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I MELONIANI PENSANO SEMPRE ALLA “SALUTE” DEGLI ANGELUCCI – FDI HA PRESENTATO UN EMENDAMENTO AL DDL CONCORRENZA PER LASCIARE INVARIATO FINO AL 2028 LO STATUS QUO SULL’ACCREDITAMENTO DEI PRIVATI AL SISTEMA SANITARIO NAZIONALE, E FAR SLITTARE COSÌ LA RIFORMA DI DRAGHI PER LA LIBERALIZZAZIONE, GIÀ RIMANDATA LO SCORSO ANNO – “DOMANI: “L’ENNESIMO BLITZ PER DARE UNA MANO AGLI IMPRENDITORI DELLA SANITÀ PRIVATA, TRA CUI SPICCA IL NOME DI ANTONIO ANGELUCCI, RE DELLE CLINICHE, SOPRATTUTTO NEL LAZIO, A CAPO DEL POLO EDITORIALE DELLA DESTRA, OLTRE CHE DEPUTATO DELLA LEGA...”
Estratto dell’articolo di Stefano Iannaccone per “Domani”
giorgia meloni con antonio e giampaolo angelucci festa 80 anni il tempo
La maggioranza prepara l’ennesimo blitz per dare una mano agli imprenditori della sanità privata, tra cui spicca il nome di Antonio Angelucci, re delle cliniche, soprattutto nel Lazio, a capo del polo editoriale della destra, oltre che deputato della Lega.
Nel disegno di legge Concorrenza, in esame nella commissione Industria del Senato, Fratelli d’Italia ha presentato due emendamenti che fanno molto comodo a chi opera nel settore. Il primo, quello più diretto, è firmato da Luca De Carlo, a lungo indicato come il candidato preferito da FdI in Veneto, e da Raoul Russo, altro meloniano a palazzo Madama.
L’obiettivo è quello di lasciare invariato, almeno per un altro anno, lo status quo sull’accreditamento dei privati al sistema sanitario, rimandando qualsiasi intervento al 2028. Il governo Draghi aveva infatti approvato una riforma per favorire la concorrenza nella sanità privata, prevedendo gare pubbliche. Lo scopo era duplice: ridurre i costi per lo stato e cercare di garantire migliori servizi grazie a una maggiore concorrenza.
Insomma, una liberalizzazione del settore, rimuovendo le rendite di posizione, che la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, dice di voler eliminare. Ma solo a parole, visto che, al primo testo utile, l’obiettivo del governo è di stoppare qualsiasi anelito riformista. Specie se riguarda persone o settori “amici”.
Era già successo lo scorso anno. Nella precedente legge sulla concorrenza, era stata disposta la sospensione, fino al dicembre 2026, di qualsiasi tipo di riforma. Ora la linea viene spostata ancora più avanti. Congelando la situazione fino alla fine del 2027. [...]
Ma nell’emendamento non c’è solo l’ulteriore rinvio della riforma Draghi. I due senatori meloniani chiedono che la revisione debba «tenere conto anche dell’esigenza di garantire la continuità assistenziale articolata per tipologia di paziente o assistito e relativa fragilità, differenziando la valutazione tra il rinnovo e le nuove richieste volte alla stipula degli accordi contrattuali», ricalcando quanto previsto dal testo originale del disegno di legge approvato a palazzo Chigi.
LOS ANGELUCCI DEL RIONE SANITA - BY MACONDO.
Dunque, la riforma pensata dall’esecutivo di Draghi non potrà essere a tutto tondo, ma troverebbe un raggio di azione limitato, indicando una serie di specificità che vincolano l’ingresso di possibili nuovi player.
Il progetto della destra prende forma anche in un altro emendamento, depositato da Anna Maria Fallucchi e Salvo Pogliese. In questo caso la strategia è più sottile: vengono introdotti dei paletti alle gare pubbliche con lo scopo di garantire un vantaggio ai titolari attuali dell’accreditamento.
«La procedura ad evidenza pubblica prevede un sistema premiale che valorizza il radicamento dell’erogatore sul territorio con riferimento», si legge in un passaggio della proposta. Un esempio? «La conoscenza approfondita delle specificità e dei relativi setting assistenziali». [...]
Vengono dunque inseriti dei parametri a favore di chi già garantisce quei servizi. Sembra un déjà-vu di quanto avviene con altre lobby amiche della destra, dai balneari agli ambulanti.
Certo, l’operazione dei senatori di FdI non avrebbe effetto solo su un imprenditore, il componente della maggioranza Angelucci, ma su tutti i colossi attualmente accreditati al sistema sanitario nazionale, tra cui il gruppo Kos che fa capo alla Cir di Marco e Rodolfo De Benedetti (figli del fondatore di questo giornale), del gruppo San Donato e altri attori.
antonio angelucci yosdanka fumero
Inevitabilmente, però, l’attenzione si sposta sull’editore e imprenditore che, come raccontato già da Domani in più di qualche occasione, è risultato beneficiario dei provvedimenti approvati dalla maggioranza di centrodestra. Uno dei casi è stato il ricorso alla rottamazione quater, votata dal parlamento e usata da Angelucci come imprenditore. […]
licia ronzulli e antonio angelucci alla sua festa degli 80 anni
antonio angelucci
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