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Emanuele Buzzi per il “Corriere della Sera” - Estratti
Una norma pro-Raggi e una anti Qatargate: in sostanza sono queste le novità più eclatanti delle regole per le candidature all’Europarlamento proposte dal M5S.
Ciò che salta più all’occhio leggendo i requisiti proposti dal regolamento stellato è l’articolo 3, comma l. Chi si candida, si legge, «non deve ricoprire una carica elettiva, salvo che la stessa non abbia scadenza nell’anno 2024 o che si tratti di un consigliere comunale».
Una distinzione che pare cucita su misura per Virginia Raggi. Non solo.
Qualche riga dopo si ricorda che il candidato «non deve avere svolto due mandati», ma «è escluso dal limite dei due mandati elettivi un mandato da consigliere comunale» .
Insomma, un altro tassello che sembra puntellare una eventuale candidatura dell’ex sindaca di Roma. La mossa ha creato dibattito e dato il la a diverse interpretazioni nel Movimento. Nelle ultime settimane sono aumentati persino i rumors di frizioni sulla consigliera capitolina.
La domanda ora è: che vorrà fare Raggi? Ma tra le regole ci sono altre due novità rilevanti. Per la prima volta (articolo 3, comma j) viene richiesta una documentazione a chi «abbia percepito contributi, prestazioni, controprestazioni o altre utilità di valore complessivo superiore a 5.000 euro in ragione d’anno erogati, direttamente o indirettamente da governi o da enti pubblici di Stati esteri o da persone fisiche o giuridiche aventi sede in uno Stato estero».
C’è chi tra gli stellati la considera una norma «preventiva» nel caso si verifichino condizioni simili a quelle del caso Qatargate. Ma non è tutto. Stavolta i papabili eurodeputati dovranno «dichiarare i livello di conoscenza, sia scritto che parlato, di una delle lingue straniere maggiormente utilizzate» all’Europarlamento (articolo 4).
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