matteo salvini giuseppe conte sea watch ong navi migranti

CON DUBLINO CI FACCIO UN BUDINO - SALVINI: DISTRIBUZIONE IMMEDIATA DEI MIGRANTI NEI PAESI DELL'UNIONE EUROPEA SENZA REGISTRAZIONE IN ITALIA, CHE È IL PRINCIPIO FONDANTE DELL'ACCORDO DI DUBLINO. QUESTA LA CONDIZIONE PER FAR SCENDERE I 42 DELLA SEA WATCH, CHE RISCHIA IL SEQUESTRO. ''NESSUNO DOVRÀ PIÙ DARE PER SCONTATO CHE L' ITALIA DEBBA ESSERE IN OGNI CASO IL PAESE DI PRIMO INGRESSO PER CHI ARRIVA VIA MARE O VIA TERRA''

Vai all'articolo precedente Vai all'articolo precedente
guarda la fotogallery

sea watch salvini

Fiorenza Sarzanini per il “Corriere della sera”

 

Distribuzione immediata dei profughi nei Paesi dell' Unione Europea senza registrazione in Italia: è questa la condizione posta dal ministro dell' Interno Matteo Salvini per autorizzare lo sbarco dei migranti dalla Sea Watch. E in attesa che Bruxelles risponda, non è escluso che il prefetto di Agrigento disponga il sequestro della nave in base al decreto sicurezza. Le norme entrate in vigore il 15 giugno prevedono che il fermo possa scattare soltanto in caso «reiterata» violazione al divieto di ingresso.

orfini sulla sea watch

 

L' ipotesi che si sta esplorando in queste ore prevede dunque di contestare alla comandante Carola Rackete non soltanto l' ingresso nelle acque internazionali avvenuto mercoledì, ma anche l' avvicinamento al porto di Lampedusa di ieri pomeriggio quando la stessa capitana ha annunciato che avrebbe fatto scendere gli stranieri «anche a bordo di gommoni, perché non ce la fanno più». La sfida di Salvini sale dunque di livello con un obiettivo dichiarato: «Impedire che l' Italia diventi piattaforma di sbarco».

 

La linea ribadita ieri dal ministro riguarda «il principio da affermare, perché non accetteremo mai di far passare la tesi che soltanto noi abbiamo l' obbligo di accoglienza. Nessuno dovrà più dare per scontato che l' Italia debba essere in ogni caso il Paese di primo ingresso per chi arriva via mare o via terra». Un messaggio evidentemente lanciato ai nuovi governati europei, visto che con la commissione Ue guidata da Jean-Claude Juncker questa posizione non è mai stata accettata. E infatti anche ieri Dimitris Avramopoulos ha fatto sapere che la distribuzione dei 42 profughi a bordo della Sea Watch sarebbe stata pianificata dopo lo sbarco.

 

E così la trattativa è arrivata allo stallo. Fino a sera dal Viminale, ma anche dalla Farnesina, è stato ripetuto che sarebbe stato concesso ai migranti di scendere, «soltanto di fronte a una distribuzione già pianificata, dunque con il trasferimento immediato negli altri Stati. Non faremo come in altri casi analoghi, quando ci era stato garantito che gli stranieri sarebbero andati via subito e invece molti sono ancora qui». L' Olanda ha detto no, ma Francia e Spagna avrebbero manifestato una disponibilità di massima e anche altri governi alla fine si sarebbero detti disposti a partecipare.

 

CAROLA RACKETE

In realtà Salvini avrebbe voluto far scattare subito il sequestro della nave e quando si è capito che la magistratura non avrebbe disposto alcun provvedimento, si è deciso di approfondire la possibilità di arrivare al «fermo amministrativo». Una misura che potrebbe essere firmata anche oggi.

 

Secondo il decreto sicurezza «in caso di violazione del divieto di ingresso, transito o sosta in acque territoriali italiane, notificato al comandante» scatta la multa da 10 mila a 50 mila euro ed è quello che Sea Watch dovrà pagare per non aver rispettato l' intimazione a rimanere nelle acque territoriali dopo che l' Italia aveva negato il rilascio del Pos (il permesso a entrare nel porto sicuro). Lo stesso provvedimento prevede però che «in caso di reiterazione commessa con l' utilizzo della medesima nave, si applica la sanzione accessoria della confisca della nave, procedendo immediatamente a sequestro cautelare».

 

sea watch

Alcuni giuristi ritengono che la «reiterazione» si riferisca ad episodi diversi, mentre al Viminale si pensa sia sufficiente quanto accaduto ieri pomeriggio, quando la nave - dopo essere rimasta per ore alla fonda davanti al porto di Lampedusa - ha acceso i motori e si è ulteriormente avvicinata. «In questo modo ha ulteriormente forzato il blocco», dicono.

 

Proprio su questo potrebbe essere consegnata al prefetto di Agrigento anche una relazione di servizio della Guardia di Finanza che è salita a bordo proprio per convincere la comandante a desistere, paventando la possibilità di una soluzione imminente. Nell' informativa verrebbe confermato il tentativo di ingresso creando così le condizioni per mettere i sigilli. E per chiudere la vicenda, visto che in caso di sequestro è previsto lo sbarco immediato dei profughi e il loro trasferimento nelle strutture di identificazione.

sea watch