FUORI DAI GRILLINI! – ‘STI DISSIDENTI HANNO ROTTO IL CAZZO A GRILLO: “MI STO ARRABBIANDO. ABBIAMO UNA GUERRA DA QUI ALLE ELEZIONI. FINCHÉ LA GUERRA ME LA FANNO I GIORNALI, LE TELEVISIONI, VA BENE, MA GUERRE DENTRO NON NE VOGLIO PIÙ” - “SE C'È QUALCUNO CHE REPUTA CHE IO NON SIA DEMOCRATICO, CHE CASALEGGIO SI TENGA I SOLDI, ALLORA PRENDE E VA FUORI DALLE PALLE”…

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Marta Serafini per "Corriere.it"

Finite le Parlamentarie, dopo l'esposto di Gianroberto Casaleggio contro Mazzacurati, l'escluso dalle primarie del Movimento Cinque Stelle, Beppe Grillo va all'attacco dei dissidenti. E lo fa senza mezze misure, senza troppi complimenti.

SENZA MEZZE PAROLE - «A chi dice che non c'è stata democrazia perché i voti sono stati pochi io faccio una domanda: quanti voti ha preso ognuno dei mille parlamentari oggi in Parlamento? Chi ha deciso di quella gente lì? Ve lo dico io: 5 segretari di partito. Non venite a rompermi i coglioni (a me!) sulla democrazia», è l'affondo del comico genovese.

Giovanni Favia, il consigliere emiliano che per primo accusò Grillo di non essere democratico. Federica Salsi, la consigliera comunale bolognese che partecipò a Ballarò nonostante il diktat contro gli inviti in televisione. Tutti avvisati: «Io mi sto stufando. Mi sto arrabbiando. Mi sto arrabbiando seriamente. Abbiamo una battaglia, abbiamo una guerra da qui alle elezioni. Finché la guerra me la fanno i giornali, le televisioni, i nemici quelli veri va bene, ma guerre dentro non ne voglio più». E se Grillo non fosse stato abbastanza chiaro, le ultime parole suonano come una minaccia: «Se c'è qualcuno che reputa che io non sia democratico, che Casaleggio si tenga i soldi, che io sia disonesto, allora prende e va fuori dalle palle».

GLI ATTACCHI SULLE PARLAMENTARIE - Grillo difende anche a spada tratta le Parlamentarie, dopo le polemiche sul basso numero di votanti e dopo le accuse interne di scarsa trasparenza nella gestione nel sistema di voto. «Tre cose fondamentali abbiamo fatto con queste votazioni. Una è che abbiamo dato un voto libero e da questo voto libero è nata una cosa che voglio sottolineare: il voto alle donne. Se il voto fosse sempre stato libero, in Parlamento oggi avremmo molte più donne che uomini. La seconda cosa è il permettere di conoscere i candidati, che forse andranno in Parlamento, 3 mesi prima in modo che tu puoi andare lì, discutere, conoscerli, votarli o non votarli. Consigliarli o maledirli. E la terza cosa è che non abbiamo speso un euro. Tutto a costo zero».

CON L'ELMETTO - Per il Movimento Cinque Stelle si tratta infatti di un momento molto delicato. Oltre alle polemiche interne, bisogna prepararsi e preparare i candidati per la campagna elettorale. E per le elezioni, vicinissime ormai. Ma non solo. Bisogna anche stilare il programma (e su questo punto Grillo ha già annunciato che il M5s userà LiquidFeedback, la piattaforma di democrazia liquida). Il tutto, senza vanificare il successo alle regionali siciliane che ha visto e con una legge elettorale che penalizza i partiti che non si alleano.

Conclude così il suo post Beppe Grillo: «Siamo in una guerra. Siamo con l'elmetto, così come siamo partiti. Chi è dentro il MoVimento e non condivide questi significati e fa domande su domande e si pone problemi della democrazia del MoVimento va fuori! Va fuori dal MoVimento. Non lo obbliga nessuno. E andranno fuori».

 

BEPPE GRILLO - MOVIMENTO 5 STELLEBEPPE GRILLO GIANROBERTO CASALEGGIO BEPPE GRILLO E GIANROBERTO CASALEGGIO ALLARRIVO IN SICILIA FEDERICA SALSI E BEPPE GRILLOFAVIA E GRILLO