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M.Antonietta Calabrò per il "Corriere della Sera"
«Il premier è stato la prima vittima del cinismo e dell'opportunismo dei vecchi partiti che non gli hanno permesso di fare un governo politico: una situazione che non ha precedenti in tutto il mondo democratico. Adesso l'esperienza del governo di una personalità come Monti, che si staglia fortemente tra tanti populisti di destra e di sinistra, non deve esaurirsi. Ma per far questo l'agenda Monti deve essere integrata con l'agenda dei cattolici di Todi e di tutti gli altri che vorranno contribuire, per dare una nuova energia morale e spirituale alla nazione». L'importante è che «non si metta vino nuovo in otri vecchi, perché altrimenti diventerà aceto».
Ieri l'endorsement a favore di Monti, nel convegno «Todi 2», si è trasformato in un appello accorato di Raffaele Bonanni, leader della Cisl, a proseguire sul cammino dell'attuale governo, ma imboccando una strada, che dopo l'emergenza, permetta di tornare a crescere, senza ricorrere al solito sistema degli ultimi vent'anni, che ha portato il Paese sull'orlo del disastro: l'arrembaggio alla spesa pubblica.
Tornare a crescere coinvolgendo tutte le componenti sociali, in modo che ognuna faccia la sua parte. Insomma un appello per far partire una nuova ricostruzione italiana, come quella voluta nel dopoguerra da Alcide De Gasperi, Enrico Mattei, Achille Grandi. E il sito di Italia Futura, la formazione di Luca Cordero di Montezemolo, esprime un convinto apprezzamento, in particolare per il passaggio in cui Bonanni, citato nella rubrica «La foto del giorno», ha sottolineato come «il nuovo non potrà arrivare dai vecchi partiti».
In vista delle prossime elezioni, se da una parte Bonanni ha affermato che i cattolici «non hanno il compito di fondare un nuovo partito», dall'altra è stato messo a punto un vero e proprio Manifesto-decalogo delle cose da fare. A illustralo è stato Andrea Olivero, presidente delle Acli: una nuova legge elettorale con l'espressione delle preferenze, una profonda riforma delle istituzioni e dello Stato, taglio dei costi della politica, con un patto per il lavoro e per un fisco più equo per famiglie e imprese.
Ma a Todi, sopra ogni cosa è tangibile la disillusione per i partiti, per la loro «persistente incapacità di procedere a un autonomo rinnovamento» - rileva il documento sottoscritto dalle associazioni promotrici dell'incontro, ossia Cisl, Acli, Mcl, Compagnia delle Opere, Confartigianato, Confcooperative. Per questo, al di là di chi ci metterà la faccia in prima persona, la spinta a costituire un nuovo soggetto politico è condivisa da tutti.
Con la consapevolezza che «al prossimo governo serve una maggioranza autenticamente politica», recita il documento programmatico di Todi 2. E c'è chi, dietro le quinte, annuncia novità per metà novembre. Il numero uno delle Acli parla apertamente di «nuovo contenitore» e non nasconde la possibilità della prossima discesa in campo di una neoformazione, anche attraverso «la formula leggera della lista civica».
Bonanni ha escluso un impegno in prima persona («Resto a fare il mio lavoro di sindacalista»). Il leader c'è già . «Sono a contatto con realtà sociali difficili che hanno pagato le ricadute di alcune misure varate dal governo - nota Olivero - ma se a queste persone si chiede: "Chi altro c'è?" Allora ti rispondono: "Meglio Monti"».
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