FINCHÉ BARCA VA (NAPOLITANO E’ CONTENTO) - A ROMA NEL PD SI FA LARGO L'IPOTESI DI CANDIDARE ALLE PRIMARIE PER IL COMUNE IL COCCO DI BELLA NAPOLI FABRIZIO BARCA, ANCHE SE GASBARRA RESTA SEMPRE IL FAVORITO PER AFFRONTARE ALEDANNO - MA IL VERO PROBLEMA SONO LE REGIONALI: PROBABILMENTE SI ANDRÀ ALLE URNE IL 10 FEBBRAIO - IL PD VORREBBE LE ELEZIONI SUBITO, IL PDL E CASINI, CHE NON SANNO CHE PESCI PRENDERE (FORSE CANDIDERÀ LA MELONI?), VUOLE ASPETTARE...

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1 - COMUNE, SALGONO LE QUOTAZIONI DI BARCA
Fabio Rossi per "Il Messaggero"

Prende quota il nome di Fabrizio Barca come possibile candidato del centrosinistra per il Campidoglio. Il ministro per la Coesione territoriale, che sta valutando la possibilità, sarebbe gradito anche a Sel. Massimiliano Smeriglio in quel caso farebbe un passo indietro - come ha annunciato ieri a «Un tweet per il Campidoglio» dell'agenzia di stampa Omniroma - rinunciando a presentarsi alle primarie del 20 gennaio.

Per le quali, invece, sono ufficialmente in lizza l'europarlamentare David Sassoli e l'assessore provinciale Patrizia Prestipino, con la possibile aggiunta del capogruppo capitolino Umberto Marroni. Dietro le quinte resta sempre Enrico Gasbarra: il segretario regionale del Pd si è ritagliato un ruolo da regista di questa doppia partita elettorale. Ma molti nel partito lo considerano il candidato ideale per la scalata al colle capitolino. Soprattutto se si tratterà di sfidare Gianni Alemanno che, a meno di ulteriori terremoti nel centrodestra, correrà per il secondo mandato a Palazzo Senatorio.

Nel Pdl, invece, il problema è individuare la persona giusta da contrapporre a Nicola Zingaretti per la Regione. C'è ancora un po' di tempo, anche perché molto difficilmente si voterà nel 2012, ma tutti attendono le mosse di Silvio Berlusconi, per valutare il nuovo quadro delle alleanze (con lo sguardo puntato soprattutto verso il centro) e capire quale sarà il futuro prossimo del partito. Il sondaggio pubblicato ieri rilancia le quotazioni di Giorgia Meloni, pur con un grosso ritardo sull'attuale inquilino di Palazzo Valentini, la cui candidatura dovrebbe passare in un gioco di equilibri tra le diverse correnti del partito.

Sempre attuale il nome del senatore Andrea Augello, mentre tra gli ex di Forza Italia spiccano Beatrice Lorenzin, Francesco Giro e il presidente della Provincia di Latina, Armando Cusani.


2 - ELEZIONI, ACCORDO VICINO AL VOTO A METÀ FEBBRAIO
Fabio Rossi per "Il Messaggero"

Potrebbero essere il 10 e 11 febbraio 2013 le date giuste per le prossime Regionali nel Lazio. È l'ipotesi alla quale si sta lavorando, e che avrebbe il via libera del Viminale, per andare al voto per la Pisana. La soluzione sarebbe un compromesso tra le posizioni del Pdl - che punta all'election day, ma vuole innanzitutto evitare di andare alle urne nel 2012 - e quelle del centrosinistra, che chiede il voto entro dicembre e, in subordine, vuole comunque sganciare le Regionali dalle Politiche della prossima primavera.

«Io ho la volontà di andare al voto il prima possibile - sottolinea Renata Polverini - purché sia una data certa e io possa firmare un decreto che non possa essere attaccato da nessuno e possa far svolgere correttamente le elezioni». Se la data si avvicina alle Politiche, sostiene la governatrice, «non è più un problema mio ma del ministero, ed è per questo che stiamo lavorando con loro: io non ho mai parlato di election day».

Quella di domenica 10 febbraio è una data considerata valida per una serie di ragioni. In primis, perché è la prima del 2013 che consentirebbe di presentare le liste dopo l'Epifania, un mese prima quindi di svolgere la parte più calda della campagna elettorale fuori dal periodo natalizio. In più è una domenica nel pieno della settimana di Carnevale, in giorni in cui diverse scuole sono chiuse, ed è esattamente 45 giorni dopo il limite dei tre mesi previsto dallo Statuto regionale per indire le elezioni. In alternativa, la tornata potrebbe slittare di una settimana, al 17 febbraio.

D'altronde il ministro dell'Interno Anna Maria Cancellieri, rispondendo alla Camera all'interrogazione del Pd, è stata chiara: «Auspico che una decisione così importante possa maturare ed essere adottata dal presidente regionale uscente, che ne ha la piena ed esclusiva competenza, nell'ambito di un sereno e pacato confronto, alieno da ogni forma di strumentalizzazione e che tenga conto di tutti gli interessi che caratterizzano la vicenda». La responsabile del Viminale conferma l'interpretazione data dall'Avvocatura dello Stato, che vede in 90 giorni il limite massimo per andare al voto, ma ammette che «la legge della Regione Lazio, per la sua formulazione letterale, può prestarsi anche ad altre opzioni interpretative».

Enrico Gasbarra, segretario regionale del Pd, chiede però l'intervento del governo ad agire con un decreto, secondo l'articolo 126 della Costituzione, «per far sì che le elezioni del nuovo consiglio e del presidente della Regione avvengano entro e non oltre il 28 dicembre». Secondo Gasbarra, «la condizione in cui sta vivendo la comunità del Lazio non può sfuggire all'azione intrapresa dal governo, un taglio radicale, che condividiamo e che le mancate elezioni ritarderebbero». Inoltre, aggiunge il segretario regionale democrat, «abbiamo un'azione della magistratura che va avanti e che il ritardo del voto rallenterebbe».

Di parere opposto Luciano Ciocchetti, vice presidente della Regione, secondo cui Polverini «può scegliere certamente la data migliore per poter risparmiare più soldi possibile nello svolgimento di questo turno elettorale, visto che un'elezione regionale staccata dalle altre consultazioni costerebbe 28 milioni di euro alla Pisana». Per Donato Robilotta, l'ex assessore regionale agli affari istituzionali che ha scritto lo Statuto, «serve una fase di decantazione, altrimenti rischiamo di fare una campagna elettorale sulla questione morale e i costi della politica e non sui problemi che la Regione dovrà affrontare neri prossimi mesi».

Programmi e candidati «sono più importanti di una data», sostiene Mauro Mannocchi, presidente di Confartigianato Roma, secondo cui «è indispensabile che tutte le forze politiche si impegnino per dare risposte concrete alle tante problematiche non risolte».

 

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