DAGOREPORT - ED ORA, CHE È STATO “ASSOLTO PERCHÉ IL FATTO NON SUSSISTE”, CHE SUCCEDE? SALVINI…
I più poveri hanno effettivamente problemi a effettuare pagamenti in contanti per 2.000 euro, meglio alzare così magari combattiamo anche la povertà oltre a eliminare lo svantaggio competitivo pic.twitter.com/Guah86WWa0
— Mario Seminerio (@Phastidio) October 26, 2022
Per difendere la proposta di alzare il tetto al contante a 10 mila euro, Giorgia Meloni cita un autorevole economista. Per di più del Partito democratico, con un colpo basso all'opposizione che strappa un applauso convinto dai banchi della maggioranza.
Nel suo discorso per la fiducia al Senato la premier ha ricordato che nel 2015 Pier Carlo Padoan, ex dirigente del Fondo monetario e dell'Ocse, e all'epoca ministro dell'Economia con il governo Renzi, dichiarò "non esserci correlazione tra l'uso dei contanti e l'evasione fiscale".
Parole effettivamente pronunciate dall'economista, nel momento in cui il suo governo innalzava la soglia da mille a 3 mila euro. Peccato che Meloni abbia omesso di ricordare che lo stesso Padoan, qualche tempo dopo, fece mea culpa, definendo pubblicamente quella misura "un errore".
Andiamo per ordine: era la fine 2015 quando il governo Renzi decise di riportare più in alto la soglia all'ultizzo del contante, che l'esecutivo tecnico guidato da Mario Monti a dicembre del 2011 aveva abbassato a mille euro, il livello storicamente più basso mai fissato in Italia. Contrordine, dunque. Renzi e il suo ministro dell'Economia Padoan la fecero risalire a 3 mila euro. In quell'occasione, l'economista che in precedenza aveva più volte ribadito la necessità di limitare l'uso del cash "per contrastare evasione e riciclaggio", disse di "avere cambiato idea", sostenendo che non c'è correlazione tra l'utilizzo del contante e l'evasione fiscale. In quelle occasioni Padoan citò anche i casi di Germania e Austria, Paesi in cui non esiste tetto al contante. Sono queste le frasi che oggi hanno permesso a Meloni di renderlo un involontario difensore della sua misura.
PIER CARLO PADOAN CANDIDATO PD
Il problema è che nel 2019, a distanza di sicurezza dalla fine del governo Renzi, Padoan ritornò pubblicamente su quella scelta, facendo autocritica. "E' stato un errore, e io ero contrario", disse ospite ad Agorà Rai su Rai 3 l'attuale presidente di Unicredit, parlano di una misura accettata suo malgrado. "Al presidente del Consiglio ho detto tante cose ed anche questa - aggiunse Padoan parlando di Renzi - posso dirlo adesso dopo un po' di tempo". Oggi quela replica torna buona anche per Meloni, che per difendere la sua misura ricorda solo una piccola parte della storia.
VOTO DI FIDUCIA A GIORGIA MELONI - MEME BY EMILIANO CARLI giorgia meloni in senato. la replica di giorgia meloni al senato 3la replica di giorgia meloni al senato 2giorgia meloni al senato matteo salvini giorgia meloni antonio tajani
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