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Estratto dell’articolo di Emanuele Lauria per www.repubblica.it
SANTIAGO ABASCAL GIORGIA MELONI
Precisa di "non volersi infilare nelle dinamiche di altre nazioni" ma si esprime in una chiara presa di posizione a favore di Vox, il movimento di ultradestra che è stato fra i protagonisti delle elezioni in Spagna.
Giorgia Meloni giunge al Mimi Castle, nelle campagne moldave di Bulboaca, sede del vertice della comunità politica europea con oltre quaranta leader europei, e sollecitata dai giornalisti dice la sua sul voto nella penisola iberica: "È stato tutto molto veloce, è molto interessante capire cosa accadrà. Non mi infilo nelle dinamiche di altre nazioni ma sono presidente di Conservatori europei e guardo chiaramente con molto interesse a cosa fanno".
GIORGIA MELONI SANTIAGO ABASCAL
Ce n'è abbastanza per leggere queste dichiarazioni come un endorsement a favore di Vox, il partito di Santiago Abascal, suo amico e alleato nell'Ecr, la famiglia politica europea di cui Meloni è presidente. Certamente non una manifestazione di amicizia politica nei confronti invece di Pedro Sanchez, il primo ministro spagnolo che si è dimesso dopo il responso delle urne, aprendo a elezioni anticipate. Sanchez, peraltro, rimane uno dei principali interlocutori dell'Italia nella trattativa sui migranti.
Nel castello che sorge a venti chilometri dal confine ucraino, […] Meloni lancia un paio di messaggi. Il primo arriva dopo la stretta di mano cordiale con la presidente moldava Maia Sandu: "Non esiste un'Europa di serie A e di serie B. Come diceva Giovanni Paolo II abbiamo bisogno di respirare con due polmoni, quello occidentale e quello orientale.
Il summit di oggi significa apertura vera a quelle nazioni che europee sono e europee vogliono essere a 360 gradi. Ucraina, Moldavia, Georgia, Balcani occidentali: sono tutte sfide […] non di ingresso ma di ricongiungimento nell'Ue che l'Italia sostiene".
Il secondo messaggio […] è diretto all'Ucraina. La foto di gruppo di Zelensky fra i capi di Stato e di governo europei, in un luogo poco distante dalla Crimea, in un Paese che si sforza di sfuggire al controllo di Mosca, è il simbolo del summit. E Meloni rimarca: "L'Italia è una delle nazioni che sono in assoluta prima fila nel sostegno all'Ucraina. Chiaramente, insieme ai nostri alleati. E valutando insieme che cosa si debba fare sia per aiutare gli ucraini a difendersi sia per favorire un percorso che ci porti a terminare questo conflitto: un percorso che non può passare sulla testa del popolo ucraino".
Ma sull'adesione dello Stato di Zelensky alla Nato Meloni rimane cauta: […] questa decisione "sarà oggetto di un altro vertice, quello di Vilnius, che è molto particolare e molto importante anch'esso, nel mese di luglio, che è molto vicino. Ci stiamo lavorando".
giorgia meloni volodymyr zelensky g7 hiroshimagiorgia meloni volodymyr zelensky g7 hiroshima 1
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