“CHIARA, TI RICORDI QUANDO HAI AMMESSO A FEDEZ CHE TI SEI SCOPATA ACHILLE LAURO?” - IL “PUPARO” DEL…
Marco Antonellis per Italia Oggi
Mentre Pompeo, a nome di Trump, s’incarica di pressare la Santa Sede sulla necessità di tenere alta la guardia con la Cina, dando però l’idea di una sconveniente ingerenza nella vita della Chiesa, i cattolici italiani s’arrovellano attorno alla ridefinizione del loro ruolo nella società, ovvero nella politica del nostro Paese. “Famiglia cristiana” si pone il quesito (anzi lo pone a diversi interlocutori perlopiù scettici o disincantati) circa la plausibilità di un ritorno ad una presenza organizzata, evidentemente sotto forma di partito.
“È venuto il momento di un nuovo don Sturzo?”, si chiede il settimanale dei Paolini. E il cardinale Giovanni Battista Re è pronto a tenere a battesimo l'assemblea costituente per la nascita del nuovo soggetto politico d'ispirazione cristiana. Il cardinale, officerà la Santa Messa prima della rivelazione di nome e simbolo del nuovo partito.
Ci sono molti fermenti oltre le sacre mura ma anche molte contraddizioni. Ad esempio ci prova Marco Bentivogli. L’uscita dell’ex leader dei metalmeccanici della CISL, ha incuriosito più di un osservatore politico. Pareva fosse l’impegno giornalistico, sulle pagine di Repubblica, a catturare per adesso le sue energie di “attivista”, come ama definirsi; invece, a sorpresa, ha battezzato dall’oggi al domani la sua “Base Italia”, per metà centro studi e per l’altra metà movimento politico.
Nella presentazione si può leggere che l’associazione nasce per dare una risposta “alla tendenza al regresso” che ha deteriorato la fibra morale del Paese. Nel comitato scientifico troviamo anche Carlo Cottarelli e Mauro Magatti, l’uno economista in procinto di essere indicato da Mattarella come capo del governo nel passaggio dal Conte I al Conte II, l’altro eminente esponente del cattolicesimo intellettuale, noto per le sue riflessioni in campo sociologico. Ma non basta.
Colpisce infatti la presenza di Stefano Zamagni, Presidente della Pontificia Accademia delle scienze sociali oltre a Padre Francesco Occhetta, il gesuita più esposto in termini politici dai tempi ruggenti del suo autorevole confratello Padre Bartolomeo Sorge. Zamagni è noto per aver dichiarato, anche nelle ultime settimane, che l’urgenza di ricostituire un partito di ispirazione cristiana non è più eludibile.
Non siamo alle generiche invocazioni. In queste ore fervono infatti i preparativi di una “Costituente”, in programma a Roma nei giorni 3 e 4 ottobre, che sotto la regia dell’accademico del Papa darebbe corso effettivamente alla formazione di una nuova entità politica.
L’idea sarebbe quella di un partito di centro, geloso della sua autonomia, antitetico alla destra e alternativo alla sinistra. Di certo, però, in tutta questa concitata riproposizione di un amalgama cattolico-centrista non sembra avvertirsi l’entusiasmo della gerarchia. In Vaticano, complice la “bomba” rappresentata dalle recenti inchieste, il silenzio è assordante. Anzi, l’idea di un partito - o l’ennesimo partitino? - schiacciato sulla identità cattolica sconta più di una riserva.
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