DAGOREPORT - SUL PIÙ TURBOLENTO CAMBIO D'EPOCA CHE SI POSSA IMMAGINARE, NEL MOMENTO IN CUI CRISI…
Brunella Bolloli per “Libero Quotidiano”
L'arrivo di tanti richiedenti asilo in Europa è «un veleno» e l'Ungheria non vuole «un solo migrante», non ne ha bisogno. Parole chiare dal primo ministro ungherese, Viktor Orban, che nel giorno dell' orrore in una chiesa della Francia, all' indomani della strage in un fast food in Germania, dopo la lunga scia di morte rivendicata dall'Isis, attacca la politica comune europea. «L'Ungheria non ha bisogno di un solo migrante perché l'economia funzioni o la popolazione si autosostenga o il Paese abbia un futuro», ha detto Orban durante una conferenza stampa a Budapest con il cancelliere austriaco Christian Kern.
incendio al centro profughi di dusseldorf 9
«Ecco perché non serve una politica di migrazione comune europea: chiunque ha bisogno di migranti può prenderli, ma non costringete noi». Il leader della destra ungherese ha rincarato la dose sostenendo che «ogni migrante rappresenta un rischio per la pubblica sicurezza e il terrorismo». Durissimo: «Per noi la la migrazione non è una soluzione, ma un problema. Non una medicina, ma un veleno e noi non lo ingeriremo».
Le posizioni di Orban, detestato a Bruxelles, contestatore accanito delle politiche della cancelliera tedesca Angela Merkel, sostenitore di un referendum anti-immigrati (si svolgerà il 2 ottobre) per sancire il no del suo popolo al piano di ricollocazione dei migranti voluto dalla Ue, sono note da tempo. Ma ora a pensarla come lui cominciano ad essere in tanti. La Mitteleuropa si mobilita per reagire all' offensiva del terrorismo.
Intanto, i migranti che erano entrati dall' Austria saranno subito trasferiti in Kosovo, Albania o Serbia, in base di accordi esistenti. La stessa Vienna ha rafforzato i controlli sul confine con l' Ungheria. Orban ha detto che la frontiera austriaca può essere difesa sul confine serbo-ungherese, dove l' Ungheria ha eretto il muro anti-immigrati «fermando gli arrivi illegali». L' Austria manderà 20 poliziotti in aiuto dei colleghi ungheresi.
vista del campo profughi di idomeni
Da ieri ha deciso di blindarsi anche la Baviera, colpita al cuore dalla raffica di attentati che nelle ultime settimane hanno sconvolto Wurzurg (l' attacco sul treno), Monaco e Ansbach. Il presidente Horst Seehofer ha chiesto una «verifica supplementare di tutti i profughi arrivati finora in Germania», maglie più strette, dunque, per i rifugiati ed espulsione facile per chi si macchia di crimini nel Paese che li ha accolti. Il presidente bavarese si è rivolto alla cancelliera Merkel, costretta a sospendere le sue vacanze per affrontare l' opposizione interna.
«Dobbiamo sapere chi si trova in questo Paese», l' ha bacchettata Seehofer, aggiungendo che il suo partito non si opporrà più all' inasprimento della legge sulle armi in Europa. Non solo. La Baviera pretende un affiancamento dell' Esercito alla polizia, norme più severe sul diritto di soggiorno, fino a un maggiore monitoraggio di Internet. Berlino frena, mentre la magistratura chiede un nuovo arresto per il sedicenne afghano amico dell' attentatore di Monaco.
idomeni diventa giungla per i piu vulnerabilimigrantimigranti canale di sicilia 4estrema destra protesta contro merkel migranti e islam
Sul fronte francese, le indagini sulla strage di Nizza del 14 luglio hanno portato in carcere altri due uomini: uno compare in una foto con Bouhlel, l' autista del tir del massacro sulla Promenade des Anglais. E mentre l' Europol rinnova il suo allarme per centinaia di potenziali terroristi in Europa, ieri in Svezia una sparatoria in un centro commerciale di Malmoe ha fatto temere il peggio. Solo una rissa tra gang, ha assicurato la polizia. Ma gli episodi di violenza, in questa estate di terrore, non mancano: in una clinica del Giappone un ex dipendente ha accoltellato a morte 19 pazienti e ne ha feriti 45. «Odio i disabili», si è giustificato.
Ultimi Dagoreport
DAGOREPORT - MENTRE IL PD DI ELLY, PUR DI NON PERDERE LA CAMPANIA, STA CERCANDO DI TROVARE UN…
DAGOREPORT – PER TRUMP L'EUROPA NON E' PIU' UN ALLEATO MA SOLO UN CLIENTE PER IMPORRE I SUOI…
DAGOREPORT - ‘’RESTO FINCHÉ AVRÒ LA FIDUCIA DI GIORGIA. ORA DECIDE LEI”, SIBILA LA PITONESSA. ESSÌ,…
DAGOREPORT – CON L'OPERAZIONE GENERALI-NATIXIS, DONNET SFRUTTA UN'OCCASIONE D'ORO PER…
DAGOREPORT - VOCI VATICANE RACCONTANO CHE DAL SECONDO PIANO DI CASA SANTA MARTA, LE URLA DEL PAPA…