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1.USA 2016: SONDAGGIO NYT,TRUMP 4 PUNTI AVANTI IN FLORIDA
BILL CLINTON CELEBRA IL MATRIMONIO DI HUMA ABEDIN E ANTHONY WEINER
(ANSA) - Donald Trump supera Hillary Clinton in Florida, Stato cruciale per conquistare la presidenza. Emerge da un sondaggio del New York Times che attribuisce al tycoon un vantaggio di quattro punti percentuali con il 46% delle preferenze sulla ex segretario di Stato, che si attesta al 42%. Il rilevamento è stato effettuato prima che emergessero le nuove mail su Clinton al vaglio dell'Fbi.
2.USA 2016: ULTIMO SONDAGGIO,TESTA A TESTA CLINTON-TRUMP
(ANSA) - Il 63% dell'elettorato ritiene che le nuove indagini dell'Fbi circa le mail di Hillary Clinton quando era segretario di Stato non cambiano la loro decisione sul voto. E' quanto emerge da un sondaggio Abc/Washington Post, il primo condotto dopo la comunicazione di James Comey (Fbi) sul ritrovamento di nuove mail legate a Clinton. Il rilevamento conferma inoltre una corsa serrata con il 46% delle preferenze a livello nazionale per la candidata democratica e il 45% per il repubblicano Donald Trump.
Il sondaggio Abc/Washington Post, condotto tra venerdì 28 ottobre (il giorno dell'annuncio di Comey) e sabato 29 con focus sulla reazione al 'nuovo emailgate', sottolinea comunque che il 34% dei potenziali elettori si ritiene meno incline a votare per Clinton dopo gli ultimi sviluppi circa le indagini dell'Fbi, mentre il 2% si dice più favorevole a votare per la candidata democratica.
Non si specifica tuttavia quali fossero le intenzioni di voto prima dell'annuncio venerdì del direttore dell'Fbi. Stando poi all'aggiornamento sulle preferenze a livello nazionale effettuato dagli stessi sondaggisti tra giovedì 27 e venerdì 28 ottobre che vede Clinton e Trump rispettivamente al 46% e al 45%, si conferma la tendenza rilevata nello stesso precedente studio realizzato tra il 24 e il 27 ottobre in cui il consenso per l'ex segretario di Stato Usa era al 47% e per il tycoon al 45%.
ANTHONY WEINER SI FA UN SELFIE DEL PACCO CON IL FIGLIO DI 4 ANNI ACCANTO
3.L' EX COPPIA VINCENTE CHE ORA PUÒ ROVINARE LA CORSA DI HILLARY
Federico Rampini per ''la Repubblica''
Se Hillary Clinton scivola a un passo dal traguardo, il disastro lo avrà causato questa coppia. Huma Abedin, potentissima consigliera di origine indiana, quasi una figlia adottiva per Hillary. E l' ex marito Anthony Weiner.
Enfant prodige della politica newyorchese, era lanciato fino a qualche anno fa verso una carriera folgorante. Salvo scoprirsi sessuomane virtuale, schiavo dei selfie erotici, un narcisista alla Donald Trump ma in un mondo digitale, dove l' organo maschile viaggia allegato agli sms.
Anthony e Huma per anni sono stati due star, inseparabili e corteggiatissimi nei salotti di Manhattan, una coppia vincente, i volti ideali per la nuova generazione del partito democratico: multietnico, multireligioso, ultra-liberal. Lui ebreo, lei musulmana. Lui istrione, divertente, popolarissimo tra la base e nelle minoranze-chiave (neri, ispanici, gay). Lei discreta, timida, ma stimatissima dai coniugi Clinton, una vera eminenza grigia.
Lui nel suo collegio newyorchese era stato rieletto ben sette volte alla Camera dei deputati, dal 1999 al 2011, con percentuali plebiscitarie (dal 60% in su). Ancora giovane (oggi ha 52 anni) nel 2010 si fece notare in aula al Congresso di Washington per una dura requisitoria contro l' ostruzionismo repubblicano che bloccava la riforma sanitaria di Barack Obama. Della Abedin - nata nel Michigan 40 anni fa da genitori indiani, ma infanzia e adolescenza le ha trascorse in Arabia saudita - Hillary disse: «Ho una sola figlia, Chelsea; se ne avessi un' altra sarebbe Huma». La sua ombra.
Le due sono inseparabili fin dalla campagna delle primarie del 2008, poi la Abedin ha seguito Hillary al Dipartimento di Stato, ora è numero due dello staff elettorale. L' amicizia è così intima - solo Huma è autorizzata a entrare in camera da letto della Clinton per sessioni di lavoro a tarda notte, narra l' entourage - che qualche tabloid si è spinto fino a immaginare una relazione saffica. Sciocchezze, soprattutto alla luce dell' attaccamento quasi morboso della Abedin per il marito. Il matrimonio civile fra i due nel 2010 è stato celebrato da Bill Clinton, come suggello dell' alleanza familiare.
