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A DOHA VACCI TU: LE TRATTATIVE SI FANNO MEGLIO CON VISTA MARE E PANE CARASAU - I NEGOZIATI “IN QATAR” TRASLOCANO IN SARDEGNA, DOVE LO SCEICCO QATARINO AL THANI STA SVACANZANDO A BORDO DEL SUO PANFILO DI 80 METRI: L’INVIATO DI TRUMP, STEVE WITKOFF, E IL BRACCIO DESTRO DI NETANYAHU, RON DERMER, L’HANNO RAGGIUNTO, MA NON È STATO TROVATO ALCUN ACCORDO PERCHE' I CAPI DI HAMAS CHIEDONO ''GARANZIE'': DOPO I 60 GIORNI DI CESSATE IL FUOCO, CI AMMAZZATE TUTTI? MA A UN ''SALVACONDOTTO'', ISRAELE NON CI PENSA NEMMENO…
Estratto dell’articolo di Viviana Mazza per il “Corriere della Sera”
L’annuncio del ritiro americano dai negoziati da Doha perché Hamas ha mostrato «una chiara mancanza di volontà di arrivare a un cessate il fuoco» lascia nell’incertezza i tentativi di giungere a un cessate il fuoco a Gaza. Non è chiaro in che modo Washington intende cercare «soluzioni alternative per riportare gli ostaggi a casa — come ha scritto sui social Witkoff — e cercare di creare un ambiente più stabile per la popolazione di Gaza».
Fonti israeliane hanno descritto il ritiro delle delegazioni americana e israeliana come un tentativo per fare pressione su Hamas, scrive il quotidiano Haaretz : una mossa coordinata con il Qatar. Potrebbe trattarsi di una tattica negoziale per cercare di spingere il gruppo a cambiare posizione su alcuni punti.
DONALD TRUMP CON AL THANI IN QATAR
Poco prima gli israeliani avevano detto al Financial Times che l’ultima proposta di Hamas era «qualcosa su cui potevano lavorare», per poi annunciare il ritorno in Israele «per ulteriori consultazioni», insistendo però che i negoziati non sono falliti ma richiederanno tempo e che l’obiettivo è di «scuoterli» e «modificare la posizione di Hamas».
Questo mese Trump e Witkoff hanno parlato in modo ottimistico della possibilità di arrivare a una tregua, ma diversi diplomatici ed esperti si sono detti scettici nel breve termine. Il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha ripetutamente rifiutato di discutere una fine permanente della guerra, mentre Hamas ha più volte cambiato le sue richieste.
[…] Le discussioni si sono concentrate su una bozza presentata da Stati Uniti, Qatar e Egitto che prevede una tregua di 60 giorni, il rilascio di alcuni dei 50 ostaggi israeliani (metà di quelli ritenuti ancora in vita) e l’inizio di colloqui per la fine permanente della guerra. Ma ci sono diversi nodi.
La visita di Witkoff in Sardegna era stata letta come un segnale che alcuni problemi erano stati risolti ma la decisione di incontrare il braccio destro di Netanyahu Ron Dermer in yacht insieme al premier del Qatar anziché recarsi direttamente a Doha indicava che l’accordo non era pronto alla firma e restavano ostacoli.
emmanuel macron steve witkoff marco rubio jean noel barrot foto lapresse
Un nodo riguarda le aree di Gaza da cui l’esercito israeliano dovrebbe ritirarsi dopo la tregua: Israele avrebbe fatto concessioni su questo, dopo i precedenti incontri tra Witkoff e Dermer.
Ai primi di luglio Witkoff gli ha detto che non è possibile che Israele mantenga i soldati ad una profondità di 5 chilometri dal confine; Dermer gli ha risposto che Netanyahu è sotto pressione dalla sua coalizione a non fare grosse concessioni ma alla fine avrebbe presentato una nuova mappa con ritiri più ampi dei militari (fino a 1,5 chilometri e un chilometro in certe aree).
Un secondo nodo è il numero di prigionieri palestinesi da rilasciare in cambio degli ostaggi israeliani: i qatarini avevano chiesto a Hamas di non riaprire la questione; quando è stato fatto nell’ultima proposta di martedì scorso gli israeliani si sono infuriati, secondo il sito Axios .
Un tema più ampio è l’insistenza di Hamas che l’accordo chiuda definitivamente la guerra, mentre Netanyahu vuole una tregua parziale e temporanea in cambio di metà degli ostaggi che gli consenta di tornare in guerra in seguito. Alcuni speravano che, dopo l’attacco in Iran, Trump avrebbe fatto pressione sull’alleato per negoziare un accordo di pace definitivo, ma il presidente americano ha adottato l’approccio di Netanyahu, cercando di arrivare a una tregua che poi porti a una pace definitiva.
donald trump al thani
emmanuel macron steve witkoff marco rubio foto lapresse
yacht di al thani in sardegna
donald trump e l'emiro sheikh tamim bin hamad al thani 5
STEVE WITKOFF A FOX NEWS
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