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Dagoreport
tutti intorno a goffredone bettini
La festa di compleanno di Goffredo Bettini, a cui hanno partecipato Conte, Zingaretti, Orlando e Franceschini, ha lasciato qualche strascico nel Pd. Al Nazareno, il party è stato interpretato come un avvertimento a Enrico Letta, che infatti era assente.
Bettini, rappresentante unico della "corrente Conte-thailandese" del Pd, ha rifilato ai giornali foto e video della festa per mandare un pizzino al suo segretario. Della serie: sono ancora centrale, aggrego le correnti del partito e non puoi continuare a ignorarmi.
CARLO FUORTES SALVO NASTASI GIUSEPPE CONTE MICHELA DE BIASE ROBERTO GUALTIERI
D'altronde Bettini è portavoce di un'area politica che spinge per l'alleanza strutturale con i Cinquestelle a guida Conte. Il progetto è chiaro: il Pd architrave del nuovo Ulivo, il M5s a fare da junior partner, con una stampella a sinistra appaltata alla trimurti D'Alema, Bersani e Speranza. D'altronde - è il teorema Bettini - che alternativa abbiamo?
Un piano B, invece, potrebbe sbocciare dall'approvazione di una legge elettorale proporzionale, a cui lo stesso Enrico Letta non mostra più ostilità. Ma è un discorso che potrà essere sviluppato solo dopo l'elezione del nuovo presidente della Repubblica. Nel frattempo il segretario del Pd coltiva un rapporto amichevole con Carlo Calenda.
I due si piacciono soprattutto perché hanno un nemico comune: Matteo Renzi. Il graduale logoramento di consensi di Italia Viva a beneficio di Azione potrebbe preludere a un progetto più ambizioso con la personalità di Calenda come grimaldello: un maxi contenitore di centro in cui far confluire, insieme ad Azione, anche Toti, Brugnaro, ex renziani pentiti, Europa più e i moderati incarfagnati di Forza Italia che non vogliono vedere nemmeno in foto Licia Ronzulli e Salvini. Un rassemblement fritto misto utile a consegnare al Pd una sponda alternativa all'ineluttabile alleanza con i grillini.
Ps: a proposito di Renzi, avete letto dichiarazioni in sua difesa da parte di Maria Elena Boschi o Teresa Bellanova, dopo la shit-storm per i compensi incassati in giro per il mondo? Solo Ettore Rosato ha abbozzato una dichiarazione di sostegno. Gli altri tacciono. A dimostrazione che l'insofferenza per il suo ruolo da business man, sempre più lontano dalla politica, cresce mano a mano che Italia Viva precipita nel gradimento dell'elettorato.
E se - come sostiene Rosato - non c'è niente di irregolare nell'attività di conferenziere di Renzi, va ricordato che Matteuccio non è solo il senatore semplice di Rignano. È stato presidente del Consiglio, ha avuto accesso a segreti di Stato, ha maneggiato dossier delicati: ricevere soldi dal governo saudita pone una seria questione di opportunità. E di etica. Non regge neanche il paragone con quel volpone di Tony Blair, forchettone d'alto livello che si è arricchito con i cachet di conferenze e speech: l'ex premier britannico prendeva soldi dalle aziende, non dal potere di paesi stranieri…
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