
DAGOREPORT – ASPETTANDO L'OPPOSIZIONE DE' NOANTRI (CIAO CORE!), VUOI VEDERE CHE LA PRIMA BOTTA…
Stefano Montefiori per il “Corriere della Sera”
Diciassette ex ministre promettono che non staranno più zitte, quando qualcuno chiede di una donna «com’è, a parte i suoi seni magnifici?», oppure dice «la tua gonna è troppo lunga», «porti il tanga?», o ancora quando un uomo allunga le mani sulle gambe o le appoggia sui fianchi di una donna senza permesso.
«L’impunità è finita, le denunce saranno sistematiche», scrivono in un appello sul Journal du Dimanche la direttrice del Fondo monetario internazionale, Christine Lagarde, le candidate alle elezioni presidenziali 2017 Nathalie Kosciusko-Morizet e Rama Yade, la presidente della regione Île-de-France Valérie Pecresse e ancora Aurélie Filippetti, Fleur Pellerin, Chantal Jouanno e dieci altre.
«Secondo un’inchiesta del 2014, nel corso della sua vita professionale una donna su cinque deve affrontare una situazione di molestia sessuale. Ma poche ricorrono alla giustizia» per paura delle ritorsioni, scrivono le ex ministre, dicendo che fatti del genere sono capitati a loro colleghe «ma non è questo il punto, succede tutti i giorni alle donne sui mezzi pubblici, per strada, nelle aziende, nelle facoltà. Ora basta».
La rivolta contro il sessismo abbraccia comportamenti dalla rilevanza, anche penale, molto diversa, dai commenti fuori posto alla pressione psicologica, all’aggressione sessuale. Ma al di là delle distinzioni di gravità, le donne politiche francesi si ribellano al clima dominante, fatto di uomini che non riescono a rispettare colleghe, compagne, amiche, mogli. Perché adesso?
Perché pochi giorni fa alcune vittime rimaste fino a quel momento nell’ombra non hanno sopportato la colossale ipocrisia di Denis Baupin, ormai ex vicepresidente ecologista dell’Assemblea nazionale, che dopo anni di apprezzamenti volgari e molestie si è fatto fotografare con il rossetto sulle labbra per una di quelle campagne «contro le violenze sulle donne» che assicurano il massimo risultato di immagine con il minimo sforzo. Le rivelazioni sulle aggressioni di Baupin hanno fatto esplodere l’ira di molte donne, e dimostrato la stupidità di non pochi uomini: «Ti faccio una Baupin» è la nuova battuta in voga nei corridoi del Parlamento.
nathalie kosciusko morizet jpeg
Il primo ministro Manuel Valls dichiara di aderire all’appello, la ministra per i Diritti delle donne Laurence Rossignol annuncia due misure per aiutare le vittime: allungamento dei termini per la prescrizione da tre a sei anni, e possibilità per le associazioni di sporgere denuncia al posto delle vittime.
DAGOREPORT – ASPETTANDO L'OPPOSIZIONE DE' NOANTRI (CIAO CORE!), VUOI VEDERE CHE LA PRIMA BOTTA…
DAGOREPORT: OPA SU OPA, ARRIVEREMO A ROMA! - AVVISO AI NAVIGATI! LE ACQUISIZIONI CHE STANNO…
DAGOREPORT – LA CASTAGNA BOLLENTE! LA BOCCIATURA DELL’EBA E DI BCE DELLO “SCONTO DANESE” PER…
DAGOREPORT – IL GOVERNO RECAPITA UN BEL MESSAGGIO A UNICREDIT: LA VALUTAZIONE DELL’INSOSTENIBILE…
DAGOREPORT - GIORGIA È ARRIVATA ALLA FRUTTA? È SCESO IL GELO TRA LA FIAMMA E COLDIRETTI (GRAN…
TOMASI SÌ, TOMASI NO – L’AD DI ASPI (AUTOSTRADE PER L’ITALIA) ATTENDE COME UN’ANIMA IN PENA IL…