NE VEDREMO DELLE BELLE: VOLANO GIÀ GLI STRACCI TRA I TECNO-PAPERONI CONVERTITI AL TRUMPISMO – ELON…
Conchita Sannino per “la Repubblica”
Gli affari opachi della Cpl Concordia? «La coop andrebbe punita severamente». E le bottiglie di D’Alema? «La società andrebbe sanzionata anche per l’acquisto di un vino che, io credo, sarà una vera zozzeria».
Vincenzo De Luca, candidato governatore nonostante una condanna di primo grado per abuso d’ufficio, dopo tormentate primarie, conferma il profilo da showman. Sprezzante battutista con gli altri, clemente, e tanto, con se stesso. «Un passo indietro? Mille passi in avanti, invece».
De Luca, la corruzione è di nuovo emergenza nazionale. Ma i partiti, a cominciare dal Pd, dov’erano?
«Sarebbe interessante collocare tali vicende nella “teoria dei cicli”. Periodicamente, abbiamo l’“emergenza corruzione”. E la risposta in genere è una grande ondata di indignazione, qualche legge speciale e poi il nulla. Manca una legislazione ordinaria che colpisca con efficacia e rapidità i ladri. E manca uno spirito pubblico adeguato».
L’inchiesta su Cpl Concordia e Ischia colpisce un sindaco Pd già noto per le sue spalancate intese. Possibile che il suo partito non avesse avvisaglie?
«Non ho notizie. Riconfermo solo che chi ruba nel Pd è colpevole tre volte: tradisce la legge, il partito e la povera gente. Detto questo, auguro a Ferrandino di uscire presto e a testa alta da questa storia. Per il resto, la mia parola d’ordine in Campania - “Mai più ultimi“ - vale anche per il Pd»
Ma il Pd rischia di essere gravemente indebolito dalla sua corsa. Se eletto, lei sarà sottoposto a sospensione per effetto della legge Severino. Ora che si riaccende la questione morale, l’argomento è cavalcato da Fi a Sel.
«Guardi, lo sciacallaggio mi porta voti, come dimostrano le primarie. La moralità non la si predica, la si pratica. La morale non si esprime nei salotti tv, ma nell’inferno della vita reale, come ha ricordato Renzi citando Calvino. Io sono orgoglioso delle mie “vicende giudiziarie”, tutte legate a interventi sociali. Abituiamoci a domandare ai distributori di moralità quanto guadagnano, come vivono, dove vanno in ferie, quanti soldi all’estero hanno, quante amanti mantengono. Vedrà che la platea dei “moralizzatori” si riduce fino ad azzerarsi».
Davvero non la sfiora mai l’idea di fare un passo indietro?
«Mille passi in avanti! Sono io che sollevo la questione morale, a difesa delle migliaia di amministratori che vivono con angoscia la paura della firma. Ma ci si rende conto che in Italia non si aprirà più un cantiere se non si chiarisce il rapporto fra piano amministrativo e penale? Se non si definisce cosa è “l’abuso d’ufficio”? Poi, voglio accendere i riflettori sullo scandalo di una legge che vale per gli amministratori e non per ministri e parlamentari che mantengono privilegi di casta».
MATTEO RENZI E VINCENZO DE LUCA
È davvero sicuro di avere Renzi dalla sua parte?
«Facciamola finita con la fantapolitica. Siamo tutti impegnati a vincere. E nessuno si permetta di fare strumentalizzazioni su un singolo episodio del Pd. Ognuno ricordi i mille episodi che hanno riguardato mille esponenti del centro-destra, per non parlare di qualche consuetudine emersa con i clan casertani».
Della coop che comprava libri e vini di D’Alema, cosa dice?
«Che andrebbe punita severamente, anche per l’acquisto di un vino che – io immagino – sarà una vera e propria zozzeria, con retrogusto di idraulico liquido».
Giosi Ferrandino dalema con il suo vino
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