DE MAGISTRIS RITROVA COME PRESIDENTE DELLA CONSULTA, ALESSANDRO CRISCUOLO, IL SUO EX AVVOCATO NEL PROCEDIMENTO AVVIATO AL CSM DA MASTELLA. MA POI GIGGINO SI LAMENTÒ COI PM DI SALERNO DEL LAVORO DI CRISCUOLO - GAFFE DELLA PICIERNO CON CALDORO

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Chissà se dorme sonni tranquilli, Luigi de Magistris, ora che alla presidenza della Corte Costituzionale è stato chiamato il giudice napoletano Alessandro Criscuolo. Che è stato – vero – il suo primo difensore davanti al Csm, nel procedimento disciplinare avviato su input dell'allora Guardasigilli Clemente Mastella, ma è anche quello su cui l'allora pm di Catanzaro ha lanciato pesanti sospetti nelle sue lunghe deposizioni coi pm di Salerno.

 

Ma per quale motivo dovrebbe essere preoccupato il sindaco a “tempo determinato” di Napoli? Perché proprio alla Consulta il Tar Campania ha mandato gli atti relativi a profili di presunta incostituzionalità della legge Severino. Prima però, il Tribunale amministrativo lo ha reintegrato nelle funzioni di primo cittadino seppur temporaneamente. Il 20 novembre prossimo, infatti, il Consiglio di Stato dovrà decidere su una serie di impugnazioni (prima di tutte quella del Governo) che, se accolte, farebbero ripiombare di nuovo Giggino nel girone di coloro che son sospesi.

Alessandro Criscuolo NapolitanoAlessandro Criscuolo Napolitano

 

Mai immaginando che il suo destino politico potesse prima o poi incrociare il tranquillo Criscuolo, Giggino c'aveva dato dentro negli anni scorsi a punzecchiarlo. Cominciando nel suo libro “Assalto al pm” pubblicato nel 2010: “Col senno di poi posso dire che, forse, ho scelto il mio difensore disciplinare in maniera un po’ ingenua – scriveva –. Ho nominato un magistrato che mio padre stimava molto: Alessandro Criscuolo […] Guardando indietro, devo dire che lui si è mosso in modo troppo cauto.

 

Clemente Mastella Clemente Mastella

Ha affrontato il mio processo come se fosse un procedimento disciplinare qualunque, svolto davanti a un giudice imparziale. Invece, con la sua esperienza, e quale profondo conoscitore delle logiche del sistema, non poteva avere l’ingenuità istituzionale che avevo avuto io nei confronti del Csm. Si è giocata una partita truccata, l’esito era già stabilito”. De Magistris, infatti, sarà costretto a lasciare la carriera inquirente e a trasferirsi al Tribunale del riesame di Napoli.

 

Ma la stoccata finale contro il futuro numero uno della Corte costituzionale, Giggino la piazza coi pm di Salerno che indagano sulle avocazioni di Why Not e Poseidone quando riferisce di essere stato tratto in inganno, sui tempi per il deposito del ricorso dopo la “condanna” del Csm, dai consigli del suo difensore.

 

pina picierno  5pina picierno 5

“Criscuolo – affermò de Magistris a verbale - mi ha sempre detto che i termini erano di 45 giorni”' quando, invece, erano di trenta. De Magistris sbagliò i calcoli e depositò l'appello fuori tempo massimo. “Criscuolo – disse ancora l'ex pm – sempre dubbioso e cauto in tutte le circostanze, su tale tema non ha mai mostrato perplessità il che, alla luce anche delle sue affermazioni telefoniche non vere, mi lascia molto perplesso circa la linearità della sua condotta”.

Caldoro Caldoro

 

2. FERMATE QUELLA DONNA

Qualcuno fermi Pina Picierno. Ieri ne ha fatta un'altra: commentando gli arresti per gli appalti pilotati per le forniture di medicinali agli ospedali napoletani, l'europarlamentare casertana del Pd se l'è presa con quel pover'uomo di Stefano Caldoro dicendogli di tutto di più (“Vada da un medico a farsi un esame di coscienza”, tra le altre cose).

 

Per Vol-Pina Picierno, insomma, nessun dobbio che “ci troviamo di fronte all'ennesima inchiesta su favori ad amici e accordi di spartizione sul mercato delle forniture sanitarie”.

Peccato però che l'indagine riguardi il biennio 2009-2010, quando la Regione era saldamente nelle mani di Antonio Bassolino, viceré dem della Campania.

 

vesuviosegreto@gmail.com

BASSOLINO PRESENTA IL LIBRO FOTO BY GENNY MANZO BASSOLINO PRESENTA IL LIBRO FOTO BY GENNY MANZO