DAGOREPORT - CHI L’HA VISTO? ERA DIVENTATO IL NOSTRO ANGOLO DEL BUONUMORE, NE SPARAVA UNA AL…
1. FORZA ITALIA SI SPACCA IN TRE. VERDINI GUIDA IL SÌ - BERLUSCONI: “RISCHIO LA LIBERTÀ E VOI MI TRADITE”
Amedeo La Mattina per “la Stampa”
«Mentre io attendo la sentenza della Cassazione voi mi tradite? Mentre io rischio ancora una volta la libertà personale il partito si divide e mi abbandona? Sarebbe inaccettabile, una coltellata alla schiena».
Oggi Berlusconi è chiuso nel bunker di Arcore ad attende che i giudici si pronuncino sul processo Ruby 1. Nelle stesse ore verificherà quello che mai avrebbe immaginato che accadesse ovvero che la metà o forse più dei parlamentari di Fi disattendesse la sua decisione di votare contro la riforma costituzionale. Nel partito colpito dal cupio dissolvi si sta consumando uno vero e proprio psicodramma.
VERDINIANI PER IL SÌ
Oggi nell’aula di Montecitorio si potrebbe verificare una spaccatura netta del gruppo. Solo 25-30 dei 70 deputati azzurri voteranno no, seguendo le indicazioni di Berlusconi e del capogruppo Brunetta: tra l’altro, alcuni di questi lo faranno senza convinzione, per disciplina di partito. Un’altra ventina mancheranno all’appello, Rotondi voterà sì, mentre il gruppo vicino a Verdini (15-18 deputati) deciderà solo stamane in una riunione.
«Se entriamo in aula - spiega Abrignani - votiamo sì. Siamo consapevoli che daremmo un dispiacere al presidente ma lui ha perso il contatto con il partito. Penso che alla fine non entreremo in aula ma il problema politico rimane e diventerà più incandescente al Senato». A Palazzo Madama infatti il capogruppo Fi Romani è il più convinto dell’errore che si sta commettendo votando contro la riforma nata nel periodo d’oro del patto del Nazareno. Ma oggi il passaggio parlamentare è a Montecitorio dove il capogruppo si chiama Renato Brunetta, arcinemico di Matteo Renzi.
Brunetta Salvini foto Lapresse
LE LACRIME DI BRUNETTA
Tra coloro che ieri pomeriggio erano presenti alla riunione del gruppo parlamentare (35 deputati in tutto) c’è chi giura di aver visto le lacrime negli occhi di Brunetta, che ha chiesto in maniera accorata di non dividersi. «E’ il momento di essere uniti, non possiamo permetterci spaccature nel giorno in cui il presidente Berlusconi sta vivendo ancora una volta un dramma personale: dobbiamo essergli vicini», ha detto Brunetta di fronte a Daniela Santanché e Gregorio Fontana che proponevano di astenersi.
Anche per Maria Stella Gelmini l’astensione sarebbe l’unico modo per tenere insieme il gruppo. Gelmini, che è anche vicecapogruppo, ha cercato ieri mattina di convincere Berlusconi a cambiare idea e lo stesso ha fatto Gianni Letta, ma non c’è stato nulla da fare: l’ex Cavaliere è rimasto fermo sul no alla riforma costituzionale.
LA CONDANNA DI BERLUSCONI PELLEGRINAGGIO A PALAZZO GRAZIOLI RENATO BRUNETTA
TOTI, NON È INCHINO A SALVINI
Alfano stuzzica Fi, trascinato a suo parere nell’estremismo di Salvini: «Sulla riforma costituzionale vedremo se ci sarà o meno l’inchino». Replica spigolosa di Giovanni Toti: «Ncd ha un’indiscutibile esperienza in “inchini” alla sinistra egemone nel governo. Invito tutti gli amici del centrodestra a smettere di tirare per la giacca Fi».
2. SANTANCHÉ: NON VOTERÒ CONTRO AL MASSIMO MI ASTERRÒ
Amedeo La Mattina per “la Stampa”
«Non intendo votare no alla riforma costituzionale. Mi dispiace per il presidente ma questa volta non obbedisco».
Onorevole Daniela Santanché, ma come è possibile? Darà un dispiacere a Berlusconi non seguendo le sue indicazioni.
«Ma scusi non è stato Berlusconi a convincermi e convincere tutti noi che il patto del Nazareno era la cosa giusta da fare e che le riforme concordate con Renzi andavano votate senza battere ciglio? Per più di un anno, nonostante le mie tante perplessità, sono andata in giro a dire che queste riforme non erano certo il massimo ma comunque avrebbero consentito di superare il bicameralismo perfetto e di migliorato il nostro sistema istituzionale. E così le abbiamo votato al Senato. Ora che faccio, mi rimangio tutto?».
Ma il patto del Nazareno, secondo Berlusconi, è stato tradito da Matteo Renzi con l’elezione al Quirinale di Mattarella. E lei è sempre stata molto critica con il premier.
«Guardi, intanto una cosa è l’opposizione al governo e l’unità del centrodestra, un’altra cosa è la riforma della Costituzione. Era questa la linea di Forza Italia. Ora siamo di fronte a una scelta e io ragiono con la mia testa, non sono un burattino. Comunque non ho ancora deciso se astenermi, votare sì oppure non presentarmi in aula. C’è ancora tempo per pensarci, ma sono sicura che non voterò contro».
Lei è considerata molto vicina a Denis Verdini: anche lui disattenderà le indicazioni del Cav?
«Non lo so. Sono arrivata da Londra da poche ore e non ho sentito nessuno».
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