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SACRIFICARNE UNO PER SALVARE TUTTI? – GIANCARLO TANCREDI, L’ASSESSORE ALLA RIGENERAZIONE URBANA PER CUI SONO STATI CHIESTI I DOMICILIARI NELL’AMBITO DELLA NUOVA INCHIESTA SULLA URBANISTICA A MILANO, SI DICHIARA “DISPONIBILE” A DIMETTERSI – SU DI LUI PENDE UN’ACCUSA DI FALSO E CORRUZIONE. A SPINGERE PER LE DIMISSIONI DI TANCREDI È IL PD, IL PRINCIPALE PARTITO CHE SOSTIENE LA GIUNTA DEL SINDACO SALA E DI CUI GRAN PARTE DEGLI ASSESSORI HA LA TESSERA DI PARTITO IN TASCA. LA RICHIESTA PERÒ NON È UNANIME MA DIVIDE I DEM…
Articolo di Chiara Evangelista per il “Corriere della Sera” - Estratti
L’obiettivo è blindare il sindaco Beppe Sala e la sua giunta. E il prezzo da pagare spetta all’assessore all’Urbanistica del Comune di Milano, Giancarlo Tancredi, che sta pensando di fare un passo indietro, dopo la richiesta di domiciliari nei suoi confronti per l’accusa di falso e corruzione.
Secondo quanto riportato dall’agenzia Ansa, il numero uno della giunta per la Rigenerazione urbana sarebbe «disponibile» a dimettersi. Da Palazzo Marino nessuna smentita ufficiale, ma solo silenzio. La strada però ormai sarebbe tracciata.
A spingere per le dimissioni di Tancredi è il Pd, il principale partito che sostiene la giunta del sindaco Sala e di cui gran parte degli assessori ha la tessera di partito in tasca. Pertanto, per il bene della giunta e del centrosinistra e perché l’operato dell’amministrazione possa proseguire, i dem chiedono il passo indietro dell’assessore, un tecnico figlio di nessun partito.
La richiesta da parte del Pd però non è unanime ma divide i dem. C’è chi è più frenato, propende per la cautela e non vuole chiedere pubblicamente le dimissioni di Tancredi, confidando che sia l’assessore autonomamente a fare il passo indietro. C’è chi, invece, non ha remore a spingere per una richiesta diretta affinché il numero uno dell’Urbanistica a Palazzo Marino lasci l’incarico.
Dal Pd però precisano che non è per ragioni di giustizialismo, per le indagini della Procura in corso, ma per motivazioni di opportunità politica: occorre blindare Sala e la sua giunta. D’altronde questa è stata una delle motivazioni per cui a marzo l’ex assessore alla Casa, Guido Bardelli, non indagato, ha preferito dimettersi dopo l’arresto del dirigente comunale Giovanni Oggioni e dopo la pubblicazione delle chat tra i due in cui si puntava a far cadere la giunta.
Per questo la strada per Tancredi sarebbe ormai tracciata. Sembrerebbe solo questione di tempistiche, del «quando». Si vocifera che l’assessore potrebbe lasciare l’incarico lunedì, giorno in cui è previsto l’intervento in aula consiliare del sindaco Sala che riferirà sulle indagini in corso. C’è chi sostiene che, invece, Tancredi potrebbe fare il passo indietro mercoledì dopo l’interrogatorio con i pm. Nel caso in cui dovesse lasciare l’incarico, il giudice per le indagini preliminari potrebbe pensare anche di non disporre la misura cautelare degli arresti domiciliari.
Tra i dem in realtà ci si aspettavano le dimissioni di Tancredi già nella giornata di ieri, dopo l’incontro con il sindaco.
Secondo quanto riportato dall’agenzia Ansa l’assessore si sarebbe definito «disponibile» al passo indietro, offrendo le sue dimissioni al sindaco
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