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GIORGIA E’ SPARITA DAI RADAR - SU FLIGHTRADAR, L’APP CHE TRACCIA TUTTI GLI SPOSTAMENTI AEREI A LIVELLO MONDIALE, E’ STATO OSCURATO IL VOLO DI STATO DI GIORGIA MELONI – COME MAI? L’OSSESSIONE DEL COMPLOTTO, LA SINDROME DELL’ASSEDIO PERMANENTE? LA “TRASPARENZA” NON È GRADITA, IN PARTICOLARE IN CASO DI VIAGGI “SEGRETI”, COME QUELLO DEL 6 GENNAIO SCORSO DA DONALD TRUMP A MAR-A-LAGO. E’ NOTA L’ATTENZIONE ALLA “PRIVACY” DELLA DUCETTA, A PARTIRE DALLA DECISIONE DI SPEGNERE LA CAMPANELLA CHE PER PRASSI ULTRADECENNALE SEGNALAVA L’USCITA DA PALAZZO CHIGI DEI PREMIER – LA SIMILITUDINE CON MUSK

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Alberto Ferrarese e Lorenzo Consoli per askanews.it

 

 Giorgia Meloni sparisce dai radar. O meglio da Flightradar. La popolare app – aperta e gratuita nel suo profilo base – traccia tutti i voli a livello mondiale e inserendo l’apposito codice del volo era possibile seguire anche l’Airbus della premier nei suoi spostamenti.

GIORGIA MELONI - AEREO DI STATO

 

Una “trasparenza” evidentemente non gradita, in particolare in caso di viaggi “segreti”. Come quello del 6 gennaio scorso da Donald Trump a Mar-a-Lago. Una missione non prevista e non annunciata, che era stata rivelata grazie a buone fonti giornalistiche e a un semplice controllo proprio su Flightradar.

 

Da quel momento, come verificato anche in occasione del ritiro informale di lunedì scorso a Bruxelles, l’aereo di Meloni non è più tracciato. Sono invece ancora regolarmente monitorati gli altri aerei governativi, anche militari. “E’ stato chiesto di oscurarlo”, conferma una fonte a conoscenza della vicenda. E’ del resto nota l’attenzione alla “privacy” della premier, a partire dalla decisione di spegnere la campanella che per prassi ultradecennale segnalava l’uscita da Palazzo Chigi dei premier. O il “fastidio” – riferito dagli spifferi della Presidenza del Consiglio – per il passaggio nel suo studio dei commessi incaricati di esporre sulla “prua d’Italia” le bandiere in occasione dei Consigli dei ministri.

 

GIORGIA MELONI - AEREO DI STATO

Ma tornando agli aerei, è curioso notare che un fatto simile accadde, nel 2022, anche all’amico della premier Elon Musk. In quel caso era stato un ventenne, Jack Sweeney, a far indispettire il miliardario. Il ragazzo, studente della University of Central Florida, tramite un bot di sua creazione tracciava le rotte del jet privato di Musk, pubblicandole sul suo account dell’allora Twitter (oggi X). Musk gli aveva offerto 5 mila dollari per smettere, lamentando “un rischio per la sicurezza”. Lo studente aveva rilanciato chiedendo una “internship” nella sua azienda o una Tesla Model 3. Musk a quel punto aveva fatto causa a Sweeney, il cui account era stato sospeso per aver violato le regole del social network in tema di manipolazione della piattaforma e condivisione di spam.