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Laura Bastianetto e Francesco di Majo per "l'Espresso"
Il Presidente del Consiglio Mario Monti, in nome della sobrietà e del risparmio, ha iniziato la stagione dei tagli nella Pubblica Amministrazione. Per il prossimo 20 gennaio è attesa la scadenza del secondo censimento delle auto blu, in vista di una forte razionalizzazione.
Ma di autovetture da tagliare ce ne sarebbero molte altre. Infatti un altro capitolo di spesa piuttosto pesante per le casse dello Stato è quello delle scorte, spesso concesse a personaggi che, a vario titolo, hanno avuto diritto alla protezione.
Nella lista dei cittadini che circolano per le strade con sirena e lampeggiante ci sono molti volti noti, su cui potrebbe sorgere qualche ragionevole dubbio circa l'opportunità o meno di pagare di tasca nostra la loro sicurezza personale, a maggior ragione quando le minacce risultano "datate".
Sono due i reparti che si occupano delle "aquile" (il nome in codice delle scorte): l'ispettorato Viminale, che conta 700 uomini nel suo organico, di cui metà dedicato al servizio in questione e il reparto speciale della Questura Villa Tevere, che mette a disposizione delle persone "sensibili" 256 agenti.
Se a questi aggiungiamo circa 300 carabinieri e un centinaio di fiamme gialle, arriviamo al totale di 1000 uomini delle forze dell'Ordine che sono impegnate a garantire la sicurezza di tutte le persone che, per il ruolo ricoperto o per le minacce ricevute a vario titolo hanno diritto alla scorta, dopo che la Prefettura ne ha avallato l'oggettiva necessità .
E quando non bastano i mille uomini? Si va a pescare negli altri uffici di carabinieri e polizia. In questi numeri non è poi considerato l'utilizzo di ulteriori agenti, necessario durante le trasferte dei "protetti", per effettuare le bonifiche dei luoghi di passaggio e di stazionamento. Spreco di fronte al quale il Ministro dell'interno Anna Maria Cancellieri ha dichiarato il mese scorso di voler porre rimedio al più presto, con un'opportuna razionalizzazione delle risorse.
A fronte di 400 auto che circolano nella Capitale, solo 50 volanti ogni giorno garantiscono la sicurezza dei cittadini. «La gestione delle scorte incide in maniera pesante sull'apparato sicurezza. Noi crediamo che almeno l'80 per cento delle attuali possa essere tagliato o ridimensionato, recuperando uomini e risorse per il territorio e per la sicurezza dei cittadini», dice Nicola Tanzi, segretario generale del Sindacato Autonomo di Polizia (Sap), per il quale «occorre liberare la commissione dall'eccessivo peso politico che incombe nell'assegnazione delle scorte».
Il Comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza della Prefettura di Roma ha accolto la richiesta di servizi di scorta per circa duemila persone più o meno in vista. Le misure sono diverse a seconda del livello di protezione che richiede il personaggio da tutelare. Si va dal primo livello, individuato come "rischio imminente ed elevato", con una scorta di tre auto blindate e sei agenti, fino al quarto livello quello di "basso rischio", che prevede un'auto non blindata e un autista, spesso una guardia giurata.
E' proprio in quest'ultimo che si nascondono le scorte sulla cui utilità è lecito nutrire qualche dubbio. Come ad esempio quella in dotazione all'ex ministro Paolo Cirino Pomicino, condannato in via definitiva per corruzione: nel suo caso la vettura utilizzata è di proprietà dello Stato e la guardia non appartenente all'organico delle forze dell'ordine, è comunque pagata dal Viminale. Insomma, una specie di security privata a spese dei contribuenti.
Non è solo Pomicino ad essere nella lista. Tra i protetti c'è anche il patron della Lazio Claudio Lotito, insieme alla sua (ex) omologa della As Roma, ora assessore del sindaco Gianni Alemanno, Rosella Sensi.
Fra i politici spicca poi il segretario nazionale del Pdci, Oliviero Diliberto, mentre nel mondo manageriale spunta l'ex commissario delegato dal Governo per la gestione del Piano di sviluppo del Porto di Gioia Tauro ed ora Presidente della Uirnet (Sistema nazionale della logistica intergata e intermodalità ), Rodolfo De Dominicis.
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