DAGOREPORT - A RACCONTARLO NON CI SI CREDE. RISULTATO DEL PRIMO GIORNO DI OPS DEL MONTE DEI PASCHI…
Michelangelo Cocco per “Il Messaggero”
È tutto pronto per la missione dei dieci esperti dell'Organizzazione mondiale della sanità (Oms) che il mese prossimo sbarcheranno in Cina per far luce sull'origine del Sars-Cov-2.
In un'intervista pubblicata ieri dalla Bbc, la scienziata Shi Zhengli, a capo dell'istituto di virologia di Wuhan (la metropoli nella quale il Covid-19 si è manifestato per la prima volta), ha assicurato: «Ho comunicato agli esperti dell'Oms che saranno benvenuti» nella struttura che complottisti, avversari della Cina e lo stesso ex presidente Usa Donald Trump hanno additato come responsabile della fuoriuscita, accidentale o intenzionale, del virus.
Un'accusa respinta con sdegno dal governo cinese che ha contribuito a politicizzare il virus e ha ritardato la missione dell'Oms, che partirà quando ormai dall'inizio della pandemia sarà passato un anno, e alla Casa Bianca si sarà insediato un nuovo inquilino, Joe Biden.
IL CONTROLLO DI PECHINO
La scienziata ha aggiunto però che la pianificazione di un sopralluogo dell'Oms nel laboratorio leader nella sperimentazione per prevenire la diffusione dei virus «non è una decisione che spetta a me».
È chiaro infatti che - dopo che l'immagine internazionale della Cina è crollata a causa della pandemia - ogni passo della squadra dell'Oms sarà seguito e autorizzato direttamente dalla leadership di Pechino.
E a destare perplessità sull'indipendenza del team è la presenza al suo interno dello zoologo britannico Peter Daszak. Anni fa il professor Daszak lavorò nell'ambito di un progetto internazionale proprio con la professoressa Shi e il suo laboratorio di Wuhan, e nei giorni scorsi ha bollato l'ipotesi che il virus Sars-Cov-2 sia fuoriuscito dal suo Istituto come una «totale fesseria».
«Non ho visto ancora alcuna prova di una fuoriuscita dal laboratorio o del coinvolgimento del laboratorio nella diffusione del virus - ha dichiarato Daszak -. Mentre ho visto prove evidenti che si tratta di fenomeni naturali causati dallo sconfinamento degli esseri umani nell'habitat di specie selvatiche, riscontrabile in tutto il Sud-Est asiatico».
Ma allora perché non richiedere l'accesso al laboratorio incriminato, per scartare una volta per tutte le teorie cospirazioniste? «Non fa parte del mio compito - ha tagliato corto lo zoologo britannico -. L'Oms ha negoziato (con le autorità di Pechino, ndr) i termini della missione e ci hanno detto di seguire le prove, ed è ciò che faremo». E i termini della missione non prevedono alcuna visita al laboratorio in questione.
Da quando - nel 2012 - tre minatori morirono dopo aver lavorato in cave piene di pipistrelli nella provincia dello Yunnan, la professoressa Shi, studiando quei pipistrelli, ha identificato 293 tipi di coronavirus, tra i quali uno simile al Sars-Cov-2.
Di quella gigantesca ricerca è stato pubblicato solo un breve paper. Ma la stessa scienziata è stata la prima al mondo a tracciare la sequenza genetica del Sars-Cov-2. Eppure sull'origine di quest'ultimo non vi è ancora alcuna certezza. Ironia della storia, al team dell'Oms sarà garantito pieno accesso al mercato del pesce di Wuhan indicato in un primo momento come il primo focolaio del virus, ipotesi in seguito scartata dalle autorità cinesi.
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