meloni draghi

FRATELLI DI DRAGHI – GIORGIA MELONI NON HA ANCORA DECISO SE DIRÀ NO AL GOVERNO DI UNITÀ NAZIONALE O SI ASTERRÀ: “ASPETTIAMO IL QUADRO COMPLETO POI DECIDEREMO” - C’È SINTONIA SU ALCUNI PUNTI DEL PROGRAMA DI SUPERMARIO E IL TIMORE CHE RIMANERE FUORI, CON UN SALVINI DEPURATO DAL SOVRANISMO, SIGNIFICHI PERDERE CREDIBILITÀ A LIVELLO INTERNAZIONALE...

GIORGIA MELONI

Virginia Piccolillo per il "Corriere della Sera"

 

È uscita dall'«interessante» incontro con il premier incaricato confermando che non voterà la fiducia. Ma sulle sfumature del voto, se sarà un «no» o un' astensione, Giorgia Meloni è stata meno netta. «Aspettiamo di avere il quadro completo: squadra di governo e programma articolato. Poi prenderemo la decisione definitiva».

crosetto meloni

 

Una posizione meno bellicosa della vigilia che ha fatto interrogare su quell' incontro con l' ex presidente Bce, più lungo delle attese, al punto di far twittare Guido Crosetto: «Draghi ha rapito Giorgia».

 

mario draghi al quirinale

A contribuire al clima non ostile l' attenzione mostrata da Draghi ai temi posti da FdI: «Gli abbiamo anticipato proposte e documenti. Ci ha detto che ha iniziato a leggerli e credo sia un cambio di passo rispetto al governo Conte», ha apprezzato Meloni. Ma anche la sintonia con alcuni punti del programma di Draghi, come l' allungamento dell' anno scolastico («Non è una rivoluzione») o uno scatto sui vaccini («Abbiamo un dossier sulla gestione Arcuri»). «Draghi potrebbe scoprire che c' è un' opposizione più leale che alcuni della sua maggioranza» ha preconizzato Meloni.

 

delegazione di fratelli d italia dopo le consultazioni con draghi 2

Aggiungendo però che «per tifare Draghi non c' è bisogno di avere un ministero o di fare un inciucio». E rivendicando, più tardi, a Rete4 : «Siamo gli unici fermi in mezzo a foglie al vento» E ancora: «Io al governo non ci vado perché non sono certa che le ricette di Draghi siano vicine alle nostre». Alla linea collaborativa di Silvio Berlusconi («Convincerò la Meloni»)e di Matteo Salvini, lei contrappone un'«opposizione patriottica» e dice: «Difficile farmi cambiare idea».

 

Al premier in pectore indica le sue priorità. Uno «choc fiscale» a base di investimenti pubblici. La fine «al metodo di limitare la libertà delle persone a colpi di Dpcm». L' abolizione del cashback e della lotteria degli scontrini. Il ripristino del turismo. Una postura meno «prona» alla Cina.

 

mario draghi al quirinale 2

Sul Recovery plan annuncia l' astensione: «Leggo che la Ue individua le spese proprie attraverso la plastic tax, colpendo aziende già in difficoltà chiedendo soldi prima di darli: io non sono d' accordo». Parole che le attirano le critiche della M5S Tiziana Beghin: «Che figuraccia. Non ci sono tasse, ma finanziamenti a fondo perduto e prestiti superagevolati».

giorgia meloni con le stampelle alle consultazioni

 

Controreplica Carlo Fidanza (FdI): «Il Recovery fund ora è diverso: si basa anche su nuove tasse, come la pessima plastic tax che è già entrata in vigore prima che arrivino le risorse. E su un regolamento attuativo che prevede la possibilità di bloccare gli stanziamenti agli Stati che non rientrano nei parametri del debito. L' Italia rischia».

giorgia meloniGIORGIA MELONI