
DAGOREPORT – COME MAI TRUMP HA PERSO LA PAZIENZA, IMPRECANDO IN DIRETTA TV, SULLE "VIOLAZIONI"…
“NON DICIAMO SCIOCCHEZZE, DA NOI NON E’ ARRIVATA NESSUNA APERTURA A MOSCA” – CONTE RESPINGE LE ACCUSE DI INTELLIGENZA CON PUTIN DOPO LA RISOLUZIONE PER TORNARE A COMPRARE GAS RUSSO: “IN UNA PROSPETTIVA DI RECUPERO DELLA FEDERAZIONE RUSSA NELLA COMUNITÀ INTERNAZIONALE, NON SI CAPISCE PERCHÉ DOVREMMO IMPEDIRE AGLI ITALIANI DI ACQUISTARE GAS DOVE È PIÙ ECONOMICO” – MA “PEPPINIELLOV”, CHE OGGI E’ ALL’AJA PER CONTESTARE IL PIANO DI RIARMO EUROPEO E LA DECISIONE DI ALZARE LE SPESE MILITARI AL 5% DEL PIL, PER SOTTRARSI ALLE DECISIONI NATO CITA COME ESEMPIO IL PREMIER SLOVACCO FICO CHE E’ UN ULTRA-PUTINIANO…
Francesco Bei per “la Repubblica” - Estratti
giuseppe conte vota per i referendum
Giuseppe Conte questa mattina sarà all'Aia, in occasione del vertice Nato, per contestare il piano di riarmo europeo e la decisione di alzare le spese militari al 5% del Pil.
(...)
Pentito del rapporto con Trump?
«Io con Trump avevo un rapporto istituzionale da presidente del Consiglio italiano. Ma ho sempre contestato i suoi predecessori per aver spinto gli Stati Uniti in avventure fallimentari, da ultimo in Afghanistan. Ora Trump mi sembra segua una politica ondivaga che, da una parte prospetta la pace, e poi sferra l'attacco all'Iran assecondando insieme agli europei la dottrina Netanyahu».
Che c'entrano gli europei?
«C'entrano. L'unica differenza con gli americani è che gli europei, come ha detto il tedesco Merz, plaudono al lavoro sporco di Israele, mentre gli Usa lo fanno palesandosi in prima persona».
Meloni non è stata nemmeno avvisata dell'attacco...
«Del ponte che voleva costruire tra Usa e Europa si sono effettivamente perse le tracce. L'unica cosa che vediamo è il rapporto di sudditanza che ha con Washington».
La premier ha confermato l'impegno per arrivare a una spesa per la difesa pari al 5% del Pil, mentre la Spagna si fermerà al 2%. È ancora possibile sottrarsi alle decisioni Nato?
«Non solo la Spagna ha detto di no, anche la Slovacchia di Fico sta in queste ore mettendo le mani avanti. Sorprende che Meloni, dopo aver già sottoscritto un patto di stabilità che costringerà l'Italia a tagliare 13 miliardi l'anno, possa pensare di imporre altri sacrifici agli italiani».
L'impegno di spesa è spalmato su dieci anni e, in fondo, un primo aumento lo ha deciso lei stesso a palazzo Chigi. Come risponde?
«Portare le spese al 5% significa di fatto triplicarle. Si tratta di entrare in un'economia di guerra e tagliare sanità, scuola, salari, ma questo Meloni lo nasconde».
Se siamo circondati da minacce, come quella russa, non crede che più investimenti in sicurezza siano necessari?
«Questa saldatura tra governi e industria delle armi genererà sempre più insicurezza. Attraverso minacce e contro minacce ci stiamo avviando a una corsa al riarmo globale e stiamo soffiando sul fuoco. Anche perché l'unico modo per giustificare i sacrifici che imponiamo ai cittadini per il riarmo è combattere una guerra».
Intanto domani (oggi per chi legge, ndr) lei sarà all'Aia per una manifestazione contro la Nato. Un po' strano per un ex premier del G7 non crede?
«La nostra iniziativa non chiede l'uscita dalla Nato ma di preservare il modello sociale europeo. Più missili non significa più sicurezza. Non siamo antimilitaristi, io stesso a palazzo Chigi ho adeguato la spesa per la difesa portandola dall'1,2 al 1,4 per cento del Pil. Ma a fronte di un miliardo in difesa ne ho investiti 12 sulla sanità e 8,5 sulla scuola».
Pd e Calenda criticano un passaggio della vostra mozione, quello in cui chiedete di ripristinare l'acquisto di gas dalla Russia. Non sapete che è il modo con cui Putin finanzia la sua macchina bellica?
«Noi non legittimiamo affatto l'aggressione all'Ucraina e, a differenza dei nostri critici, applichiamo a Putin gli stessi principi di diritto internazionale che riteniamo doveroso applicare anche a Israele e Stati Uniti. La nostra coerenza non è in discussione».
Resta l'apertura a Mosca mentre la guerra è in corso…
«Non diciamo sciocchezze, nessuna apertura. Chiaramente non hanno letto la mozione. Il presupposto è che si raggiunga una soluzione pacifica e duratura della guerra in Ucraina. In una prospettiva di recupero della federazione russa nella comunità internazionale, non si capisce perché dovremmo impedire agli italiani di acquistare gas dove è più economico».
Alla luce di tutto ciò, ritiene ancora possibili candidature unitarie per le prossime regionali?
«Ci proveremo fino all'ultimo perché noi siamo…»
Testardamente unitari?
«Testardamente ottimisti».
VLADIMIR PUTIN E GIUSEPPE CONTE
giuseppe conte e vladimir putin
giuseppe conte pro pal - meme
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