giuseppe sala e un venditore abusivo

SIM SALA BIM… E’ SPARITO PEPPINO! GIUSEPPE SALA STA INANELLANDO UNA SERIE IMPRESSIONANTE DI GAFFE: IL BALLOTTAGGIO SI AVVICINA E LUI RISCHIA LA DISFATTA. DOPO IL PARCHEGGIO IN DOPPIA FILA, ECCOLO CHE PASSEGGIA BEATO ACCANTO AL VENDITORE ABUSIVO

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Fabio Rubini per “Libero quotidiano

 

GIUSEPPE SALA E UN VENDITORE ABUSIVOGIUSEPPE SALA E UN VENDITORE ABUSIVO

Per Beppe Sala i giorni del ballottaggio non rappresentano un momento fortunato. Mercoledì, mentre al confronto di SkyTg24 spiegava la pericolosità delle auto parcheggiate in doppia fila e di come avrebbe combattuto questo fenomeno «che va debellato perché danneggia anche la mobilità», Dagospia diffondeva un filmato dove si vedeva Sala piazzare la sua utilitaria proprio in doppia fila per farsi caffè e cornetto al bar.

 

Ieri, in visita a un mercato vicino al centro, Beppe è stato immortalato mentre passeggiava incurante a fianco di un venditore abusivo che esponeva la merce, borsette per la precisione, adagiata su un lenzuolo bianco.

 

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Non esattamente una bella immagine da campagna elettorale. Soprattutto se tu decidi di attaccare Parisi sulla legalità e lui ha buon gioco a ribattere sull' eccessivo permissivismo del quale gli abusivi (di ogni genere) hanno goduto durante i cinque anni della giunta che ti sostiene.

 

A tutto questo, poi, bisogna aggiungere quell' espressione un po' scocciata che Sala sfodera ogni volta (e in questa campagna sono state parecchie) che deve recuperare da una gaffe. Una regola alla quale il nostro non è sfuggito nemmeno nel caso dell' auto in doppia fila.

 

Già, perché ieri Beppe ha sì chiesto scusa, ma poi ha sbracato: «Ho sbagliato, c' è poco da dire. La lezione è servita, starò molto più attento. Non era il caso che parcheggiassi in doppia fila, ma sono un uomo come tutti, pieno di difetti e se mi avessero dato la multa avrebbero fatto bene».

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Avesse chiuso qui, ci sarebbe stato perfino da dargli ragione. Ma il nostro non si è trattenuto. E siccome la colpa non può mai essere soltanto sua, è partito all' attacco: «Come sempre sulle mie cose ci romanzano: io detesto le brioche al miele, ma lì avrei mangiato una brioche al miele».

 

In effetti il punto focale della figuraccia fatta era la confettura della brioches, mica il parcheggio selvaggio. Poi gran finale col botto: «La verità è che mi sono fermato tre minuti, in un bar vicino a casa. Io abito a 150 metri di distanza, guido la mia auto e non ho l' autista».

 

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Una giustificazione che porta il cittadino a chiedersi: ma benedetto Peppino, ma non potevi lasciare la macchina nel box, percorrere a piedi i 150 metri che separano casa tua dal bar, fare colazione in tutta tranquillità, ripercorrere a piedi i 150 metri per tornare all' auto e andare per la tua strada? Suvvia, per uno che dopo Expo di è fatto il cammino di Santiago de Compostela, cosa saranno mai 300 metri a piedi.

 

A questo si aggiunga che Sala è rappresentante di una coalizione che ha fatto della demonizzazione dell' auto un mantra. Una coalizione che si è inventata Area C facendola pagare anche ai residenti, che ha chiuso inutilmente la città al traffico veicolare ogni volta che il Pm10 sforava i valori consentiti.

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Chissà come saranno contenti gli esponenti del popolo arancione nel vedere il proprio candidato fermarsi in doppia fila per gustarsi caffè e cornetto a 150 metri da casa. Senza contare il nervosismo che sta portando il centrosinistra milanese ad uscire sempre più spesso da quello sparito di fair play che aveva caratterizzato tutta la campagna elettorale milanese. Avanti di questo passo è proprio il caso di dire «Una gaffe al giorno... leva il Sala di torno».