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1- BUFERA SULLA GAFFE DI SÃGOLÃNE "NAJAT Ã DIVENTATA MINISTRA SOLO PERCHÃ Ã MAROCCHINA"
Giampiero Martinotti per "la Repubblica"
Ségolène Royal ama essere politicamente scorretta, mettere i piedi nel piatto, dire le cose con un misto di candore e di incoscienza che a volte lascia sbalorditi. L'ultima gaffe risale a pochi giorni fa, riportata dal settimanale Le Point: la carriera di Najat Vallaud-Belkacem, portavoce del governo e più giovane ministro dell'équipe Airault, sarebbe dovuta essenzialmente alle sue origini. La giovane ministra è infatti nata in Marocco ed è
arrivata in Francia a cinque anni.
La portavoce del governo non ama ricordare le proprie origini, preferisce mettere in primo piano il suo bagaglio culturale, i suoi studi nell'elitaria facoltà Science-Po.
Ma Ségolène dice che fa male. L'ex candidata socialista all'Eliseo sa di cosa parla: la Vallaud-Belkacem è stata la sua portavoce durante la campagna elettorale del 2007 e nell'autunno dell'anno scorso ha ricoperto lo stesso ruolo durante le primarie del partito socialista. E solo dopo la vittoria di Hollande in campo socialista è passata con quello che sarebbe diventato il presidente della Repubblica.
Perché la Royal l'aveva scelta? «Volevo attorno a me operai, esclusi, giovani di origini diverse», dice, e tanto per essere esplicita aggiunge che se la ragazza si fosse chiamata Claudine Dupont, come dire da noi Rossi o Bianchi, non avrebbe fatto la stessa carriera. Ma nella concezione della Royal, la Vallaud deve riconoscere le proprie origini ed esserne fiera. Sono parole che hanno suscitato imbarazzo e reazioni spesso ironiche su Twitter, ma la Royal le ha pronunciate soprattutto per rivendicare a se stessa il merito di aver "scoperto" molti dei giovani talenti che oggi sono nel nuovo governo socialista.
Oltre alla portavoce, tra loro spicca Delphine Batho, ministra dell'Ecologia ed erede del collegio elettorale di Segolene, e anche i ministri dell'Interno e dell'Educazione nazionale, Manuel Valls e Vincent Peillon, che lavoravano entrambi con lei nel 2007. «Dopo Mitterrand sono stata io a far emergere una nuova generazione» Sconfitta alle elezioni politiche da un dissidente socialista e quindi privata di quel seggio da deputata che le avrebbe consentito di diventare presidente dell'Assemblea nazionale, Ségolène Royal è oggi una spina nel fianco dei socialisti e soprattutto per il suo ex compagno, François Hollande.
Candidata all'Eliseo nel 2007, ha avuto un ruolo di primo piano nella campagna della primavera scorsa e la sua lealtà verso il candidato socialista è stata riconosciuta da tutti. Ma la disfatta elettorale a La Rochelle ha creato ai socialisti un problema: trovarle un ruolo alla sua altezza, visto che appare difficile chiamare al governo l'ex compagna del presidente della Repubblica.
2- SEGOLENE; TRAVISATE MIE PAROLE SU MINISTRA 'ARABA'
(ANSA) - Dopo le polemiche dei giorni scorsi, Segolene Royal, nega di aver voluto dire che la ministra per i diritti delle donne e portavoce del governo, Najat Vallaud-Belkacem, nata in Marocco nel 1977, ha ottenuto quella poltrona grazie alle sue origini maghrebine. Una lettura riportata da molti giornali francesi e seccamente smentita dalla ex candidata dei socialisti alle presidenziali del 2007.
"Non mi riconosco" in questa interpretazione, dice in una nota Segolene Royal, le cui parole su Najat Vallaud Belkacem sono state riportate questa settimana dal giornale Le Point. "Se si fosse chiamata Claudine Dupont, forse non sarebbe a quel posto....Deve assumere la sua identità e andarne fiera",ha affermato Segolene riferendosi alla Belkacem, secondo Le Point. Un virgolettato che proprio non è piaciuto a Segolene, che ora accusa il settimanale di aver travisato le sue parole, interpretandole "in modo riduttivo".
SÃGOLÃNEIL BACIO DI HOLLANDE A SEGOLENE ROYAL jpegSEGOLENE ROYAL E FRANCOIS HOLLANDE Segolene RoyalFRANCOIS HOLLANDE TIRA CON LARCO Najat Vallaud Belkacem
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