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Ivo Caizzi per il “Corriere della Sera”
dijsselbloem, presidente dell'eurogruppo 7f0aea0
Il presidente olandese dell' Eurogruppo Jeroen Dijsselbloem ha gelato le aspettative del premier Matteo Renzi e del ministro dell' Economia Pier Carlo Padoan per più flessibilità nella manovra 2017 già dal Consiglio dei 19 ministri finanziari di lunedì prossimo. Dijsselbloem, eurosocialista, ma in linea con il ministro delle Finanze europopolare tedesco Wolfgang Schäuble e gli altri colleghi del Nord «rigoristi» sui vincoli Ue di bilancio, in una audizione nell' Europarlamento di Bruxelles ha chiuso anche alle politiche di spesa più espansive proposte dalla Commissione europea.
«Dijsselbloem non ha consapevolezza di quello che accade in Italia» - ha replicato Renzi, che pur ha ottenuto da Schäuble un "se fossi italiano voterei Sì" sul voto del 4 dicembre -. Il giorno dopo il referendum, se le cose andranno bene, chiederò al Parlamento di poter mettere il veto sul bilancio europeo, se l' Unione non cambia atteggiamento sulla politica sui migranti». Per il ministro dello Sviluppo economico Carlo Calenda «Dijsselbloem sta prendendo una cantonata, cosa che fa abbastanza regolarmente». Padoan si è detto «relativamente ottimista» perché «il debito si sta stabilizzando».
Dijsselbloem si è espresso in linea con Schäuble, che non vuole mostrarsi morbido con i Paesi del Sud con difficoltà di bilancio in vista delle elezioni in Germania nel 2017. «Non siamo abbastanza stabili per lasciarci andare a questo tipo di traiettoria di bilancio», ha dichiarato il presidente dell' Eurogruppo.
Ha specificamente bocciato la proposta di «fiscal stance» fatta passare faticosamente dal commissario eurosocialista francese Pierre Moscovici in una Commissione divisa. I Paesi con maggiori margini di bilancio (come la Germania) dovrebbero investire uno 0,5% del Pil della zona euro in più per favorire la crescita. Dijsselbloem ha ricordato a Moscovici che le decisioni le prendono «i 19 ministri finanziari».
pier carlo padoan, pierre moscovici e michel sapin 4193e149
La Commissione europea ha fatto sapere di essere rimasta nei limiti del suo mandato e di aver fatto proposte nell' ambito delle regole attuali. La manovra italiana per il 2017 è già stata valutata a rischio di non conformità con i vincoli Ue dai commissari Ue. Ma la decisione è stata rinviata all' Eurogruppo di lunedì prossimo per superare il referendum del 4 dicembre in Italia senza sollevare dubbi di interferenza nella politica interna. Renzi e Padoan si aspettano più disponibilità da Bruxelles.
Ora Dijsselbloem ha fatto capire che i vari Germania, Olanda e Finlandia non intendono fare troppe concessioni all' Italia con maxi debito, come a Portogallo, Spagna e anche Francia (in deficit eccessivo). Intanto l' instabilità pre referendum coincide con forti saliscendi sui mercati. La Borsa di Milano è salita oltre il 2% spinta dalle banche, rimbalzate dopo pesanti crolli (Mps +17,5%, Carige, Ubi e Bper oltre il 5%, Intesa, Bpm, Mediobanca e Banco Popolare sopra al 4%, Unicredit +3,1%).
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