DAGOREPORT - INTASCATO IL TRIONFO SALA, SUL TAVOLO DI MELONI RIMANEVA L’ALTRA PATATA BOLLENTE: IL…
Monica Ricci Sargentini per "Corriere della Sera"
David Cameron è in serio imbarazzo. Dopo aver chiesto ai Comuni il via libera per un intervento armato contro la Siria con la motivazione che il mondo non poteva chiudere gli occhi di fronte alle immagini delle centinaia di bambini morti in un attacco chimico a Damasco, si scopre che la Gran Bretagna per sei anni ha rifornito il regime di fluoruro di sodio, un componente chimico essenziale per fare il gas sarin, proprio quello con cui potrebbe essere stata compiuta la strage del 21 agosto scorso.
Due aziende britanniche hanno venduto la sostanza a una ditta di cosmetici siriana tra il luglio del 2004 e il maggio del 2010 quando già si sospettava che Assad stesse facendo scorta di armi chimiche.
«Queste sono notizie molto inquietanti - ha commentato il deputato Thomas Docherty, membro della Commissione parlamentare per il controllo dell'esportazione delle armi -. In nessun caso avremmo dovuto permettere ad Assad di mettere le mani su quella sostanza». La stampa britannica, unanime, parla di un atto irresponsabile e di una violazione delle norme internazionali sul commercio di sostanze pericolose.
Ad aggravare la posizione del governo britannico c'è il fatto che il 17 gennaio del 2012 il Dipartimento per il commercio aveva concesso altre due licenze per la vendita di fluoruro di potassio e fluoruro di sodio e che in questo caso i prodotti chimici non erano arrivati al regime solo grazie alle sanzioni Ue. Come dire: errare è umano ma perseverare è diabolico.
Ora il Parlamento chiede l'apertura di un'inchiesta. E per Cameron si prospettano giorni di fuoco. Dopo il no dei Comuni all'intervento armato, questo nuovo scandalo lo mette in seria difficoltà con il congresso del partito conservatore ormai alle porte. Sicuramente le spiegazioni non potranno essere quelle date finora dal Dipartimento per il commercio al Mail on Sunday: «Il fluoruro di sodio era destinato alla produzione di cosmetici e non c'era alcuna ragione di collegarlo con il programma di sviluppo di armi chimiche». Almeno il dubbio che potesse trattarsi di uno stratagemma di Assad i funzionari britannici avrebbero dovuto averlo.
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