conte schlein

DAL CAMPO LARGO AL CAMPO MINATO! PER I DEM CONTE HA PASSATO IL SEGNO E SCHLEIN TAGLIA I PONTI CON PEPPINIELLO - “IL DIALOGO FORSE DOPO LE EUROPEE” - L’ULTIMO CONTATTO TRA ELLY E L’AVVOCATO DI PADRE PIO RISALE A CINQUE GIORNI FA PER ANNUNCIARE L’USCITA DEL M5S DALLA GIUNTA EMILIANO. LA SEGRETARIA DEM SENTE ADDIRITTURA RENZI MA NON IL LEADER 5STELLE – I SOSPETTI DEM SU CONTE: “SI ACCORGE SOLO ADESSO DEI PROBLEMI DEL PD, EPPURE NON LI VEDEVA QUANDO AVEVA BISOGNO DI NOI PER GOVERNARE”

Giovanna Vitale per “la Repubblica” - Estratti

 

schlein conte

L’ultimo contatto, fugace, risale a cinque giorni fa. Giuseppe Conte chiama Elly Schlein quando a Bari tutti i tg e le principali agenzie di stampa hanno già schierato i microfoni sotto il suo naso per raccogliere il grande annuncio: l’uscita del M5S dalla giunta Emiliano. Non più di tre minuti, una mera comunicazione formale.

 

Da allora in poi, il buio. Nessun contatto, ogni abboccamento fra sherpa lasciato cadere nel vuoto. La segretaria del Pd non ha alcuna intenzione di ricucire lo strappo: troppo grave per essere perdonato, liquidato — come più volte accaduto in passato — con un’alzata di spalle. Che ha tuttavia un merito. Averle aperto definitivamente gli occhi sulla reale strategia dell’ex premier giallorosso: erodere consensi al partito sulla carta alleato.

 

L ALLEANZA CONTE - PD - VIGNETTA BY ELLEKAPPA

Nonostante la tentazione sia forte, la segretaria si è imposta di non dire una parola contro Conte, di impostare la campagna elettorale per le Europee sull’attacco frontale al governo Meloni. Schlein, semplicemente, non vuole averci a che fare, almeno per un po’. Insisterà, come ha sempre fatto, sul lavoro in Parlamento sui temi concreti — dal salario minimo ai tagli sulla sanità pubblica — per creare una convergenza fra tutte le forze di opposizione e rendere plastica la costruzione di un’alternativa alle destre.

 

Per questo, continua a sentire Carlo Calenda e persino a scambiarsi qualche sms con Renzi. Invece con il presidente cinquestelle il black-out è destinato a durare: basta abbracci, niente strette di mano, nessuna iniziativa comune, la foto dei festeggiamenti post vittoria in Sardegna invecchiata anzitempo. La relazione incrinata da sospetti pesanti: «Chissà come mai si accorge solo adesso dei problemi del Pd, eppure non li vedeva quando aveva bisogno di noi per governare».

 

ELLY SCHLEIN E GIUSEPPE CONTE

Ha passato il segno, questo il messaggio del Nazareno. «La lotta al malaffare e al trasformismo la stavamo facendo già da prima, non c’è bisogno che ce lo chieda nessuno», ha confessato la segretaria ai suoi dopo l’ennesima sortita dell’avvocato pugliese. Aver trasformato una vicenda regionale, circoscritta ancorché grave, in un caso nazionale per puntare il dito contro l’intera comunità democratica tacciata di essere infetta, è un affronto intollerabile.

 

(...) Conte invece ha iniziato la sua carriera grazie a un accordo fra Salvini e Di Maio, è quello dei decreti sicurezza mai rinnegati». Chiaro lo scopo: contrattaccare l’alleato-avversario per tutelare l’onore del Partito democratico. Centrare, intanto, il sorpasso alle Europee e poi conquistare la leadership del campo largo. Con un di più che aggiunge dispetto all’irritazione:

 

giuseppe conte elly schlein foto di bacco (2)

«Schlein è segretaria da poco più di un anno », va giù duro il fedelissimo Marco Furfaro, «addebitare a lei la vicenda pugliese, che ha ereditato, per agitare la questione morale è davvero strumentale. Se, come hai detto, vuoi contribuire a rigenerare la politica devi aiutare una leader che sta provando a cambiare il Pd, non attaccarla, mettendo il dito nella ferita. Se invece incalzi colei che sta facendo una battaglia di pulizia, non solo finisci per ammaccare e depotenziare quella battaglia, ma dimostri che il tuo vero obiettivo è un altro». Distruggere l’alleato, questo il sospetto.

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