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Giuseppe Alberto Falci per “la Stampa”
Hanno già il nome e puntano al 20%. La più grande novità politica delle prossime settimane potrebbe essere la lista unica e sovranista del duo Matteo Salvini e Giorgia Meloni. È la mossa del segretario della Lega Nord e della pasionaria di Fratelli d' Italia che starebbero pensando di correre insieme alle prossime elezioni politiche sotto lo stessa sigla.
Del resto, confida un dirigente che frequenta le stanze di via Bellerio, «i tempi sono maturi: sia in Francia che in America si va verso partiti sovranisti. Ormai Matteo e Giorgia hanno la necessità di sancire il loro matrimonio politico». Il modello a cui guardano è quello trumpista e anche lo slogan strizza l' occhio a «The Donald»: il leit motiv sarebbe infatti «Prima gli italiani».
In queste ore tra via Bellerio e il quartier generale romano di Fd' I si ragiona intorno a un simbolo che possa rendere più accattivante la lista. E al nome che, come ripetono i maggiorenti dei due partiti, «deve entrare nella testa degli italiani di ogni latitudine». Filtra soltanto che all' interno del simbolo ci saranno i nomi dei due leader e in aggiunta i loghi delle quattro liste: Lega Nord, Fratelli d' Italia, Noi con Salvini, Amici di Giorgia.
Insomma, Salvini e Meloni fanno sul serio. Vogliono sfondare al nord e al sud. E l' unico modo per capitalizzare più consenso sarebbe quello di unire due storie che oramai la pensano allo stesso modo su immigrazione, sicurezza, economia, lavoro e, in particolare, sull' Europa. Per di più, se i numeri venissero confermati supererebbero quota 100 parlamentari, surclassando Forza Italia. «Matteo» e «Giorgia» si sentono ogni giorno per commentare «i disastri di Gentiloni e di Renzi». E quando il primo incrocia pubblicamente la Meloni scherza così: «I miei si lamentano che parlo solo con te».
Raccontano che la loro chat di whatsapp sia sempre viva e ricca di spunti a base di sovranismo e antieuropeismo. Come fosse una staffetta, da ora in avanti si spalleggeranno sullo stesso palco. Gireranno il paese in lungo e in largo. Al nord Salvini calcherà la scena e al sud sarà la Meloni ad introdurre il leader del Carroccio. Solo così, ragionano in privato, «diventeremo la prima vera forza nazionale di centrodestra».
E da questa posizione Meloni e Salvini si potranno sedere al tavolo con Berlusconi e dare la carte. la leadership sarebbe loro, primarie o non primarie. Che l' operazione stia andando avanti lo testimonia la frenesia con cui i sondaggisti pesano l' ipotetica l' alleanza e l' attivismo degli spin doctor per coniare il nome più seducente. Di fatto la strategia è stata tenuta nascosta da Salvini per evitare ripercussioni all' interno del Carroccio.
La Lega, infatti, si appresta ad andare a congresso, il prossimo 21 maggio. Ma più di un leghista si lascia scappare che «per Matteo sarà l' occasione per rinnovare i vertici ed estromettere una volta per tutte gli ultimi maroniani». Con una leadership ancora più legittimata Salvini non avrebbe problemi a far passare il nuovo corso «sovranista». Ma questa alleanza avrebbe anche un altro scopo: far entrare una delegazione della Meloni a palazzo Madama, dove lo sbarramento al momento è fissato all' 8%.
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