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"DUBITO CHE PUTIN VOGLIA LA PACE. ABBIAMO FATTO PROGRESSI MA RESTO CAUTO". IL PRESIDENTE FRANCESE EMMANUEL MACRON GELA GLI ENTUSIASMI DI TRUMP, CHE SPINGE GLI UCRAINI AD ACCETTARE LA PACE ALLE CONDIZIONI DEL CREMLINO E ANNUNCIA: “HO CHIAMATO PUTIN E HO AVVIATO I PREPARATIVI PER UN INCONTRO TRA LUI E ZELENSKY SEGUITO DA UN TRILATERALE, A CUI PARTECIPERANNO I DUE PRESIDENTI, PIÙ IL SOTTOSCRITTO. CAPIREMO NEL GIRO DI UNA O DUE SETTIMANE SE SI PUÒ CHIUDERE LA GUERRA” – RESTANO I NODI DELLE CONCESSIONI TERRITORIALI E DEL CESSATE IL FUOCO, CHE DIVERSI LEADER EUROPEI, A PARTIRE DAL CANCELLIERE TEDESCO MERZ, HANNO DEFINITO FONDAMENTALE PER POTER NEGOZIARE LA PACE – TRUMP A MACRON: “PUTIN VUOLE FARE L’ACCORDO CON ME, E’ PAZZESCO” – VIDEO

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MACRON SCETTICO: “DUBITO CHE PUTIN VOGLIA LA PACE”

emmanuel macron arriva alla casa bianca

Da http://www.repubblica.it

"Dubito che Putin voglia la pace. Abbiamo fatto progressi ma resto cauto". Lo ha detto il presidente francese Emmanuel Macron, secondo quanto riportato dai media internazionali. Macron chiede "un aumento delle sanzioni" contro la Russia se i negoziati falliscono.

 

GLI USA E L'EUROPA

Paolo Mastrolilli per repubblica.it - Estratti

 

A lenti passi verso un’ipotesi di pace, basata sul negoziato territoriale e le garanzie di sicurezza. Con passaggi che però potrebbero nuovamente rovesciare il tavolo contro Putin dopo Anchorage, ossia il cessate il fuoco chiesto dagli europei e un bilaterale tra Zelensky e lo zar da tenere entro fine agosto, seguito da un trilaterale con Trump. La decisione ora tocca a Vladimir, che avrebbe accettato, ma se poi facesse saltare tutto tornerebbe ad essere il colpevole del mancato accordo.

 

emmanuel macron donald trump giorgia meloni friedrich merz - vertice alla casa bianca

Sono i progressi compiuti ieri durante gli incontri alla Casa Bianca fra il presidente Usa, quello ucraino e i leader europei, che hanno spinto Donald a chiamare Vladimir a sorpresa: «Capiremo nel giro di una o due settimane se si può chiudere la guerra». E in un fuorionda con Macron, ha confessato: «Putin vuole un accordo per me, capisci? Per quanto possa sembrare folle».

 

 

VOLODYMYR ZELENSKY CONSEGNA A DONALD TRUMP LA LETTERA DELLA MOGLIE OLENA

Che il tono fosse diverso rispetto alla lite di febbraio si era capito di prima mattina, quando Trump aveva pubblicato questo messaggio su Truth: «Il presidente ucraino può porre fine alla guerra con la Russia quasi immediatamente, se lo desidera, oppure continuare a combattere». Così era tornato a fare pressione solo sull’ospite venuto da Kiev, ignorando invece le responsabilità dell’invasore russo. Infatti aveva aggiunto a caratteri cubitali: «Ricordate come è iniziato tutto. Non si può più tornare indietro con la Crimea data da Obama (12 anni fa, senza che venisse sparato un colpo!), e non si può entrare nella Nato da parte dell’Ucraina. Certe cose non cambiano mai!».

 

È vero che così Trump spingeva Zelensky ad accettare la pace alle condizioni del Cremlino, ma nessuno pensa davvero che la Crimea possa tornare a Kiev, e anche Biden diceva che l’ingresso nell’Alleanza Atlantica è una prospettiva futura. Il presidente però non ha citato i territori davvero contesi, Donetsk e Luhansk che Putin vuole nella loro interezza, anche le zone non ancora occupate, e Kherson e Zaporizhzhia, dove invece è disposto a congelare il fronte.

