DOMANDE SPARSE SUL CASO ALMASRI – CON QUALE AUTORIZZAZIONE IL TORTURATORE LIBICO VIAGGIAVA…
Estratto dell’articolo di Domenico Agasso per “la Stampa”
papa francesco a budapest con katalin novak e victor orban
L'interrogativo del Papa è una sferzata ai potenti della Terra: «Dove sono gli sforzi creativi di pace per l'Ucraina?». E il richiamo all'Europa è forte e inequivocabile: nell'attuale contesto bellico è cruciale che ritrovi «l'anima» e lavori per la riconciliazione: «Nessuno è nemico per sempre». Mentre ruggiscono «i nazionalismi» e avanzano i «solisti della guerra», bisogna «ricucire l'unità, non allargare gli strappi».
Attenzione a non essere «ostaggio di parti, preda di populismi». Lo sfondo di missili e bombe che stanno insanguinando il «Vecchio Continente», e lo spettro di un'escalation militare che sta mettendo in ansia l'intera umanità, rendono questo viaggio di Francesco il più politico, sociale e di alta diplomazia di tutto il pontificato.
Jorge Mario Bergoglio arriva a Budapest, a 300 chilometri dal confine ucraino, nell'Ungheria del premier Viktor Orban, considerato dal Vaticano un potenziale interlocutore per aprire finalmente un dialogo con il presidente russo Vladimir Putin.
Senza nominare il Cremlino, nel discorso alle autorità locali - pronunciato dentro l'ex Monastero Carmelitano, sede del governo - il Vescovo di Roma cerca nel primo ministro una sponda con direzione Mosca, invitando l'Europa a ricordarsi della sua Storia e ad avere un ruolo nella costruzione della pacificazione, a «unire i distanti e non lasciare nessuno per sempre nemico».
Offre un grande assist al leader della galassia sovranista - noto per le posizioni distanti da quelle del Pontefice argentino in ambito sociale - sui temi eticamente sensibili a lui cari, esprimendosi contro la teoria del gender e l'aborto. Mentre invoca l'accoglienza dei migranti sull'esempio di santo Stefano, primo re d'Ungheria, e allo stesso tempo chiedendo all'Ue di cercare «vie sicure e legali» per integrare i «disperati che fuggono da conflitti, povertà e cambiamenti climatici». […]
Cita Robert Schuman: «La pace mondiale non potrà essere salvaguardata se non con sforzi creativi, proporzionali ai pericoli che la minacciano». E Alcide De Gasperi: «È per se stessa, non per opporla ad altri, che noi preconizziamo l'Europa unita... Lavoriamo per l'unità, non per la divisione». […]
Mette in guardia anche dalla «via nefasta delle "colonizzazioni ideologiche", che eliminano le differenze, come nel caso della cosiddetta cultura gender, vantando come conquista un insensato "diritto all'aborto", che è sempre una tragica sconfitta». Elogia le «politiche effettive per la natalità e la famiglia, perseguite con attenzione in questo Paese». […]
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