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Non vi sarebbe archiviazione per i rimborsi che sarebbero stati ottenuti indebitamente dal gruppo sanitario di Giuseppe Rotelli a spese del servizio sanitario nazionale. Il gip di MIlano Vincenzo Tutinelli ritiene che "l'imponenza del fenomeno" ne escluda l'archiviazione che erano stati i pm a chiedere per 65 tra medici e dirigenti delle cliniche private del gruppo Rotelli. Le cartelle cliniche sospette sarebbero circa 5mila, per un totale di presunti rimborsi indebiti di 2,5 milioni di euro.
Il gip ha così fissato un'udienza per 24 degli indagati per il 26 settembre, con l'obiettivo di "un serio approfondimento". Questo perché secondo Tutinelli non sarebbe possibile ignorare almeno quei casi in cui una stessa persona avrebbe firmato almeno 100 cartelle cliniche in cui il rimborso sarebbe ecceduto di oltre 500 euro a cartella.
Il 26 settembre molto probabilmente non saranno chiamati in aula Rotelli né Gabriele Pelissero, per cui sarebbe stata accolta la richiesta di archiviazione, ma solo coloro che avrebbero sottoscritto dalle 109 alle 1226 cartelle cliniche gonfiate.
La difesa del gruppo sanitario ha comunque sottolineato che i presunti rimborsi indebiti riguarderebbero appena lo 0,8% del fatturato, dato che "documenta come il gruppo sia non solo di grande prestigio tecnico-scientifico, ma anche sano nelle sue strutture amministrative, attenutesi scrupolosamente a leggi statuali e direttive regionali".
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