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di Charlotte McDonald Gibson - da www.theindependent.co.uk
Per un cittadino non europeo con grandi sogni e conti in banca, il 2014 offre molte occasioni. Si può accaparrare la cittadinanza maltese e quindi un passaporto europeo per un milione di euro, comprare la villa di un cardinale in Italia, optare per una fuga romantica nei castelli polacchi, oppure comprare per oltre 8 milioni di euro un arcipelago greco.
La crisi economica ha costretto i governi a trovare modi innovativi per tappare i buchi. Modi che non sono apprezzati dai cittadini che vedono mettere in vendita la loro storia e cultura.
La manna del passaporto maltese ha provocato reazioni negative e il governo ha dovuto rimettere mano ai suoi piani. Gli italiani hanno polemizzato sulla vendita dell'isola di Budelli a un imprenditore neozelandese. Anche se i Governi tengono a bada l'opposizione a "vendere i gioielli di famiglia", l'esperto di privatizzazione William Megginson sostiene che affronteranno molte difficoltà , a causa sia della mancanza di interesse per beni di stato poco attraenti sia dei confusi diritti di proprietà .
Il professor Megginson, che insegna finanza all'Università dell'Oklahoma ed è stato consulente nella Commissione Privatizzazione del Governo italiano, spiega: «In Grecia ci sono problemi fondamentali a identificare cosa vendere o affittare visto che non hanno nemmeno un registro accurato. Non è quindi chiaro a chi appartengano le terre che si vogliono vendere. Apparentemente è grandioso vendere pezzi di paese, ma ci sono reali problemi politici».
A maggio, un mese prima di abdicare in favore di suo figlio, l'Emiro del Qatar di nome Hamad bin Khalifa Al Thani, ha comprato sei isole dello Ionio (che erano già in mano di privati) per otto milioni e mezzo di euro. Un affarone per lui che ci costruirà lussuosi ricoveri per le sue 3 mogli e i suoi 24 figli.
Per le autorità italiane vendere le sue isole non sembra altrettanto facile. A ottobre l'imprenditore neozelandese Michael Harte ha speso quasi tre milioni di euro per l'isola Budelli, un parco orlato di spiagge di sabbia rosa di fronte alla Sardegna. Harte dice di volerla preservare ma gli ambientalisti si sono indignati e hanno raccolto 85.000 firme per opporsi e ora il Governo sta considerando l'idea di riacquistare l'isola.
L'Italia potrebbe affrontare simili difficoltà con decine di proprietà storiche che pianifica di vendere nei prossimi mesi. I beni statali sono abbandonati, lasciati all'incuria, per via dei budget ridotti e dei mancati investimenti. Per alcune attrazioni come il Colosseo a Roma o il Ponte Rialto a Venezia, il Governo intende permettere alle ricche aziende di moda di girare pubblicità . Danno la location in cambio di soldi per aggiustarla.
Ma per luoghi meno illustri c'è bisogno di un piano alternativo. The Local, un sito che riporta le notizie italiane in inglese, lo scorso mese ha riportato che 50 proprietà minori sarebbero state messe all'asta per incassare 500 milioni di euro, utili a risanare il debito. La lista include il castello di Bracciano dove si sono sposati Tom Cruise e Katie Holmes e Villa Mirabellino, la residenza lombarda del â700 appartenuta a un cardinale.
Mentre le autorità dichiarano che queste vendite sono l'unico modo per tutelare fatiscenti monumenti, altri inorridiscono al pensiero che tesori nazionali possano finire in mano di privati, quindi molti hanno aderito alla campagna per salvare Villa Mirabellino.
Se la campagna fallisce, gli aspiranti acquirenti potrebbero ripiegare sui castelli che il governo polacco ha messo in vendita lo scorso anno. Il Wall Street Journal a novembre ha riportato che il Ministero dell'Agricoltura ne stava preparando altri 140 da vendere nel 2014.
E' più facile comprarli con un passaporto europeo ed ecco il motivo per cui Malta sarebbe stata d'aiuto. Molti paesi europei offrono la cittadinanza agli stranieri che investono grandi somme nei loro confini, ma alcuni richiedono anche la residenza per qualche anno. Il piano maltese invece prevedeva solo di sborsare ⬠650.000. Secondo il Primo Ministro Joseph Muscat ciò avrebbe fatto guadagnare 30 milioni di euro all'anno.
Il progetto ha ovviamente sollevato proteste da tutte le parti politiche. E' stato momentaneamente accantonato, poi ha rilanciato con nuove condizioni: il costo è schizzato a oltre un milione di euro, con 500.000 euro da investire in proprietà dell'isola.
Anche se la controversa legge passa, i futuri cittadini dovrebbero pensarci due volte prima di comprare il sogno di una vita europea: i partiti nazionalisti promettono di revocare le cittadinanze se tornano al governo.
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