SALUTAME ER BANANA! FERMI TUTTI: ENRICO LETTA AVREBBE IN MANO UN DOCUMENTO DI 20 SENATORI PIDIELLINI DISPOSTI A SOSTENERE IL GOVERNICCHIO-BIS

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Carlo Tarallo per Dagospia

Cade o non cade? Non si sa. Il governo barcolla e più il Pdl sembra sul punto di "mollare" Enrico Letta più in tutta Italia si intensifica lo "scouting" di senatori berlusconiani da parte del Pd (con la benedizione di Re Giorgio Napolitano?). Letta, secondo indiscrezioni degli ultimi minuti, avrebbe già in mano un documento sottoscritto da circa 20 senatori del Pdl disposti a sostenere il governo deberlusconizzato.

IL DOCUMENTO DEI 20 PIDIELLINI "RESPONSABILI"
Venti senatori "raggranellati" in giro per lo stivale e tutti con lo stesso metodo, ovvero convincere i "responsabili" che un eventuale "governino" bis abbia durata lunga per due motivi: la imminente carcerazione di Silvio Berlusconi con conseguente esplosione del centrodestra e la "pazienza" di Matteo Renzi, che si accontenterebbe della guida del partito lasciando tranquillo il premier-nipote.

LA REGOLA DELLO SCOUTING E I PRIMI NOMI
La regola generale che si è imposto il Pd è stata di non "adescare" senatori pidiellini ex Forza Italia "doc", considerati troppo fedeli al Banana, ma di concentrarsi su quelli provenienti da partitini collaterali. Ecco che, ad esempio, il senatore eletto in Campania che sembra al momento più propenso a sganciarsi dal Pdl per sostenere un governo sarebbe Antonio Milo, ex Mpa e Noi Sud.

Milo, considerato il leader dei "trattativisti", sarebbe in corsa per un posto da sottosegretario e avrebbe operato anche un assiduo "pressing" verso alcuni colleghi.

Un altro senatore considerato in bilico dallo stato maggiore pidiellino nazionale è Ciro Falanga, avvocato, al quale sarebbero stati prospettati prestigiosi incarichi in alti organi della magistratura. La sua posizione viene però giudicata incerta. Milo e Falanga, insieme a Cosimo Sibilia, ieri sono stati assenti (notatissimi) alla riunione dei senatori del Pdl convocata per giurare la "fedeltà" a Berlusconi.

Incerta anche la strategia di un altro senatore, Pietro Langella, orientato fino a poche ore fa a sganciarsi dai berluscones in caso di crisi di governo ma considerato sulla via del ritorno. Non avrebbero sortito l'effetto sperato dai piddini le lusinghe con tanto di "proposte indecenti" riguardanti, stando a indiscrezioni al veleno, l'Iacp e l'Autorità Portuale di Napoli.

"Recuperatissimo" sembra anche Vincenzo D'Anna, che pure avrebbe avuto qualche tentennamento.
A far innestare la retromarcia una considerazione molto elementare: un eventuale governo di "emergenza" con Grillo e Berlusconi all'opposizione avrebbe vita durissima. Ma una volta sciolte le camere, i "transfughi" chi li ricandiderebbe? Ecco perché i piddini insistono invece sulla possibilità di lunga durata di un governo "di emergenza".

2-TRATTATIVE E TRATTATIVINE
Nel vortice delle "trattative" rientrano anche poltrone di "corollario": al Ministero della Giustizia si parla con insistenza di una imminente bella sorpresa per la dottoressa Cinzia Calandrino, sponsorizzatissima da Piero Grasso. Starebbe anche per essere stappato un ottimo Barbera.

3-IL RUOLO DI CALDORO
Quando si dice la combinazione: i senatori campani finiti nel mirino dei "colleghi" sarebbero andati tutti insieme a Roma, lo scorso 4 agosto, insieme al presidente della Regione Stefano Caldoro con il Frecciarossa delle 16 e 10. Ma a proposito di Caldoro: che ruolo sta svolgendo il governatore in queste ore cruciali per il futuro di Silvio Berlusconi? Sarebbe più contento di uno showdown elettorale o di un governino senza Pdl? Ah saperlo...

 

 

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