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Mentre era in corso a Montecitorio un nuovo faccia a faccia tra Matteo Salvini e Luigi Di Maio, fonti del Movimento Cinque Stelle hanno tranquilllizzato Quirinale e Ue sui conti. In questo momento non si parla di deficit, ma non ci saranno forzature, fanno sapere le fonti: è questo il punto di partenza dell'accordo con la Lega nella redazione del contratto di governo, per quanto riguarda la politica economica.
Un eventuale sforamento sarebbe comunque concordato con i partner europei, anche se l'obiettivo del prossimo esecutivo, che sarà "razionale e ragionevole", è quello di rispettare il target dell'1,5%. Se dovesse essere necessario sforare, a quel punto ne discuteranno nei consessi internazionali e "con garbo".
Prima dell'incontro, sia Salvini che Di Maio hanno rilasciato brevi dichiarazioni ai cronisti. "Sono per chiudere il prima possibile. Parlo dopo" il vertice. Così il leader della Lega lasciando il suo ufficio al gruppo del Senato. Il vertice, a quanto si apprende, è stato preceduto da due brevi riunioni interne alle delegazioni di M5S e Lega.
Con la Lega "per ora ci sono ampie convergenze sul reddito di cittadinanza, il conflitto d'interessi, sulla tassazione della flat tax. Ci sono tante buone cose da fare...", ha commentato Di Maio arrivando a Montecitorio. In particolare - fanno sapere fonti del Movimento - c'è una "fortissima convergenza tra M5S e Lega sulla flat tax, che presenta enormi benefici sul ceto medio". La flat tax - sottolineano le fonti a margine dell'incontro - è un elemento interessante e può essere concepita senza che sia né troppo penalizzante per i ceti bassi né troppo vantaggiosa per quelli alti.
"Ci proviamo per gli italiani. Se non riusciamo si va al voto", ha aggiunto Di Maio. Con Salvini "portiamo avanti i temi del contratto di governo. Il nostro obiettivo è portare avanti quanti più punti possibili per gli italiani, se riusciamo bene, sennò si torna al voto". "Stiamo parlando del contratto di governo alla tedesca che dovremmo firmare davanti agli italiani".
Quanto al premier, "non c'è ancora una discussione sui nomi", ha risposto il leader M5S, smentendo con una smorfia e un gesto delle mani il nome, circolato in queste ore, di Giampiero Massolo.
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