VOLODYMYR ZELENSKY - DONALD TRUMP

 

Così Trump ha chiuso sulla Crimea, lasciando aperto il negoziato sul resto. Poi ha escluso l’ingresso nella Nato, ma senza accennare alle garanzie di sicurezza che può offrire in cambio, simili all’Articolo 5 dell’Alleanza atlantica.

 

 

I leader europei invitati, la presidente della Commissione Ue von der Leyen, il tedesco Merz, il britannico Starmer, il francese Macron, l’italiana Meloni, il finlandese Stubb e il segretario della Nato Rutte, sono arrivati intorno all’una del pomeriggio. A salutare Zelensky sulla porta è andato invece Trump, sorridendo quando ha visto che indossava una giacca formale, invece dell’abbigliamento militare di febbraio.

 

Seduto davanti al caminetto dello Studio Ovale, l’ucraino ha ringraziato l’americano. Poi ha consegnato una lettera di sua moglie per la First lady Melania. «Se tutto andrà bene oggi - ha rivelato Trump - ci sarà un trilaterale», un incontro fra lui, Zelensky e Putin, che si riprometteva di chiamare subito: «Si aspetta la mia telefonata, finiti gli incontri». Quindi ha aggiunto: «Credo che ci sia una buona opportunità di mettere fine alle uccisioni. Putin vuole la pace». Zelensky stavolta ha evitato di avversarlo: «Dobbiamo chiudere la guerra, sono pronto al trilaterale».

 

donald trump giorgia meloni - vertice alla casa bianca

La discussione sui territori da cedere o scambiare è stata condotta in privato, ma prima il capo della Casa Bianca ha preso un impegno cruciale per la riuscita della mediazione: «Ci sarà molto aiuto per la sicurezza. Gli europei sono la prima linea di difesa perché sono là, ma anche noi li aiuteremo. Saremo coinvolti quando sarà il momento».

 

Il leader ucraino allora ha chiesto «un forte esercito, armi, personale, addestramento e intelligence», offrendo di acquistare forniture militari per 100 miliardi di dollari. Trump non ha fatto concessioni, invece, su un aspetto cruciale per gli europei: «Non penso serva un cessate il fuoco».

 

DONALD TRUMP - VLADIMIR PUTIN - MEME BY 50 SFUMATURE DI CATTIVERIA

Zelensky ha schivato la trappola di una domanda sulle elezioni nel proprio Paese, che Putin sfrutta per contestarne la legittimità: «Le terremo, ma serve sicurezza». 

 

(...)

 

I leader europei alle tre del pomeriggio si sono seduti intorno ad un tavolo con Donald e Volodymyr. «Cercheremo di organizzare un trilaterale e mettere fine alla guerra», ha ripetuto l’americano, confermando che in privato «abbiamo parlato dei territori», scoglio principale all’accordo, non solo per ragioni di principio tipo non premiare l’aggressore, ma anche per il valore economico e strategico delle regioni del Donbass che Putin non controlla. Verrà rimandato all’eventuale incontro con Putin, perché è l’elemento che può chiudere o far saltare l’accordo.

VOLODYMYR ZELENSKY - DONALD TRUMP

 

Come scolaretti, gli europei sono stati invitati a parlare, e qui è emerso il principale elemento di attrito, perché hanno insistito sulla necessità del cessate il fuoco prima dell’inizio dei negoziati, chiedendo di essere al tavolo di un successivo incontro.

 

Allora Trump ha interrotto l’incontro per chiamare Putin e provare a chiudere. Il consigliere del Cremlino, Yuri Ushakov, ha confermato che la conversazione è durata 40 minuti ed è stata «franca e costruttiva». Il Cremlino ha anche confermato la volontà di alzare il livello degli incontri. Trump l’ha riassunta così: «Ho chiamato Putin e ho avviato i preparativi per un incontro, in una sede da definire, tra lui e Zelensky. Dopo avremo una trilaterale, a cui parteciperanno i due presidenti, più me. Un ottimo passo iniziale per porre fine alla guerra».

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