
DAGOREPORT – ASPETTANDO L'OPPOSIZIONE DE' NOANTRI (CIAO CORE!), VUOI VEDERE CHE LA PRIMA BOTTA…
Eugenio Occorsio per "la Repubblica"
«Ha fatto benissimo Renzi a opporsi con decisione a qualsiasi disegno di potere a favore della Troika, da qualsiasi tribuna parta, fosse anche quella prestigiosa del presidente della Bce. Perché questa sottrazione inopinata di sovranità sarebbe un’offesa alla democrazia, alla civiltà, alla libertà».
Un endorsement senza se e senza ma alla risposta italiana a Draghi viene da Jean-Paul Fitoussi, docente presso la culla dell’economia liberal, la parigina SciencesPo e da qualche anno anche alla Luiss di Roma. «Renzi non solo ha avuto una reazione comprensibile ma anche sacrosanta e direi benefica per il nome della democrazia».
Però i ritardi italiani, come provano gli ultimi dati sul Pil, sono indubitabili. Ha fatto così male Draghi a denunciarli?
«Accanirsi contro l’Italia dopo che è stato l’unico Paese in cui il partito di governo ha vinto, anzi stravinto, le elezioni con una decisa campagna pro-Europa, è inopportuno e illogico. E poi, diciamoci la verità: la crisi in Italia, come quella in Francia o negli altri Paesi, non è colpa degli italiani ma delle politiche di austerity esasperata imposte dalla Germania ».
Lei quindi è d’accordo con il suo collega economista Wolfgang Munchau, il quale sostiene che l’austerity ha finito con distruggere così tanta ricchezza da rendere la sostenibilità del credito più difficile, l’esatto opposto di quello che voleva?
«Certo. Il disastro è sotto gli occhi di tutti. Ne fanno le spese non solo l’Italia ma molti altri a partire dalla Francia. Dove le elezioni di maggio sono state vinte dalla forza più antieuropea sul mercato, i lepenisti. Le politiche europee attuali sono una continua sfida a Italia e Francia che chiedono misure più espansioniste, le uniche che ci porterebbero sul sentiero giusto.
Ormai ovunque serpeggia il malcontento per una politica sbagliata, affermata con prepotenza dalla sola Germania. Le poche aperture verbali della Cancelliera sulla flessibilità sono rimaste lì, senza seguito pratico. Ora nuove misure per accentuare questa condotta suicida sarebbero un paradosso inconcepibile, oltretutto perpetrato d’imperio. Un assurdo nel merito e soprattutto nel metodo».
Draghi nel fare “il tedesco” ha inferto un vulnus alla democrazia, insomma?
merkel mette renzi a pane e acqua
«Esattamente. Chi è Draghi se non un civil servant, bravissimo ma non per questo minimamente accreditato ad interferire con le vicende interne di ogni singolo Paese? Si colpisce dove l’Europa ha il suo maggior problema: il deficit di democrazia. Ogni Paese ha il suo governo che è pienamente responsabile. Quale regime tecnocratico continentale, che si appropri della sovranità su un popolo che non l’ha eletto, ha in mente Draghi?»
Ma se dovesse arrivare una nuova lettera della Bce come quella di tre anni fa?
«Santo cielo, spero di no. Quella lettera la considero una vergogna gravissima per l’Europa. Alla pari solo del niet che arrivò da Bruxelles, su evidente ispirazione tedesca, contro il referendum che il premier greco George Papandreou aveva indetto nel suo Paese per sondare la volontà o meno di restare nell’euro. Era sempre il 2011, al culmine della crisi, tre mesi dopo la lettera all’Italia. Procedure inammissibili ».
Ma a cosa prelude la dichiarazione di Draghi?
«Temo che di fatto si finirà col perpetuare il braccio di ferro fra espansionisti e rigoristi in Europa. Ma il tempo stringe. Altri tre o sei mesi di questo sfoggio di muscoli e l’Europa la ripresa può dimenticarsela».
DAGOREPORT – ASPETTANDO L'OPPOSIZIONE DE' NOANTRI (CIAO CORE!), VUOI VEDERE CHE LA PRIMA BOTTA…
DAGOREPORT: OPA SU OPA, ARRIVEREMO A ROMA! - AVVISO AI NAVIGATI! LE ACQUISIZIONI CHE STANNO…
DAGOREPORT – LA CASTAGNA BOLLENTE! LA BOCCIATURA DELL’EBA E DI BCE DELLO “SCONTO DANESE” PER…
DAGOREPORT – IL GOVERNO RECAPITA UN BEL MESSAGGIO A UNICREDIT: LA VALUTAZIONE DELL’INSOSTENIBILE…
DAGOREPORT - GIORGIA È ARRIVATA ALLA FRUTTA? È SCESO IL GELO TRA LA FIAMMA E COLDIRETTI (GRAN…
TOMASI SÌ, TOMASI NO – L’AD DI ASPI (AUTOSTRADE PER L’ITALIA) ATTENDE COME UN’ANIMA IN PENA IL…