IL TEATRINO DEL PATONZA - SONDAGGIO O SON DESTO? CON ALFANO IL PDL AVREBBE IL 7-9%, CON IL BANANA IL 15%: BASTA E AVANZA PER ENTRARE NEL CDA DEL MONTI BIS AL GRIDO “SALVARE L’ITALIA” - PIU’ CHE ALFANO, LA MOSSA DEL CAINANO SPIAZZA BERSANI E CASINI: COME FANNO CULATELLO E PIERFURBY A DIRE DI NO A UN GOVERNISSIMO SOTTO L’EGIDA DI SAN MONTI DA VARESE? - CON LA LEGA A PEZZI, IL PDL SPACCATO, DA UN PEZZO B. HA PERSO QUALSIASI SOGNO DI RITORNARE A PALAZZO CHIGI…

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IL PATONZA DOVE LO METTO? BERLUSCONI SPIAZZA ALFANO E TUTTI QUELLI CHE CREDEVANO DI AVERE "EREDITATO" IL PDL
Francesco Bei per "la Repubblica"

Mi candido? Si, no, forse. L'indecisione o l'alone di mistero con cui Berlusconi ammanta una scelta che, almeno fino alla scorsa settimana, sembrava scontata sta mandando in confusione lo stesso centrodestra. L'incidente in cui è caduto ieri Libero ne è la riprova. «Scherzi da Silvio. Non si candida più», titolava in prima il quotidiano di Belpietro. E invece no. All'ora di pranzo arriva la smentita della smentita: «Il titolo e il contenuto di un articolo sul presidente Berlusconi apparsi stamani su Libero non corrispondono al vero».

Dunque il «matto» (copyright di Giuliano Ferrara ieri sul Giornale) si candida? Non è detto. L'ultimo ad avergli parlato riferisce questo ragionamento dell'ex premier: «Sono nella stessa condizione del ‘93. Anche allora si dava per sicura una vittoria della sinistra e io pregai prima Martinazzoli e poi Segni di prendere la guida dei moderati. Non lo vollero fare e fui costretto a scendere in campo io».

Ecco, sembra di capire che il Cavaliere sia ancora alla ricerca di un terzo nome, senza escludere ovviamente la sua ricandidatura. Su un piatto mette l'età: «Ho quasi 76 anni, voglio che vadano avanti i giovani». Sull'altro mette i sondaggi: «Senza di me la sinistra vince in cavalleria». E così va avanti alimentando egli stesso l'incertezza e il caos. Tanto che Francesco Storace ieri ha avuto buon gioco a prendere in giro l'ex alleato: «Berlusconi cambia nome al partito: Forse Italia».

Quel che è certo è che il Cavaliere ha ancora bisogno di tempo e non ha nessuna fretta di precipitarsi al voto anticipato. A chi lo ha sondato sull'ipotesi avanzata da Monti in un colloquio al Quirinale, Berlusconi ha risposto con una netta chiusura: «Anche in Spagna pensavano di risolvere tutto con il voto e guardate che fine ha fatto Rajoy. In questo momento le incognite sono troppe».

Al leader del Pdl non converrebbe affatto affrettare la fine della legislatura. Tanto più che i sondaggi, dopo un iniziale balzo in avanti successivo all'annuncio della ricandidatura, sono di nuovo piatti sul 20%. Quel che ha in mente è indire un congresso in autunno per aprire la campagna elettorale, cambiare nome al partito e lanciare volti nuovi sulla scena. Poi a villa Gernetto saranno convocati altri "workshop" tematici per provare a scrivere un programma. Chiusa l'esperienza dell'Officina tremontiana, Berlusconi ha infatti bisogno di trovare un'altra fonte d'ispirazione.

Intanto il Pdl è ormai sull'orlo di una crisi di nervi. Gli ex forzisti tra di loro chiamano gli ex An «fascisti », questi ultimi meditano di fare fagotto. Ma c'è anche chi resiste alla deriva e punta i piedi. Andrea Augello, il primo a dire che le primarie avrebbero dovuto comunque essere organizzate, anche in presenza di una ricandidatura di Berlusconi, ha organizzato per giovedì prossimo una manifestazione a Roma per ribadire la richiesta.

Il «predellino popolare» di Augello ha ricevuto già l'adesione di molti parlamentari e si attendono in piazza 2-3 mila persone. «Berlusconi non deve farsi trovare dove gli avversari si aspettano che sia: accettare le primarie - osserva l'ex sottosegretario - e spiazzare tutti converrebbe anche a lui».

 

 

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