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Giulia Cerasoli per "Chi"
«Sì, Mario ed Elsa si sposarono a Chiaravalle, nell'abbazia. E il ricevimento si tenne al suo interno. Si usava così, allora. Erano giovanissimi, ma fidanzati già dal liceo, del resto. Ricordo che d'estate, spesso, noi ragazzi andavamo insieme sul Lago Maggiore a Lesa, dove Elsa e le sue sorelle Lisa e Donata (detta Dolly) avevano una casa. Facevamo il bagno, andavamo in barca, insomma, come fanno tutti a quell'età ...».
La seconda parte del nostro racconto comincia dalla storia d'amore, lunga quasi cinquant'anni, tra Mario Monti ed Elsa Antonioli, anche lei figlia della borghesia milanese e compagna costante del professore della Bocconi, poi rettore, quindi Commissario europeo e, infine, senatore a vita e presidente del Consiglio. La prima testimonianza viene da Carlo Ortolani, compagno di classe e amico fedele dell'attuale premier. Fu proprio Monti il testimone alle nozze di Ortolani, a Como nel 1976.
«Ci siamo sempre frequentati con le nostre mogli e con i bambini piccoli. Con minore assiduità , però, da quando i Monti si trasferirono a Bruxelles. Ricordo inoltre che la madre diceva sempre a Mario di star lontano dalla politica...», sottolinea l'amico, aggiungendo come dalla sua Elsa il professore si sia sempre sentito "molto appoggiato".
Un rapporto saldo e di grande complicità il loro, fin dall'inizio. Infatti, quando Monti decide, dopo il servizio militare, di passare un anno negli Usa con una borsa di studio per lavorare con il futuro premio Nobel per l'economia James Tobin, Elsa lascia l'università e lo segue a Yale.
Nel Natale del 1968 Fabrizio Onida, ora professore alla Bocconi e all'Università del Michigan, in vacanza negli Usa con la moglie, si presenta nella casa dei Monti nella grigia New Haven: «Siamo stati insieme solo una sera con Elsa e Mario, ma al ritorno in Italia ci siamo ritrovati a lavorare in Bocconi, nello stesso istituto di politica economica del professor Innocenzo Gasparini. Mario è stato sempre cordiale e simpatico, semmai un po' frenato. Per nulla espansivo. Un po' sacerdotale, a volte, ma determinatissimo», racconta Onida.
E aggiunge: «Tra colleghi dicevamo che studiava da governatore della Banca d'Italia». Onida sottolinea che la futura first lady «era una moglie molto dedicata, come non ce ne sono più tante... Una grande organizzatrice: se non ci fosse stata lei, infatti, Mario non avrebbe potuto fare tutto quello che è riuscito a fare».
Nel 1970 Monti insegna a Torino, ma nel 1985 torna in Bocconi, dove diventerà rettore nel 1989 e poi presidente, dopo Giovanni Spadolini. Con la famiglia si stabilisce nella bella casa in zona Fiera, lavora a stretto contatto con Carlo Secchi, anche lui del gruppo di Gasparini, insieme con Renata Lenti. «In Bocconi abbiamo avuto carriere parallele per un periodo lungo, lui rettore io prorettore, poi io rettore e lui presidente. Il rapporto si è allentato quando se ne andò a Bruxelles come commissario», ricorda Secchi.
Negli Anni 90 i coniugi Monti frequentano anche il top manager Roberto Poli (poi presidente Eni) e sua moglie Annamaria, che diviene amica di Elsa, chiacchierando nei viali di Villa d'Este, a Cernobbio. Ben selezionate le amiche della signora Antonioli-Monti, madre attenta di Federica e Giovanni, attiva crocerossina, che presto si guadagna un ruolo di primo piano nella sezione femminile di Milano. Dal 1991 raccoglie fondi al fianco di Cesira Noto, che sottolinea le sue capacità «di organizzatrice e l'ottimo rapporto che tiene con le volontarie».
Nella missione benefica coinvolge le sue sorelle, soprattutto Donata e le amiche, come Annamaria. «Ho collaborato con Elsa a Milano, poi ho lasciato per seguire mio marito e i figli. L'ultima volta che l'ho vista? A pranzo da Maria Criscuolo, qui a Roma, ma è stato un caso. Mi è sembrata molto presa... Comunque non ha fatto alcuna gaffe, cosa oggi veramente difficile in un ruolo simile. Da giovani ci vedevamo con i figli, anche in montagna, ma sempre d'estate. Sono una coppia solidale», confida la signora Poli, sottolineando sempre «la solarità e l'entusiasmo» della signora Elsa, ormai nonna di quattro nipotini e first lady molto pratica, che ama le mostre, le prime alla Scala e gli abiti di Raffaella Curiel, ma cucina e porta in tavola i tortellini per il Capodanno a Palazzo Chigi e non si perde nemmeno i saldi nella Capitale.
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