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OPERAZIONE "ARFIO" AL CAMPIDOGLIO - VOCI DI UN’INTESA FRA BERLUSCONI E MARCHINI MA IN FORZA ITALIA SONO IN TANTI A SPINGERE PER L’ASSE CON LA MELONI - BALLOTTAGGIO POSSIBILE PER IL CENTRODESTRA SOLO SE SI SACRIFICA BERTOLASO

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BERLUSCONI BERTOLASOBERLUSCONI BERTOLASO

Ernesto Menicucci per il “Corriere della Sera”

 

Ogni giorno la sua croce, oppure — trattandosi delle elezioni capitoline e del caos nel centrodestra — ogni giorno la sua voce. E quella di ieri, per buona parte del pomeriggio, è circolata con grande insistenza: «Berlusconi e Marchini hanno chiuso l’accordo. Bertolaso si ritira e il Cavaliere sceglie Alfio». Gossip, sussurri. A conferma che, da settimane, dietro le parole di circostanza, dentro Forza Italia c’è un grande trambusto sotterraneo.

 

Nulla di deciso, ancora. E lo stato maggiore dei forzisti è pronto a giurare che «prima di domenica, quando avremo i sondaggi definitivi, non si sposta nulla». Tanto che si va avanti come se nulla fosse. Il simbolo per «Bertolaso sindaco» è pronto, con la bandiera di Forza Italia e il nome di Berlusconi sotto.

 

MARCHINIMARCHINI

L’ex capo della Protezione civile, anche se con la spada di Damocle di finire tra gli «impresentabili» della commissione Antimafia (con due processi in corso, in caso di condanna successiva all’elezione dovrebbe essere sospeso) prosegue nella sua campagna elettorale, tra foto in trolley mentre raggiunge la periferia est, bed&breakfast in cui dormire e l’incontro con nonno Arsenio, 109 anni, l’ottuagenario più longevo di Roma.

MARCHINI oMARCHINI o

 

A ritirarsi non ci pensa proprio: «Ogni giorno — dice — ce n’è una: c’è un disegno finalizzato a evitare che una persona perbene e capace vada a gestire la capitale più difficile al mondo». Passi indietro? «Macché. Andare avanti anche da solo non è un incubo e se perdo andrò tra i banchi dell’opposizione. Berlusconi? Oggi l’ho sentito 4 volte...».

 

MELONI 2MELONI 2

Certo i sondaggi gli danno poche chance. Secondo l’ultima rilevazione Ipr, ad esempio, in testa c’è Virginia Raggi (M5s) col 27%, poi Roberto Giachetti (Pd) col 21,5% seguito molto da vicino da Giorgia Meloni (FdI) col 20%. Quarto Alfio Marchini col 13%, solo quinto Bertolaso con l’8%, tallonato anche da Stefano Fassina (Si) col 6%. Scenario che muterebbe se Forza Italia e Francesco Storace andassero su Marchini: in quel caso, l’imprenditore andrebbe al ballottaggio contro M5s col 23%.

 

Cosa fare, dunque? Berlusconi è, forse per la prima volta, in grande difficoltà. Ai «colonnelli», anche ieri, ha ripetuto: «Bertolaso è il male minore. Dobbiamo insistere nella campagna elettorale, per ottenere almeno il 10%. Impegnatevi al massimo». Ma anche l’ex premier sa di non potere permettersi una Caporetto. Il problema, però, è chi scegliere.

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Mezzo partito gli chiede, in caso, di andare sulla Meloni «per non rompere l’alleanza e tenere unito il centrodestra», ma Berlusconi è molto adirato con la leader di FdI per come ha gestito tutta questa partita e la scelta Marchini sarebbe coerente col profilo degli «uomini del fare» sperimentato sia su Milano (con Parisi) che su Napoli (con Lettieri), città nelle quali il centrodestra andrà quasi certamente al ballottaggio. Da una parte c’è la politica. Dall’altra l’orgoglio personale. E Berlusconi, che finora si è «riparato» dietro Bertolaso, non ha ancora deciso cosa scegliere.

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