASA” – RENZI TORNA ALLE FESTE DELL’UNITÀ E SPIEGA LA NECESSITA’ DI ALLARGARE IL CAMPO CON UN CONTENITORE CENTRISTA – “LO SPOSTAMENTO A SINISTRA DI ELLY SCHLEIN AIUTA A COSTRUIRE LA TENDA RIFORMISTA CHE MANCA AL CENTROSINISTRA PER VINCERE LE ELEZIONI. ITALIA VIVA NON BASTA, ONORATO E RUFFINI, SILVIA SALIS, BEPPE SALA, GAETANO MANFREDI CIASCUNO DI LORO PUÒ E DEVE CONTRIBUIRE. LA PROSSIMA LEGISLATURA ELEGGE IL CAPO DELLO STATO, NESSUNO PUÒ PERMETTERSI DI FARE SCHERZI…”

Vai all'articolo precedente Vai all'articolo precedente
guarda la fotogallery

Giovanna Vitale per repubblica.it - Estratti

 

matteo renzi giorgia meloni

Dove eravamo rimasti? Se fosse una sit com, il ritorno di Matteo Renzi alle feste dell’Unità potrebbe titolare così. Dopo l’addio al Pd e un decennio di gelo l’ex segretario che abbandonò il partito per farsene uno in proprio è richiestissimo dai compagni. Felicemente ricambiati.

 

Il 17 luglio, alla kermesse dei dem lombardi, il leader di Italia viva dialogherà con Gianni Cuperlo, ai tempi uno dei più agguerriti avversari interni. A seguire si confronterà con Bonaccini in Emilia e con il governatore Giani in Toscana. L’11 settembre sarà invece a Milano, a duettare con Nicola Zingaretti. 

matteo renzi - pulp podcast

 

(...)

 

Senatore Renzi, che succede? Il Pd la cerca e lei cerca il Pd: l’ostracismo (reciproco) è finito?

«Quel che sta accadendo è semplice e riguarda il mio posizionamento. Mentre fino a un anno fa c’erano tanti dubbi — “Ma che fa Renzi? Con chi vuol stare?” — oggi sono spariti perché io sono quello che mena di più su Giorgia Meloni. Ho scritto un libro che ne svela i bluff, in aula non c’è volta che la premier non vada in crisi quando le elenco tutti i suoi fallimenti. Ho persino iniziato a fare i podcast, addirittura con Fedez, per smascherare la destra su provvedimenti-spot come il decreto sicurezza. Penso davvero che Meloni faccia male al Paese».

 

E se ne è accorto solo adesso?

«Oggi il fallimento è certificato dai numeri. Dall’Istat, l’istituto nazionale di statistica, i cui vertici — ricordo — sono nominati da Palazzo Chigi. Grazie al governo Meloni la pressione fiscale del primo trimestre 2025, rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, è aumentata dello 0,5%. Grazie al governo Meloni l’inflazione è cresciuta dell’1.7%, che schizza al +3,5 se si calcola il rincaro dei beni alimentari. Grazie al governo il carrello della spesa a giugno è salito al 3.1% contro il 2,7 di maggio. Mentre la presidente del Consiglio racconta che va tutto a gonfie vele, le famiglie italiane stanno peggio».

renzi meloni

 

E il ritorno di fiamma col Pd si deve a questo (pessimo) giudizio, ora condiviso anche da lei?

«Abbiamo lo stesso obiettivo. Quando vado in giro trovo spesso tanti militanti del Pd che mi dicono: “Io ero renziano, tu mi hai deluso, ma ora dobbiamo mandare a casa la fascistella”. Parole dure, ma come lo definisci un governo che spia giornalisti e attivisti? Vanno mandati a casa».

 

Come?

«Lo spostamento a sinistra di Elly Schlein aiuta a costruire la tenda riformista che manca al centrosinistra per vincere le elezioni».

 

Ma al centro non ci siete già voi di Iv e Azione?

«Io parlo per Iv, noi ci siamo, ma mi pare chiaro che da soli non bastiamo».

 

E chi dovrebbe ritrovarsi sotto questa tenda?

renzi meloni

«Tutti quelli che non vogliono stare in un Pd sbilanciato a sinistra, ma che credono si debba costruire un’alternativa a Meloni. E per farlo è necessario stare tutti assieme».

 

A chi pensa? Agli amministratori locali riuniti a Roma dall’assessore Onorato, a Ruffini che gira l’Italia sotto l’egida dei catto-dem, alla Rete civica solidale che ha debuttato l’altro ieri per parlare ai pacifisti?

«Quando dico tutti, intendo tutti. A Onorato e Ruffini, certo, ma anche a Silvia Salis, a Beppe Sala, a Gaetano Manfredi: ciascuno di loro può e deve contribuire a fare un pezzetto di ragionamento. Senza dimenticare i cattolici che non vogliono stare con una Forza Italia completamente asservita alla destra più estrema».

 

Servirebbe però un federatore: si sta proponendo lei per il ruolo?

«No, non tocca a me. Se serve una mano organizzativa ci sono, ma non vogliamo guidare noi. Io ho già il mio bel da fare per combattere Giorgia Meloni che spia i giornalisti, impoverisce gli italiani, non sa che pesci prendere in Europa e sta facendo retrocedere l’Italia sul piano internazionale. È questo il mio ruolo, non fare il capo della tenda: sono in prima fila per mostrare i disastri della premier e del suo governo, la fascia di capitano la indosserà qualcun altro».

renzi conte schlein

 

E torniamo al punto, però: chi? E come farà a mettere insieme realtà tanto eterogenee?

«Io dico: partiamo, facciamo un percorso e vediamo, anche perché le leadership si affermano sul campo, non in laboratorio. Tutte le volte che si sono tentati esperimenti in provetta non sono andati bene».

 

Dopodiché resta il problema di far convivere nella stessa coalizione Conte e Calenda, Fratoianni e lei. Ha qualche idea?

«Siamo tutti molto diversi ed orgogliosi di esserlo. Ma se le nostre divisioni non si compongono avremo altri cinque anni di Lollobrigida e Urso nei ministeri chiave e di Ignazio La Russa presidente della Repubblica.La prossima legislatura elegge il Capo dello Stato, nessuno può permettersi di fare scherzi. Tutti insieme si vince, divisi perde l’Italia».

conte renzi schlein