DAGOREPORT - ED ORA, CHE È STATO “ASSOLTO PERCHÉ IL FATTO NON SUSSISTE”, CHE SUCCEDE? SALVINI…
Enrico Marro per il “Corriere della Sera”
Subito un decreto legge Aiuti, il quarto della serie. Poi la legge di Bilancio 2023, accompagnata da un decreto fiscale nel quale potrebbero trovare posto le nuove misure di sanatoria sulle cartelle esattoriali: una terza operazione di «saldo e stralcio» per cancellare i debiti col fisco di piccolo importo affidati alla riscossione fino al 2015; la rottamazione quater, per consentire il pagamento agevolato delle cartelle più recenti, fino allo scorso giugno.
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Questo il mix di provvedimenti allo studio del governo Meloni. I contenuti delle misure dipenderanno però dalle coperture. Alla Ragioneria generale si stanno facendo i conti. Tre le possibili fonti di finanziamento: i 4-5 miliardi di fondi strutturali europei che la commissione Ue ha deciso potranno essere dirottati sulle misure di contrasto al caro bollette; i 10 miliardi di «tesoretto» lasciati dal governo Draghi e dovuti ancora al maggior gettito rispetto alle previsioni; possibili avanzi sui 14 miliardi stanziati col decreto Aiuti ter, le cui coperture erano state calcolate su un prezzo del gas molto più alto di quello attuale.
Le risorse oscillano quindi tra 15 e 20 miliardi. Ma 5-6 serviranno per prorogare fino a fine anno i crediti d'imposta sulle bollette per le imprese e il taglio delle accise sui carburanti.
Il nuovo saldo e stralcio allo studio prevede di andare oltre quanto fatto con le prime due sanatorie, quella del 2018 (governo Conte 1) e 2021 (Draghi). Con la prima furono cancellate le cartelle fino a mille euro del periodo 2000-2010, con la seconda le cartelle fino a 5mila (purché il reddito imponibile non superasse i 30mila euro) sempre per lo stesso periodo. Stavolta la sanatoria arriverebbe fino al 2015.
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Quanto al tetto d'importo, dipenderà dalle coperture se si potrà arrivare a 2mila euro. La rottamazione quater dovrebbe invece riguardare le cartelle con debiti superiori, fino allo scorso giugno: si pagherebbe l'importo delle tasse con sanzioni e interessi minimi (5%) e a rate (5 anni).
Dovrebbero infine essere riaperti i termini per chi è decaduto dalle precedenti sanatorie. Ieri, intanto, l'Agenzia delle dogane ha stabilito che i tabaccai, rivenditori «di generi di monopolio, valori postali e valori bollati, non sono tenuti all'obbligo di accettare forme di pagamento elettronico».
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