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MISTERO D’EGITTO - IL BLA-BLA DI GENTILONI ALLA CAMERA: “GLI AGENTI ITALIANI IMPEGNATI AL CAIRO NELLE INDAGINI SULLA MORTE DI REGENI DEVONO AVERE ACCESSO A TUTTI I DOCUMENTI DEL PROCESSO” - IL GOVERNO EGIZIANO: GIULIO POTREBBE ESSERE STATO TORTURATO E UCCISO PER UNA “VENDETTA CRIMINALE”

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Da www.repubblica.it

RENZI 
GENTILONI 
RENZI GENTILONI

 

Gli agenti italiani impegnati al Cairo nelle indagini sulla morte di Giulio Regeni "devono avere accesso a tutti i documenti sonori e filmati, ai referti medici e a tutti gli atti del processo nelle mani della procura di Giza".

 

Lo ha detto il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni rispondendo al question time di Sinistra Italiana alla Camera. "Il governo - ha continuato il titolare della Farnesina - trasmetterà richieste specifiche su questo attraverso i canali diplomatici. Lo dobbiamo alla famiglia di Regeni e alla dignità del nostro Paese".

FUNERALE REGENIFUNERALE REGENI

 

Parole, quelle pronunciate dal titolare della Farnesina, giunte qualche ora dopo l'ultimo "bollettino" del ministero dell'Interno egiziano secondo cui il ricercatore italiano potrebbe essere stato torturato e ucciso per una "vendetta criminale".

 

Il New York Times annuncia che gli Usa solleveranno il caso di Giulio Regeni con l EgittoIl New York Times annuncia che gli Usa solleveranno il caso di Giulio Regeni con l Egitto

Immediata la replica da Roma: "L'Italia chiede semplicemente a un Paese alleato la verità e la punizione dei colpevoli. Non ci accontenteremo di una verità di comodo né di piste improbabili, come quelle evocate oggi dal Cairo", ha affermato Gentiloni a Montecitorio.

Secondo il comunicato diffuso dal ministero dell'Interno egiziano, le indagini avrebbero accertato che Regeni aveva numerose relazioni con abitanti del quartiere in cui viveva.

 

"Le informazioni raccolte non escludono alcuna pista, compresa quella criminale o di vendetta personale - si legge nel comunicato - soprattutto perché l'italiano aveva avuto molti legami con persone vicino a dove viveva e studiava". Le autorità egiziane sottolineano l'impegno a collaborare con gli inquirenti italiani presenti al Cairo.

 

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Intanto l'ambasciatore egiziano a Roma, Amr Helmy, è intervenuto a Radio Anch'io affermando che "una possibilità è che si sia trattato di un atto criminale e l'altra possibilità è che si sia trattato di un atto di terrorismo" da parte di chi "vuole distruggere le relazioni tra Egitto e Italia".

 

FIACCOLATA PER GIULIO REGENI FIACCOLATA PER GIULIO REGENI

Nel corso della stessa trasmissione ha parlato anche il vice ministro degli Esteri, Mario Giro: "Mi devo attenere al dato di fatto che è gravissimo: un nostro cittadino è stato torturato e ucciso. Le autorità egiziane ci devono aiutare a trovare i colpevoli. Noi questo vogliamo. E questa per ora è l'unica cosa che chiediamo". Regeni scomparve al Cairo il 25 gennaio scorso e il suo corpo senza vita venne ritrovato il 3 febbraio scorso