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DOBBIAMO AVERE PAURA DI TRUMP PERCHÉ HA TRASFORMATO LA POLITICA MONDIALE NEL SUO REALITY – IL RAID IN IRAN DIMOSTRA CHE IL TYCOON È PRONTO A TRASCINARE L’AMERICA IN UN CONFLITTO CATASTROFICO PUR DI POTERSI MOSTRARE VINCENTE – DOPO I FALLIMENTARI TENTATIVI DI PORRE FINE ALLA GUERRA IN UCRAINA E AL MASSACRO DI GAZA, ERA ANSIOSO DI RIVENDICARE UN SUCCESSO MILITARE – L’ASPETTO PIÙ PREOCCUPANTE È CHE “IL COATTO DELLA CASA BIANCA” SI È CIRCONDATO DI YES MEN INCOMPETENTI. E ANCHE L’ARMA DELL’IMPEACHMENT, SVENTOLATA DAI DEMOCRATICI PER ARGINARLO, APPARE SPUNTATA… 

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Estratto dell’articolo di Massimo Gaggi per il “Corriere della Sera”

 

donald trump nella situation room durante i bombardamenti americani sull'iran

«Successo spettacolare». Donald Trump tratta anche un attacco che può avere una logica militare e geopolitica ma che porta l’America e il mondo sull’orlo di un conflitto catastrofico come la puntata di un suo reality.

 

[…]

 

Con lo stesso gusto col quale ha trasferito nella sfera della salute un acronimo di successo, Maga, coniando Maha, Make America Healthy Again, a protezione del titolare della Sanità, Bob Kennedy Jr, inviso anche a molti repubblicani per la sua ostilità ai vaccini, Trump smentisce tutti i suoi ministri impegnati a presentare l’intervento Usa come un’operazione «chirurgica» strettamente limitata agli impianti nucleari: inventa un altro acronimo, Miga, versione dell’originale destinata all’Iran e afferma con tono quasi scanzonato che «Non sarà politicamente corretto, ma se l’attuale regime non è in grado di rendere l’Iran grande perché non fare un cambio di regime?».

 

DONALD TRUMP - JD VANCE - PETE HEGSETH

Dunque, più ancora dell’attacco in sé, ad allarmare è la logica di Trump che, anche in una circostanza così grave per i destini del mondo, riduce tutto a performance teatrale: i destini del Medio Oriente, l’area più incandescente del mondo, trasformati in videogioco col presidente ansioso di segnare almeno una vittoria (grazie al traino di Netanyahu) dopo che nei primi mesi della sua presidenza ha incassato un penoso 0-3 in politica estera: falliti i tentativi di porre fine alla guerra in Ucraina, al massacro di Gaza e, infine, il mancato accordo col regime iraniano sul nucleare che, pure, gli sembrava a portata di mano.

donald trump alla casa bianca dice che khamenei e netanyahu non sanno un cazzo di cosa stanno facendo

 

Certo, è il solito Trump: quello che, oltre a spettacolarizzare i bombardamenti, afferma di aver cancellato dalla faccia della Terra il nucleare iraniano anche se i suoi stessi generali dicono cose ben diverse, è lo stesso leader che da anni pretende di trasformare falsità o pure ipotesi in verità incontestabili in virtù della sua determinazione e del carisma di cui gode, almeno davanti al popolo Maga.

 

Del resto anche in passato Trump ha applicato la politica- reality non solo alla questioni interne ma anche ai rapporti internazionali: come con Kim Jong-un prima ridicolizzato come rocket man, poi incontrato in pompa magna nel 2018 soltanto per il gusto di uno spettacolo che si rivelerà vantaggioso solo per Pyongyang.

 

DONALD TRUMP VUOLE LA PACE NEL MONDO COME UNA MISS - MEME BY EMILIANO CARLI

[…]  questo presidente che si è circondato di yes men spesso incompetenti e che decide in prima persona quando, come e dove colpire, puntando a incassare un successo immediato senza badare troppo alle conseguenze future, lascia senza fiato.

 

Trump, che non voleva trascinare l’America in guerra (dopo aver trattato da incapaci i suoi predecessori «interventisti», dall’Iraq all’Afghanistan), ha cambiato rotta quando ha visto che l’offensiva di Israele contro l’Iran si stava rivelando un successo militare molto superiore alle previsioni.

 

È lì che è cambiato tutto e Trump, che siamo abituati a descrivere come imprevedibile ma, poi, spesso è molto trasparente, lo ha fatto capire quando, parlando dell’offensiva israeliana, è passato improvvisamente a un minaccioso «noi»: «Noi abbiamo l’assoluto controllo dei cieli. Noi sappiamo dove si nasconde la Guida Suprema» e possiamo eliminarla se non si arrende.

 

protuberanza nei pantaloni di donald trump 5

I generali che hanno ricevuto l’ordine di preparare l’attacco coi B-2 la sera del rientro anticipato di Trump dal G-7 hanno temuto di perdere l’effetto sorpresa quando il presidente, nell’insultare il francese Macron che attribuiva la sua partenza a un estremo tentativo di giungere a una tregua tra Israele e Iran, ha sibilato un incredibile invito a evacuare subito Teheran, una metropoli da 10 milioni di abitanti. […]

 

Il rischio che Netanyahu trascini Trump in un conflitto micidiale è rilevante, soprattutto se il regime iraniano, nella sua rappresaglia, verserà sangue americano. Ma se anche la teocrazia degli ayatollah dovesse cedere di schianto, si andrebbe verso un regime militare o uno scenario «libico» di frammentazione.

 

Ma tant’è, il vero successo di Trump è interno: riesce ormai a fare qualunque cosa quasi senza ostacoli. I suoi ministri sono comparse che lui smentisce o sbeffeggia (vedi Tulsi Gabbard) in qualunque momento. Mentre il Congresso viene scavalcato anche sul tema più grave: la guerra.

 

donald trump in versione mao

I presidenti possono, è vero, decidere da soli interventi limitati (come l’attacco agli Houthi che minacciano la circolazione navale nel Mar Rosso) o quando c’è un rischio imminente per la sicurezza nazionale Usa: qui non c’era rischio immediato mentre è stata cura dello stesso Trump spazzare via, inneggiando al regime change, l’assicurazione di un intervento strettamente limitato agli impianti nucleari che era stata data al Congresso.

 

Come fermare un presidente che rivendica i pieni poteri? L’unica arma è l’impeachment, già invocato dalla sinistra democratica. Ma anche quella che un tempo era chiamata l’opzione estrema, «nucleare», ormai è un’arma spuntata, banalizzata dai due tentativi ai quali Trump è sopravvissuto nel primo mandato.

donald trump taco meme 2DONALD TRUMP E IL DOLLARO donald trump