La fiaba magica della coppia Weiner-Abedin comincia a diventare tragicomica nel giugno 2011, meno di un anno dopo le nozze. Trapelano i primi "sexting" di lui: niente sesso consumato ma un' orgia di selfie in cui manda alle sue fan foto delle proprie parti intime. Weiner è costretto a dimettersi dalla Camera.
weiner sexting con una quindicenne
Due anni dopo prova a rilanciarsi nelle primarie democratiche per il sindaco di New York. La cronaca di quella campagna surreale del 2013 ce la lascia lui stesso nello sconcertante documentario Weiner, che ha avuto un discreto successo nelle sale di Manhattan. In quel documentario sono esposte le contraddizioni della coppia con una crudeltà stupefacente. Lui inciampa subito in un revival di scandali sessuali, con altre donne che rivelano di avere avuto lunghe corrispondenze via smartphone, dove lui esibisce mutande ed altro.
weiner si fotografa pe rla minorenne
Huma lo sostiene, lo difende con caparbietà, filmata dal marito nel suo calvario. Che Hillary le voglia tanto bene anche per quello? C' è un po' di psicanalisi da fare attorno al rapporto fra la Clinton e la sua consigliera preferita, due donne "gemellate" dalla sorte, costrette a difendere le proprie carriere politiche dalle avventure dei mariti. Uomini deboli, forse malati (soprattutto Weiner), eppure geniali: come Bill, anche Anthony era un politico di talento. Avesse vinto lui l' elezione a sindaco magari sarebbe più efficace di Bill de Blasio.
La resilienza della coppia Abedin-Weiner è stata visibile fino a tre mesi fa. Li ho incontrati tutti e due alla convention democratica di Philadelphia, fine luglio. Malgrado la sua carriera politica fosse stata troncata per la seconda volta, Anthony si aggirava tra i notabili del partito, ricercatissimo dai giornalisti. Arguto, divertente, con la battuta sempre pronta. Huma si è decisa ad annunciare la separazione legale solo il mese dopo, quando sono usciti altri selfie: si fotografava seminudo, ad uso e consumo di un' ammiratrice, mentre sul letto a fianco a lui dormiva il figlio piccolo.
4.LA CAMPAGNA DELLE SORPRESE FRENA HILLARY
Maurizio Molinari per ''La Stampa''
Le rivelazioni sull' Fbi sulle email di Hillary Clinton confermano che l' attuale sfida per la Casa Bianca passerà agli annali come la campagna delle sorprese.
Tradizione vuole che sia la «sorpresa d' ottobre» a poter essere decisiva sull' esito del duello per lo Studio Ovale, ma in questa occasione è andata diversamente perché le sorprese hanno accompagnato la sfida sin dalle primarie in Iowa.
L' incapacità dell' establishment repubblicano di unirsi attorno ad un candidato, il successo dell' outsider Donald Trump nel polverizzare i concorrenti conservatori, l' affermarsi di un popolo della rivolta che sfugge ai sondaggi, il successo del settantenne Bernie Sanders nel rappresentare la voglia di novità dei giovani progressisti e il giallo sulla salute di Hillary Clinton hanno accompagnato elettori ed analisti sulle montagne russe di una campagna elettorale che in agosto aveva la candidata democratica in solido vantaggio ed in settembre registrava il recupero del rivale repubblicano, fino ad pareggio statistico.
HUMA ABEDIN E IL MARITO ANTHONY WEINER
I tre dibattiti televisivi hanno giovato a Hillary, più presidenziale e preparata di Trump, ma ora la nuova indagine degli agenti federali sulle email dell' ex Segretario di Stato - sospettata di aver violato le norme sul top secret - fa percepire agli americani che la sfida torna ad essere aperta. Per comprendere il perché di tale sentimento collettivo bisogna partire dal paradosso registrato nella seconda metà di ottobre.
Trump è uscito dai dibattiti non solo sconfitto, ma travolto da scandali, rivelazioni ed errori da cui non si è saputo difendere, con un team elettorale bersagliato dalle defezioni, dalla carenza di donazioni - incluse quelle della sua stessa Fondazione - e quindi dalla diminuzione degli spot tv negli Stati in bilico, ovvero l' arma strategica per corteggiare gli indecisi. Nonostante tali e tanti indicatori negativi - a fronte di una campagna di Hillary ricolma di dollari, corteggiata dall' establishment bipartisan e pressoché senza avversari sui media - Trump ha continuato ad avere in tutti i sondaggi una quota minima di popolarità del 40 per cento di favori.
Ciò significa che per una parte importante dell' elettorato - in gran parte bianco - tutti i parametri tradizionali delle elezioni americani non valgono. Da qui il timore del team di Hillary, guidato da un mastino di Washington come John Podesta, che la decisione dell' Fbi possa riaprire una sfida già considerata vinta, al punto che - come Paolo Mastrolilli ci ha raccontato ieri - la candidata ha illustrato ai più stretti collaboratori i piani di battaglia per dilagare negli Stati tradizionalmente conservatori, come l' Arizona.
le facce contrite dei politici americani beccati a scopare in giro da clinton a weiner
A giovare a Trump è in particolare il fatto che durante i dibattiti tv l' unico e vero affondo efficace contro Hillary è stato proprio sulle 33 mila email sottratte al Dipartimento di Stato. È solo su questo terreno che l' ex Segretario di Stato è stata obbligata ad ammettere: «Ho sbagliato». Così come proprio riferendosi alle email, Trump si è spinto a fino a dirle, con tono sprezzante: «Dovresti finire in prigione». Per il candidato del popolo della rivolta la carta delle email di Hillary è stato l' unico vero fronte d' attacco dove è riuscito a imporsi.
L' unica carta che ha giocato con insistenza. Ed è questo punto debole dei democratici che ora è diventato la sorpresa del momento. Riaprendo una sfida per la Casa Bianca che in molti davano già per conclusa. Ma all' Election Night mancano ancora 10 giorni e le sorprese potrebbero non essere finite. Come ripeteva l' indimenticabile campione italoamericano dei «New York Giants», Vince Lombardi: «It Ain' t Over Till It' s Over», non è finita fino a quando è finita.
bill clinton e anthony weiner
o ANTHONY WEINER NEW YORK TIMES facebook
huma abedin e anthony weiner sul new york times magazine
ANTHONY WEINER
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huma abedin e anthony weiner sul new york times magazine
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ANTHONY WEINER
CLINTON WEINER
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